PESARO - Dan Peterson show! Nel Salone Metaurense della Prefettura, ha preso ufficialmente vita la nuova Scavolini. Il diluvio era cosa esterna, dentro faceva caldo, per via delle luci e dell’entusiasmo che si avvertiva nell’aria. «Amici sportivi, buonasera a tutti!» - è l’incipit del coach direttore d’orchestra per il terzo anno consecutivo. Per ogni frase c’è la traduzione simultanea in inglese, perchè è vero che quest’anno non ci sono le Coppe, però ci sono tanti stranieri, «che devono capire dove sono capitati». In platea ci sono il vice-sindaco Barbanti, il presidente del Coni provinciale Paolini, i bolognesi Achille Canna e l’avvocato Porelli, il presidente della Banca Popolare dell’Adriatico Giandomenico Di Sante, il presidente della Vis Pesaro Bruscoli oltre a tante altre personalità. Il benvenuto lo dà il presidente Gian Marco Scavolini che ricorda: «Veniamo da una stagione in cui non ci siamo divertiti tanto. E anche per questo abbiamo deciso di cambiare, a partire dallo spirito». «Noi a Milano cambiamo gli sponsor come i calzini - ironizza Dan Peterson - da voi a Valter Scavolini non manca tanto per battere il record di Bogoncelli (34 anni)». «Due o tre novità ci hanno spinto a puntare su questo programma - ha spiegato il vice-presidente Lucio Zanca - la convenzione con l’Università di Urbino, con la Pesaro Nuoto e la Robur Volley, il progetto “Pesaro ama lo sport", che spiegheremo in seguito e la conferma di tutti gli sponsor più due nuovi arrivi: Aspes Multiservizi e Pulirapida Multiservizi». Il dg Ario Costa ha ringraziato le società collaboratrici (anche fuori regione) e ha parlato del settore giovanile, poi Dan Peterson ha iniziato a descrivere Marco Crespi, suo ex vice a Milano. «Ha preso Milano negli anni in cui non lo avrei augurato a nessuno. Traduco per gli americani, che devono sapere a cosa vanno incontro: è un “alcolizzato del lavoro". Se un giocatore fa un errore, io sono più diplomatico e domani glielo spiego, lui no. Una volta Max Monti fece una scempiaggine, lui chiamò time-out e - senza aspettare che arrivasse - gli corse incontro: sfondamento tra Crespi e Monti! E’ mancato solo il placcaggio!». «Ero già orgoglioso prima di essere qui, ora sono orgoglioso e contento - ha dichiarato il tecnico - perchè, insieme alla società, abbiamo scelto delle persone prima che dei giocatori. Ora devono diventare una squadra. Non si ha paura, quando si hanno etica del lavoro e ambizioni. Mi sento forte perchè il nome Scavolini e la piazza ci saranno di grande aiuto». Ancora Peterson a tutto campo: «Albano è un duro, campione d’Europa. E c’è differenza tra un buon giocatore e un campione. Beric è uno dei pochi che sa giocare con e senza palla. Christoffersen sta migliorando di anno in anno le sue statistiche. Gigena, il nuovo capitano, è il Renzo Bariviera dei bei tempi, Gilbert è estroso e creativo. Capire il nostro campionato è come imparare la lingua: i giovani ci riescono prima. Lacey è un grande giocatore di squadra, Malaventura è versatile, McGhee lo chiamano Asso. Non so perchè, ma lo vedrete tra poco. Pecile se parlo bene di te non ti monti la testa, vero? Ho simpatia per i play-maker... Senza Booker devi essere tu il leader. Richardson ha talento, tiro e sa mettere ordine. Avete un calendario che non auguro a nessuno... Mi diverto a fare pronostici che non si avverano mai: l’anno scorso indicai la Kinder come favorita, ora dico Treviso, poi Siena, ma tutto è possibile. Adesso invece del solito: “Mamma (Alceo) butta la pasta", oggi che la pasta non c’è, chiudo con “Massimo, stappa la bottiglia!"».
Camilla Cataldo
Camilla Cataldo