FABRIANO —- «Vedo un'aria nuova attorno al basket locale. Sarà per la ritrovata fabrianesità, dal coach allo sponsor, sarà per lo spazio maggiore fornito ai giovani del posto anche in prima squadra, ma di sicuro credo che questo sia un importante anno zero per porre le basi di un futuro più roseo in termini di finanziatori e finanziamenti». Il sindaco Roberto Sorci arriva per ultimo, ma «timbra» il vernissage ufficiale della Carifac come abbinamento del Fabriano basket con dichiarazioni che sanno tanto di apertura delle forze economiche del territorio alla sua massima espressione sportiva. E che aprono la porta della speranza per un domani societario assai meno tribolato di quello (a tratti tumultuoso) dell'ultimo periodo.
«Tocca a noi»
Un'ora e un quarto di interventi alla presenza di tutta la formazione biancoblù e gran finale con brindisi augurale. Hanno fatto le cose in grande alla Carifac (con tanto di nuove t-shirt sponsorizzate per lo staff tecnico del Fabriano basket) per suggellare il nuovo matrimonio sportivo, dopo l'esperienza della scorsa stagione con il volley femminile. «Abbiamo capito che i tempi erano maturi per una nostra presenza nella pallacanestro», le parole del presidente dell'istituto Flavio Maria Federici. «Noi più che i soldi portiamo la fortuna», la battuta dell'amministratore delegato Antonio Parisi Presicce, che poi torna su una delle questioni spinose dell'estate.
«Mi auguro — ha aggiunto — che ci sia sempre grande calore al PalaIndesit. Sì, io continuo a chiamarlo così (e non PalaGuerrieri, ndr), perché un conto è la pur degnissima intitolazione, un altro la sponsorizzazione e quindi l'aspetto commerciale».
Missione possibile
E mentre il presidente Biondi, il vice D'Ovidio e il terzo sponsor Corradi, patron della Mediterranea, chiedono alla squadra di tenere alta la storica tradizione della palla a spicchi fabrianese giunta al suo 24esimo campionato di serie A, coach Carmenati la dice chiara e tonda. «Questo gruppo avrebbe bisogno di qualche rinforzo per essere ancor più competitivo», sottolinea il tecnico. «Ma ciò non può assolutamente rappresentare un alibi per me e per i ragazzi. A loro ho fatto vedere l'immagine di una palla che si avvicina al canestro. Quella palla andrà dentro o fuori. Ecco, noi per vincere questa sfida, dovremo essere tutti dentro il canestro, uniti, compatti e determinatissimi per centrare l'obiettivo salvezza».
Grazie Galassi
In tema di mercato in società ancora non si sbilanciano. Ieri sera si è svolta la prima seduta dell'assemblea dei soci, che si riaggiornerà all'11 settembre, sempre nei locali della Faber del professor Galassi. Già, Galassi: che torni di nuovo vicino alla «pallarancio» fabrianese? «Non finiremo mai di ringraziarlo», è il plauso-invito che gli rivolge l'attuale dirigenza. «E' stato preziosissimo nella trattativa tra la società e la Carifac: di sicuro se tutti gli imprenditori avessero la sua sensibilità verso il nostro sport, da queste parti saremmo a cavallo».
Alessandro Di Marco
«Tocca a noi»
Un'ora e un quarto di interventi alla presenza di tutta la formazione biancoblù e gran finale con brindisi augurale. Hanno fatto le cose in grande alla Carifac (con tanto di nuove t-shirt sponsorizzate per lo staff tecnico del Fabriano basket) per suggellare il nuovo matrimonio sportivo, dopo l'esperienza della scorsa stagione con il volley femminile. «Abbiamo capito che i tempi erano maturi per una nostra presenza nella pallacanestro», le parole del presidente dell'istituto Flavio Maria Federici. «Noi più che i soldi portiamo la fortuna», la battuta dell'amministratore delegato Antonio Parisi Presicce, che poi torna su una delle questioni spinose dell'estate.
«Mi auguro — ha aggiunto — che ci sia sempre grande calore al PalaIndesit. Sì, io continuo a chiamarlo così (e non PalaGuerrieri, ndr), perché un conto è la pur degnissima intitolazione, un altro la sponsorizzazione e quindi l'aspetto commerciale».
Missione possibile
E mentre il presidente Biondi, il vice D'Ovidio e il terzo sponsor Corradi, patron della Mediterranea, chiedono alla squadra di tenere alta la storica tradizione della palla a spicchi fabrianese giunta al suo 24esimo campionato di serie A, coach Carmenati la dice chiara e tonda. «Questo gruppo avrebbe bisogno di qualche rinforzo per essere ancor più competitivo», sottolinea il tecnico. «Ma ciò non può assolutamente rappresentare un alibi per me e per i ragazzi. A loro ho fatto vedere l'immagine di una palla che si avvicina al canestro. Quella palla andrà dentro o fuori. Ecco, noi per vincere questa sfida, dovremo essere tutti dentro il canestro, uniti, compatti e determinatissimi per centrare l'obiettivo salvezza».
Grazie Galassi
In tema di mercato in società ancora non si sbilanciano. Ieri sera si è svolta la prima seduta dell'assemblea dei soci, che si riaggiornerà all'11 settembre, sempre nei locali della Faber del professor Galassi. Già, Galassi: che torni di nuovo vicino alla «pallarancio» fabrianese? «Non finiremo mai di ringraziarlo», è il plauso-invito che gli rivolge l'attuale dirigenza. «E' stato preziosissimo nella trattativa tra la società e la Carifac: di sicuro se tutti gli imprenditori avessero la sua sensibilità verso il nostro sport, da queste parti saremmo a cavallo».
Alessandro Di Marco
Fonte: Il Resto del Carlino