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La Scavolini vi restituirà il sorriso

PESARO — «Amici sportivi, benevenuti...». Non è la tivù a trasmettere l'inconfondibile slang italo-americano di Dan Peterson. Siamo in diretta, dal salone Metaurense della Prefettura: è ancora l'ex coach di Milano, oggi showman delle telecronache, a presentare la Vuelle. Strano il destino di chi per un decennio è stato un acerrimo nemico e ieri è tornato per il terzo anno di fila a presentare Pesaro.
«Non creda di scamparla lei, tra il pubblico — ha detto rivolto a Valter Scavolini — non se la caverà col record della sponsorizzazione. Bogoncelli a Milano è stato presidente per 34 anni, ancora ne ha di strada da fare...».
Il figlio Gianmarco, sul palco, ha ormai in pugno la situazione e l'emozione non lo tradisce: «Veniamo da un'annata in cui non ci siamo divertiti: è questa la ragione principale per cui abbiamo deciso di cambiare quasi tutto. Cambiare soprattutto lo spirito con cui la squadra scenderà in campo, questo è un gruppo giovane che farà della determinazione la sua arma: spero che quest'anno usciremo dal palazzo ogni domenica col sorriso».
Assist per Lucio Zanca, che s'aggancia volentieri: «La spinta a credere alla validità del nuovo programma è arrivata da alcune persone che voglio ringraziare: Vilberto Stocchi, preside della facoltà di Scienze Motorie, che collabora con noi e ben conosce i problemi dello sport; i presidenti di Robur Volley e Pesaro Nuoto che hanno creato con noi un progetto, "Pesaro love sport", basato sul comune sentire di uno sport sano, basato sulla semplicità; infine i tanti sponsor che sono rimasti con noi, anzi ne abbiamo due nuovi. Allora abbiamo capito che stavamo sulla strada giusta».
Una squadra giovane non può non valorizzare il suo settore giovanile: «Vorrei ricordare che quest'anno abbiamo vinto lo scudettino della categoria Bam e partecipato a tutte le finali nazionali, dagli Juniores in giù. E sempre più società collaborano con noi, anche fuori regione» sottolinea Costa.
Peterson, poi, ha come previsto riservato una grande presentazione a Crespi: «A Milano è partito dall'ultimo gradino come allenatore, ma ha fatto grandi cose: tutti i giocatori finiti in prima squadra negli ultimi anni li ha tirati fuori lui da Portaluppi ad Alberti, da Mordente a Michelori. Esigente e coraggioso: vi piacerà». Crespi ringrazia e rilancia: «Due mesi fa, alla mia presentazione, ero un coach orgoglioso di essere qui. Oggi di più: sono contento, perché ho avuto la conferma che abbiamo scelto delle persone toste prima ancora che dei bravi giocatori. Ora devono diventare una squadra ma lo stanno facendo col massimo dell'entusiasmo». Intanto, molto democraticamente, la squadra ha scelto autonomamente il suo capitano: sarà Silvio Gigena. «C'è solo un capitano in questa società, ed è Magnifico — commenta il gaucho —. Cercherò di esserne degno».
Elisabetta Ferri
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