La passione per il basket costa 4,5 milioni di euro, circa 9 miliardi delle vecchie lire, a Giorgio Corbelli, presidente della Telemarket che, conclusa la sua infelice parentesi nel calcio con il Napoli, ha scelto di tornare al suo vecchio amore: la pallacanestro.
Così dopo essere stato proprietario di Brescia, Forlì e Roma l’imprenditore riminese ha accettato la scommessa Milano rilevando l’Olimpia, la squadra più blasonata del nostro basket, ormai totalmente ignorata dai milanesi. Ne sanno qualcosa Bepi Stefanel, Pasquale Caputo e Sergio Tacchini, tutti ben contenti di liberarsi della società biancorossa appena se ne è presentata l’occasione.
“Il budget per quest’anno è di 4,5 milioni di euro circa, gran parte dei quali dovrò accollarmeli personalmente. Dagli incassi, considerando la freddezza che si è creata tra squadra e tifosi in questi ultimi anni, non posso attedermi più di 600mila euro. Ma spero che l’anno prossimo vada meglio”.
E lo sponsor? “Ne stiamo cercando uno ma, complici le vacanze estive, per ora non abbiamo trovato nulla".
Negli anni scorsi l’Adecco versava 2,5 miliardi di lire all’Olimpia per mettere il nome sulle maglie... “Una bella cifra. Eguagliarla andrebbe benissimo”. Facciamo due conti 1,2 milioni di euro dallo sponsor, che, sommati ai 600mila che arriveranno dal botteghino, fanno 1,8 milioni di euro, più qualche altra entrata, fanno 2 milioni. Restano 2,5 milioni di euro. “L’ho già detto: li metterò io. Ho stilato un programma triennale per portare questo club nei posti che gli competono, ovvero tra i primi quattro, ma se non ci saranno le risposte che ci attendiamo da sponsor e tifosi, ovviamente rivedremo questo piano”.
Milano ha le stesso budget delle bolognesi, circa 5 milioni di euro. “E’ un’assurdità. Le bolognesi spendono almeno il doppio rispetto a noi. Altrimenti, me lo spiegano i dirigenti della Virtus come farebbero a pagare Rigadeau?” E da questa prima stagione cosa si attende? “Credo che questa squadra abbia le potenzialità per chiudere tra i primi 8 e tornare così a giocare le coppe europee. Credo che realisticamente questo debba essere il nostro traguardo, insieme a quello di riportare i tifosi al palazzetto”.
Fabrizio Carcano
www.affaritaliani.it
Così dopo essere stato proprietario di Brescia, Forlì e Roma l’imprenditore riminese ha accettato la scommessa Milano rilevando l’Olimpia, la squadra più blasonata del nostro basket, ormai totalmente ignorata dai milanesi. Ne sanno qualcosa Bepi Stefanel, Pasquale Caputo e Sergio Tacchini, tutti ben contenti di liberarsi della società biancorossa appena se ne è presentata l’occasione.
“Il budget per quest’anno è di 4,5 milioni di euro circa, gran parte dei quali dovrò accollarmeli personalmente. Dagli incassi, considerando la freddezza che si è creata tra squadra e tifosi in questi ultimi anni, non posso attedermi più di 600mila euro. Ma spero che l’anno prossimo vada meglio”.
E lo sponsor? “Ne stiamo cercando uno ma, complici le vacanze estive, per ora non abbiamo trovato nulla".
Negli anni scorsi l’Adecco versava 2,5 miliardi di lire all’Olimpia per mettere il nome sulle maglie... “Una bella cifra. Eguagliarla andrebbe benissimo”. Facciamo due conti 1,2 milioni di euro dallo sponsor, che, sommati ai 600mila che arriveranno dal botteghino, fanno 1,8 milioni di euro, più qualche altra entrata, fanno 2 milioni. Restano 2,5 milioni di euro. “L’ho già detto: li metterò io. Ho stilato un programma triennale per portare questo club nei posti che gli competono, ovvero tra i primi quattro, ma se non ci saranno le risposte che ci attendiamo da sponsor e tifosi, ovviamente rivedremo questo piano”.
Milano ha le stesso budget delle bolognesi, circa 5 milioni di euro. “E’ un’assurdità. Le bolognesi spendono almeno il doppio rispetto a noi. Altrimenti, me lo spiegano i dirigenti della Virtus come farebbero a pagare Rigadeau?” E da questa prima stagione cosa si attende? “Credo che questa squadra abbia le potenzialità per chiudere tra i primi 8 e tornare così a giocare le coppe europee. Credo che realisticamente questo debba essere il nostro traguardo, insieme a quello di riportare i tifosi al palazzetto”.
Fabrizio Carcano
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