PESARO — Come quelle ceramiche di Wildi del periodo Hawaiano:possono diventare belle. Ma prima occorre aspettare l'esito del forno e della cottura. Per capire se gli smalti sono perfettamente riusciti, i colori sono integri e non si sono create sbavature. Un giusto parallelo per questa Scavolini che nasce e che fra poco più di un paio di settimane inizia il suo campionato. Citato Wildi, un pesarese, e non Gauguin, perchè questa Scavolini non vuol essere e non vuole (fortuntamente) spacciarsi per un capolavoro del basket. Non mira a finire al Louvre, ma in molte case di pesaresi.
Il pendolo delle opinioni in queste prime partite di precampionato ha dato esiti molto discordanti: per alcuni buona, per altri al limite della retrocessione. Ma si sa: finchè non si entra nel forno dei due punti a tutti i costi è difficile, anzi assai azzardato, dare giudizi di merito. Il campionato è un'altra cosa, un'altra musica. Solo lì si saggerà quanta forza ha questa squadra dalla faccia giovane, quale reazione è in grado di produrre alle prime difficoltà. Ci sono onestamente dei dubbi che vanno al di là dei singoli giocatori: sulla carta sembra una squadra molto lunga. Sei guardie sono tante se in questo gruppo si mette anche Gigena, visto che sotto ci sono già quattro lunghi. Nasce, questa Scavolini, come una squadra che vuol divertire e che «vuole far uscire il pubblico dal palas con il sorriso in faccia», come ha detto alla presentazione il presidente Gianmarco Scavolini. Auspici di inizio stagione. L'unico vero auspicio da fare è invece un altro: si ha davanti una squadra estremente 'delicata', sia per la sua gioventù, sia per il fatto che è molto lunga: dieci-giocatori-dieci per una stagione che è tutta chiusa nel solo campionato. Non c'è insomma quella camera di compensazione che sono le coppe per chi sente bruciori alle chiappe stando in panchina. Deve essere molto bravo Crespi; deve essere attenta e vigile, ma soprattutto compatta, la società.
m.g.
Il pendolo delle opinioni in queste prime partite di precampionato ha dato esiti molto discordanti: per alcuni buona, per altri al limite della retrocessione. Ma si sa: finchè non si entra nel forno dei due punti a tutti i costi è difficile, anzi assai azzardato, dare giudizi di merito. Il campionato è un'altra cosa, un'altra musica. Solo lì si saggerà quanta forza ha questa squadra dalla faccia giovane, quale reazione è in grado di produrre alle prime difficoltà. Ci sono onestamente dei dubbi che vanno al di là dei singoli giocatori: sulla carta sembra una squadra molto lunga. Sei guardie sono tante se in questo gruppo si mette anche Gigena, visto che sotto ci sono già quattro lunghi. Nasce, questa Scavolini, come una squadra che vuol divertire e che «vuole far uscire il pubblico dal palas con il sorriso in faccia», come ha detto alla presentazione il presidente Gianmarco Scavolini. Auspici di inizio stagione. L'unico vero auspicio da fare è invece un altro: si ha davanti una squadra estremente 'delicata', sia per la sua gioventù, sia per il fatto che è molto lunga: dieci-giocatori-dieci per una stagione che è tutta chiusa nel solo campionato. Non c'è insomma quella camera di compensazione che sono le coppe per chi sente bruciori alle chiappe stando in panchina. Deve essere molto bravo Crespi; deve essere attenta e vigile, ma soprattutto compatta, la società.
m.g.
Fonte: Il Resto del Carlino