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Fazzi (Oregon): adesso voglio darmi un tono

CANTÙ — Il calvario è alle spalle. Il ginocchio sinistro è finalmente guarito. Dopo dodici mesi di sofferenza Cristiano Fazzi, playmaker dell'Oregon Scientific, è uscito dal tunnel di un grave infortunio e stasera (alle 20.30) vestirà per la prima volta la maglia biancoblù di Cantù nell'amichevole casalinga contro la Turk Telecom Ankara. «Adesso sto bene e sono sbarcato in quest'isola felice - dice Fazzi - Qui a Cantù mi seguono atleticamente con scrupolo e professionalità. In queste settimane cerco di recuperare il tono muscolare, per essere in perfetta forma il giorno del debutto in campionato il 22 settembre contro Fabriano». La scorsa stagione, la prima giornata invece coincise con l'inizio di un incubo: «Imola giocava contro Siena. Dopo una manciata di secondi il ginocchio fece crac. Un fitta e addio stagione».
Fazzi ha lasciato Imola e riparte da Cantù: «C'è un ambiente tranquillo. Grande serietà e dedizione. Si lavora sodo. L'anno passato quando vedevo l'Oregon in tv ero impressionato dal suo modo di giocare. Desideravo far parte di questo gruppo. Eccomi qui. Un gruppo splendido, molto unito. In questa tribù di americani ci si diverte sudando. Ho fatto la scelta giusta». E di aver fatto la scelta giusta è convinto anche coach Sacripanti che ha pescato nel mercato il play di Reggio Calabria, 30 anni, sposato, due figlie, cresciuto alla scuola di Caserta, dove ha vinto lo scudetto nel '91, per utilizzarlo come cambio di Mc Cullough. «Di Sacripanti - dice Fazzi - oltre alla preparazione tecnica, mi ha impressionato la capacità di gestire lo spogliatoio. Il suo merito maggiore».
L'Oregon Scientific, la passata stagione, fu la formazione rivelazione. Quest'anno dove volete arrivare? «Non ci poniamo obiettivi. Andremo avanti partita dopo partita, dando sempre il massimo. Lo scudetto? Non ci pensiamo. Anche perché ci sono tante squadre forti. Ma di sicuro non ci sarà una squadra ammazza-campionato. Regnerà l'equilibrio. Ci sono formazioni con ottimi organici. Tanti giocatori di talento. Oltre alle due bolognesi e ai campioni d'Italia della Benetton Treviso, vedo molto bene Siena. Il Montepaschi si è rafforzato parecchio. E non vanno dimenticate sia Milano sia Varese. Hanno allestito buoni organici. L'Olimpia riparte da zero. E vuole cominciare con il piede giusto. Varese, dopo aver ceduto Pozzecco, intende ricostruire un nuovo ciclo. Hanno tante motivazioni».
Stasera Fazzi riceverà i primi applausi dai tifosi di Cantù. «Mi piacciono le città piccole, i tifosi ti coccolano e non c'è una pressione esagerata attorno alla squadra, ma tanto calore ed entusiamo. Cantù è una bella cittadina. Con i successi dell'anno scorso, il basket è tornato a occupare un posto di rilievo nel cuore degli appassionati. E domani (oggi, ndr) finalmente disputiamo la prima amichevole. Non vediamo l'ora, le partite precampionato sono banchi di prova significativi sia dal punto vista tattico sia fisico. Si capisce a che punto è la preparazione e quanta benzina c'è nel motore».
Paolo Marelli
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