Ai Mondiali di basket di Indianapolis, si è giocata nella scorsa notte la terza e ultima giornata della seconda fase che ha definito gli accoppiamenti dei quarti. Dopo un paio di passi falsi, i campioni in carica della Jugoslavia adesso non scherzano più e si sono qualificati travolgendo la Turchia per 110-78. La squadra di Pesic è scesa in campo molto concentrata e sui vicecampioni d'Europa (eliminati dalla corsa alle prime otto) è calato subito il buio: Stojakovic e Gurovic 16, Bodiroga e Koturovic 12; Okur 21, Turkoglu 20. Facendo un passo indietro, nella seconda giornata è invece continuato il dominio del sorprendente Portorico che continua a mietere vittime eccellenti. Dopo aver battuto la Jugoslavia, i centroamericani si sono ripetuti infliggendo la prima sconfitta alla Spagna: 73-65. I portoricani, qualificati ai quarti in anticipo, adesso sognano, con il neoromano Santiago in grande spolvero. Contro gli iberici eccezionale la prova del giovane playmaker Carlos Arroyo che ha prodotto 18 punti, 4 rimbalzi e 6 assist. A firmare il successo è stato però il sorprendente Latimer, un mezzo lungo che nelle rotazioni ha preso il posto dell'infortunato Sharif Fajardo (ex Messina). Latimer ha realizzato i canestri decisivi, chiudendo con 18 punti. Alla Spagna non è bastata la buona gara della stella Pau Gasol (16 punti e 11 rimbalzi). Nell'altro gruppo l'Argentina ha conservato la propria imbattibilità battendo la Germania per 86-77. I sudamericani, che hanno mantenuto la testa della classifica assieme agli Stati Uniti (le due squadre si sono affrontate nella notte), sono in forma strepitosa. Contro i tedeschi cinque uomini sono andati in doppia cifra: Nocioni è stato il migliore con 19 punti e 6 rimbalzi. Strepitoso anche il primo tempo di Sconochini: 16 punti, 4 rimbalzi e 5 assist. Bene Wolkowyski (11), Ginobili (12) e Oberto (11). La vittoria dell'Argentina è stata più netta di quanto non dica il punteggio, mentre nella Germania la prova del fenomeno Dirk Nowitzki è stata solo “normale”: 21 punti, 10 rimbalzi e 15-15 dalla lunetta. Tutto ok anche per gli Stati Uniti che dopo aver chiuso in svantaggio il primo quarto (22-25), hanno schiantato per 110-62 la Nuova Zelanda. Ancora una volta i migliori sono stati Michael Finley con 20 punti e 4 triple e Paul Pierce anche lui con il “ventello” (6-9 da tre) e 8 rimbalzi. Sotto canestro ha dominato Ben Wallace (13 rimbalzi). Tra i neozelandesi 13 punti di Pero Cameron. Nell'ultima partita del gruppo F, facile successo della Russia sulla Cina (95-68) con 21 punti dell'esperto Karassev, 18 di Morgunov, 17 del play Koudelin (5 “bombe”) e 8 del neovirtussino Avleev.
Paolo Cuomo
Paolo Cuomo