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Fabriano, un derby da standing ovation

Stasera al PalaIndesit c'è la Scavolini

FABRIANO — Se non sono le due compagini più in forma del campionato, poco, molto poco, ci manca. L'una, matricola sempre più terribile, che viene da tre vittorie in quattro partite e dimostra di valere in tutto e per tutto un nono posto solitario quasi impensabile a inizio stagione; l'altra reduce, tra campionato ed Eurolega, da successi pesanti con rivali come Kinder, Skipper e Benetton. Con premesse di tale sostanza, insomma, stasera (PalaIndesit, ore 20,30, arbitri Sabetta e Giansanti) Banca Marche - Scavolini potranno davvero dare vita a uno dei derby più di «qualità» della lunga storia dei confronti diretti sull'asse Fabriano-Pesaro…
Fuori La Salle. Coach Maurizio Lasi, intanto, ha effettuato la scelta più dolorosa. La stessa che, salvo infortuni, dovrà affrontare in ogni vigilia, di qui al termine della stagione regolare con un organico in esubero. Stavolta l'undicesimo sarà La Salle Thompson, giudicato non ancora al top della condizione dopo la distorsione al ginocchio e quindi costretto a seguire il derby da spettatore. «Ma il clima in squadra è davvero sereno» ci tiene a precisare il giemme Pierpaolo Perulli. «Sia il sottoscritto che il tecnico hanno parlato a lungo in settimana con la squadra perché non si creino problemi di 'convivenza' con undici elementi. I giocatori, a partire dal capitano, hanno capito, dimostrando una volta di più maturità e professionalità e consolidando così quello spirito di squadra da sempre punto di forza del nostro gruppo. Il caso Monroe? Tutto rientrato. Si è trattato solo di un episodio, diciamo un'incomprensione, ma anche di questo se n'è parlato e ormai la vicenda va considerata completamente archiviata».
Il sesto uomo. Se è vero, come dice Lasi, che servirà un Fabriano stile match vincente con la Kinder di due settimane or sono per piegare una Scavolini in innegabile salute, è altrettanto scontato che un ruolo determinante potrebbero ricoprirlo gli «infaticabili» degli spalti. Da Pesaro sono annunciati quattro pullman più diverse auto (le stime preventive parlano di 400-500 tifosi in arrivo dalla riviera), ma anche la platea biancazzurra è in fibrillazione. «Sul nostro meraviglioso pubblico possiamo sempre contare», sottolinea il giemme. «Anche stavolta, ne sono convinto, i tifosi forniranno una gran mano alla squadra e sapranno esibire un tifo da derby. Derby, comunque, all'insegna della stima riciproca e della grande correttezza, perché le due tifoserie sono particolarmente amiche e ancor di più le società. Sicuramente da fabrianese sento in maniera particolare questa sfida, ma non posso certo dimenticare l'eccellente rapporto che intercorre con i cucinieri, in particolare con Ario Costa, in termini di staff tecnico e dirigenziale».
«Proviamoci». Non resta, quindi, che vivere le sfide in campo, tra un Booker sempre più leader e il suo «sosia» fin qui solo somatico Mclinton, tra il redivivo Middleton e il primo della classe come realizzazioni Monroe, ma anche, sotto canestro, tra Blair e la sua bestia nera Washington e tra Johnson e un Meeks in formissima. «Sarà dura, anche qualcosa in più, ma io mi sento fiducioso», prova a sbilanciarsi Perulli. «Loro hanno un grande impianto tecnico e in questo periodo vanno proprio forte, ma anche noi come condizione fisica non scherziamo. L'uomo decisivo? Per imprese del genere tutti devono dare il massimo. Ma magari il nostro capitano Massimo Gattoni, da pesarese, ci potrebbe tenere in modo particolare a fare lo sgambetto alla squadra della sua città…».
Alessandro Di Marco
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