LIVORNO. La maratona del basket continua. Siamo alla giornata numero 31, che aprirà un miniciclo di quattro partite in otto giorni. I lavori forzati prevedono la trasferta a Cantù, poi una doppia sfida casalinga, martedì con Siena, giovedì con la Benetton, e infine domenica 7 aprile un altro viaggio nel cuore della Lombardia, a Milano, in un confronto che riveste da sempre un sapore particolare. Alla Mabo servono quattro punti per avere la certezza dell'A1. Se arrivassero già in questo tour de force, il resto del campionato potrebbe essere affrontato con altro spirito e magari regalare pure qualche lieta sorpresa. Inutile però guardare troppo in là. Il radar livornese adesso è orientato su questa battaglia contro la corazzata Oregon.
A pochi chilometri di distanza da Lecco, gli amaranto della palla a spicchi scenderanno sul parquet di Cucciago alle 20.30. Diretta radio sulle frequenze di Fragola, arbitri Pascotto e Florian. È una partita che sulla carta si presenta da "uno fisso", ma la Mabo ha dimostrato in passato di saper firmare delle imprese, come quella messa a segno a Siena, in uno dei momenti più difficili della stagione, una settimana dopo l'infortunio a capitan Parente.
La sfida contro Cantù rappresenta in un certo senso proprio l'anniversario di quella maledetta caduta che ad inizio dicembre, nella gara di andata contro Riva e soci, mise ai box il play di Vasto. Ricordate? Era il sesto minuto, Parente, che fino a quel momento aveva braccato come un ossesso il folletto Mc Collugh, si tuffava a terra per contendergli una palla vagante. Recuperava la sfera, serviva un assist a Elliott, poi però, invece di rialzarsi, rimaneva sdraiato sul parquet, contorcendosi su se stesso, il volto dolorante, gli occhi pieni di sofferenza. I tremila del PalaMacchia ammutolivano, mentre il capitano veniva portato prima in panchina, poi all'ospedale, dove veniva emessa una diagnosi terribile: lesione sottocutanea al tendine d'Achille. Vale a dire cinque mesi di assenza dai campi di basket. Adesso sta bene, si allena tutti i giorni col preparatore Danesi, a maggio (purtroppo a campionato finito) sarà pronto per tornare in pista. Ma questa partita ricorda comunque un momento triste di questa annata, per la società e per i tifosi. E una vittoria, che all'andata sfuggì probabilmente per il clima cupo che si era creato dentro il PalaMacchia, potrebbe essere dedicata a lui. «Andiamo per fare la nostra partita - commenta Massimo Faraoni - sfide impossibili non ce ne sono. Cantù è un'ottima squadra, ma noi ci proveremo».
L'Oregon rappresenta la rivelazione assoluta del campionato. Finora ha perso in casa soltanto due volte, contro Kinder e Skipper, e si trova ad appena due lunghezze dalla vetta. La forza di Livorno potrebbe essere la serenità mentale della squadra che non ha niente da perdere, che non è costretta a firmare l'impresa. La Mabo si presenterà senza Alex Radojevic, squalificato per due turni, e con i giovani Pierich e Banti a completare il roster. Sul fronte Oregon, Sacripanti dovrà fare a meno di Damiao. Dagli States intanto è rientrato ieri pomeriggio Sam Hines, il bombardiere americano dei lombardi (18.7 punti a partita, col 46% dalla lunga). Livorno dovrà difendere duro su di lui (la chiave potrebbe essere quella di indirizzarci Santarossa), ma anche sul play Mc Collough e sull'altro esterno Thornton. In attacco saranno determinanti Conley e Sambugaro, ex di turno che all'andata crivellò la retina avversaria, scrivendo un 7/8 da tre, e naturalmente la capacità di giocare fronte e spalle a canestro di Elliott e Barlow. Se Livorno troverà la serata giusta sul perimetro, potrebbe anche scapparci una sorpresa.
A pochi chilometri di distanza da Lecco, gli amaranto della palla a spicchi scenderanno sul parquet di Cucciago alle 20.30. Diretta radio sulle frequenze di Fragola, arbitri Pascotto e Florian. È una partita che sulla carta si presenta da "uno fisso", ma la Mabo ha dimostrato in passato di saper firmare delle imprese, come quella messa a segno a Siena, in uno dei momenti più difficili della stagione, una settimana dopo l'infortunio a capitan Parente.
La sfida contro Cantù rappresenta in un certo senso proprio l'anniversario di quella maledetta caduta che ad inizio dicembre, nella gara di andata contro Riva e soci, mise ai box il play di Vasto. Ricordate? Era il sesto minuto, Parente, che fino a quel momento aveva braccato come un ossesso il folletto Mc Collugh, si tuffava a terra per contendergli una palla vagante. Recuperava la sfera, serviva un assist a Elliott, poi però, invece di rialzarsi, rimaneva sdraiato sul parquet, contorcendosi su se stesso, il volto dolorante, gli occhi pieni di sofferenza. I tremila del PalaMacchia ammutolivano, mentre il capitano veniva portato prima in panchina, poi all'ospedale, dove veniva emessa una diagnosi terribile: lesione sottocutanea al tendine d'Achille. Vale a dire cinque mesi di assenza dai campi di basket. Adesso sta bene, si allena tutti i giorni col preparatore Danesi, a maggio (purtroppo a campionato finito) sarà pronto per tornare in pista. Ma questa partita ricorda comunque un momento triste di questa annata, per la società e per i tifosi. E una vittoria, che all'andata sfuggì probabilmente per il clima cupo che si era creato dentro il PalaMacchia, potrebbe essere dedicata a lui. «Andiamo per fare la nostra partita - commenta Massimo Faraoni - sfide impossibili non ce ne sono. Cantù è un'ottima squadra, ma noi ci proveremo».
L'Oregon rappresenta la rivelazione assoluta del campionato. Finora ha perso in casa soltanto due volte, contro Kinder e Skipper, e si trova ad appena due lunghezze dalla vetta. La forza di Livorno potrebbe essere la serenità mentale della squadra che non ha niente da perdere, che non è costretta a firmare l'impresa. La Mabo si presenterà senza Alex Radojevic, squalificato per due turni, e con i giovani Pierich e Banti a completare il roster. Sul fronte Oregon, Sacripanti dovrà fare a meno di Damiao. Dagli States intanto è rientrato ieri pomeriggio Sam Hines, il bombardiere americano dei lombardi (18.7 punti a partita, col 46% dalla lunga). Livorno dovrà difendere duro su di lui (la chiave potrebbe essere quella di indirizzarci Santarossa), ma anche sul play Mc Collough e sull'altro esterno Thornton. In attacco saranno determinanti Conley e Sambugaro, ex di turno che all'andata crivellò la retina avversaria, scrivendo un 7/8 da tre, e naturalmente la capacità di giocare fronte e spalle a canestro di Elliott e Barlow. Se Livorno troverà la serata giusta sul perimetro, potrebbe anche scapparci una sorpresa.