ROSETO. Il suo scudetto lo ha vinto il giorno in cui, rilevando il pacchetto azionario da Michele Marinelli creò le condizioni per conservare il basket di serie A1 a Roseto. Ma Enzo Amadio, imprenditore nel campo delle costruzioni e nel settore dell'emittenza televisiva, non è tipo cui piace cullarsi sugli allori e ha considerato l'acquisizione del Roseto Basket come un primo passo verso l'opera più difficile, quella del consolidamento di un presente sul quale costruire un futuro ancora miglore. Impresa ardua ma non impossibile, soprattutto se ci si circonda di collaboratori fidati e competenti.
Presidente Amadio, qual è il bilancio di questo primo trimestre di lavoro?
«Senza dubbio positivo. Abbiamo creato uno staff societario efficiente e competente, abbiamo raggiunto gli obiettivi di mercato che ci eravamo prefissati, abbiamo un primo sponsor e, soprattutto, un pool comprendente oltre 100 aziende che rappresenta la vera ricchezza della nostra società».
Roseto è dunque una piazza che può far gola a chi vuole investire?
«Speriamo proprio di sì. Noi cerchiamo di creare le condizioni giuste. Intanto prima dell'inizio del campionato faremo una grande festa per gli sponsor, per la quale stiamo studiando i dettagli. E poi il palazzetto diventerà un luogo dove lo spettacolo occuperà oltre l'ora e mezza del tempo complessivo della partita».
Ora la parola passa ai rosetani.
«Io ho un sogno, che è quello di arrivare ad avere una forza abbonati di 3.500 spettatori sui 4.000 che il nostro palasport potrà ospitarne. E' ovvio che questo risultato non è possibile se non si coinvolge a tutti i livelli l'intera regione. Dovremo pertanto essere molto bravi in campo ma anche a livello organizzativo per far sì che il mio sogno si avveri».
Fino ad oggi i numeri della campagna abbonamenti non sono fallimentari ma nemmeno da record.
«Sono convinto che al tirar delle somme il bilancio sarà positivo. In fondo, era naturale che nella prima fase i primi abbonamenti ad essere venduti fossero quelli dei settori numerati, ora aspettiamo lo "zoccolo duro" rappresentato dai gruppi organizzati. Comunque, siamo quasi a quota 1000, con l'obiettivo di raddoppiarli».
Le amichevoli servono a poco ma forse un'indicazione l'hanno data, la squadra non è completa.
«Così dicono gli esperti, e credo che abbiano ragione, soprattutto perché noi eravamo ormai convinti di far tornare Attruia, sembrava questione di ore. Stiamo valutando un intervento importante e speriamo di poterlo annunciare nel corso di questa settimana».
Diciamo importante quanto Andrea Meneghin?
«Ci piacerebbe portarlo a Roseto, lo abbiamo cercato e abbiamo formulato un'offerta, ma vedo la sua situazione contrattuale con la Fortitudo alquanto complicata. Ad ogni modo se si aprisse una trattativa, Roseto c'è».
Quali sono le alternative, oltre a Rakocevic?
«Non ci sono tanti giocatori di valore sul mercato, e con le caratteristiche giuste, pertanto è quanto mai indispensabile in questo frangente mantenere il massimo riserbo su quelli che stiamo valutando».
Paura della concorrenza?
«Paura no, però Roseto con le sue ambizioni e con la sua campagna acquisti da molti definita positiva comincia a "preoccupare" le squadre di una certa fascia medio-alta, e una trattativa al rialzo non è la cosa più conveniente».
Si volerà in Europa?
«Certo. La società ha noleggiato un charter di 110 posti per tutta la stagione. Se non per tutti ci sarà posto per molti, starà alla squadra far sì che la richiesta aumenti. Siamo pronti a farci ammirare anche in Europa».
Giorgio Pomponi
Presidente Amadio, qual è il bilancio di questo primo trimestre di lavoro?
«Senza dubbio positivo. Abbiamo creato uno staff societario efficiente e competente, abbiamo raggiunto gli obiettivi di mercato che ci eravamo prefissati, abbiamo un primo sponsor e, soprattutto, un pool comprendente oltre 100 aziende che rappresenta la vera ricchezza della nostra società».
Roseto è dunque una piazza che può far gola a chi vuole investire?
«Speriamo proprio di sì. Noi cerchiamo di creare le condizioni giuste. Intanto prima dell'inizio del campionato faremo una grande festa per gli sponsor, per la quale stiamo studiando i dettagli. E poi il palazzetto diventerà un luogo dove lo spettacolo occuperà oltre l'ora e mezza del tempo complessivo della partita».
Ora la parola passa ai rosetani.
«Io ho un sogno, che è quello di arrivare ad avere una forza abbonati di 3.500 spettatori sui 4.000 che il nostro palasport potrà ospitarne. E' ovvio che questo risultato non è possibile se non si coinvolge a tutti i livelli l'intera regione. Dovremo pertanto essere molto bravi in campo ma anche a livello organizzativo per far sì che il mio sogno si avveri».
Fino ad oggi i numeri della campagna abbonamenti non sono fallimentari ma nemmeno da record.
«Sono convinto che al tirar delle somme il bilancio sarà positivo. In fondo, era naturale che nella prima fase i primi abbonamenti ad essere venduti fossero quelli dei settori numerati, ora aspettiamo lo "zoccolo duro" rappresentato dai gruppi organizzati. Comunque, siamo quasi a quota 1000, con l'obiettivo di raddoppiarli».
Le amichevoli servono a poco ma forse un'indicazione l'hanno data, la squadra non è completa.
«Così dicono gli esperti, e credo che abbiano ragione, soprattutto perché noi eravamo ormai convinti di far tornare Attruia, sembrava questione di ore. Stiamo valutando un intervento importante e speriamo di poterlo annunciare nel corso di questa settimana».
Diciamo importante quanto Andrea Meneghin?
«Ci piacerebbe portarlo a Roseto, lo abbiamo cercato e abbiamo formulato un'offerta, ma vedo la sua situazione contrattuale con la Fortitudo alquanto complicata. Ad ogni modo se si aprisse una trattativa, Roseto c'è».
Quali sono le alternative, oltre a Rakocevic?
«Non ci sono tanti giocatori di valore sul mercato, e con le caratteristiche giuste, pertanto è quanto mai indispensabile in questo frangente mantenere il massimo riserbo su quelli che stiamo valutando».
Paura della concorrenza?
«Paura no, però Roseto con le sue ambizioni e con la sua campagna acquisti da molti definita positiva comincia a "preoccupare" le squadre di una certa fascia medio-alta, e una trattativa al rialzo non è la cosa più conveniente».
Si volerà in Europa?
«Certo. La società ha noleggiato un charter di 110 posti per tutta la stagione. Se non per tutti ci sarà posto per molti, starà alla squadra far sì che la richiesta aumenti. Siamo pronti a farci ammirare anche in Europa».
Giorgio Pomponi