Chissà, forse c'è Grado nel destino (di questa stagione) di Gianmarco Pozzecco. Quand'era ancora il play di Varese il Poz prese l'aereo per raggiungere Boniciolli e convincerlo che lui, il Peter Pan dei canestri, sarebbe stato un giocatore allenabile. E a Grado, stasera (palla a due alle 22), ci sarà il debutto del Poz con l'Aquila sul petto – previsto anche l'esordio di Vlado Scepanovic – nella sfida con l'Olympiakos Atene. Sul pullman per Grado salirà anche Delfino, ma la situazione di Carlos non s'è ancora sbloccata per cui il giovanotto resterà a osservare le evoluzioni dei compagni con i quali continua a lavorare al Cierrebi.
«Si comincia a fare sul serio – attacca capitan Basile —. Questo è un gruppo che, come è già accaduto in passato, dovrà lottare su tre fronti, Coppa Italia, campionato ed Eurolega. Durante l'anno, poi, si potranno fare delle scelte. Ma ora partiamo per essere competitivi su tutti i fronti».
Anche se Basile è il primo a riconoscere che l'Eurolega, che in questa stagione prevede tre gironi da otto squadre, è ancora più dura della passata stagione. Ma questa Skipper – che resta con le orecchie tese per il ruolo di ala – appare più equilibrata di quella che, qualche mese fa, ha raggiunto la finale scudetto. «Con questo gruppo di esterni – incalza Baso – abbiamo una maggiore propensione al penetra e scarica. Ma non mancano nemmeno i tiratori da tre punti. Che la mettono, tra l'altro.
Finalmente non si potrà dire che la Skipper cerca disperatamente un cecchino». O meglio che la Fortitudo – Gianluca non lo dice per pudore – è per forza di cose Basile-dipendente.
Ma lui, il capitano, giocherà come play o come guardia? «Ancora questo quesito? Farò un po' la guardia – se la ride Basile – e un po' meno il play. O forse farò quello di cui ha bisogno la squadra”. Per questo Boniciolli ripete che, senza di lui, non riuscirebbe nemmeno a bere un bicchier d'acqua. “Cosa devo rispondere? Che mi fa piacere. Ma che forse esagera un po». Una stagione da capitano, ma anche un tabù da sfatare. Negli ultimi tre anni l'Aquila ha cambiato due capitani. E anche il vice della passata stagione (Fucka), ha preso altre strade. Baso, per di più, è in scadenza di contratto… «Mi sto cautelando – sorride – stiamo già parlando per il futuro».
Alessandro Gallo
«Si comincia a fare sul serio – attacca capitan Basile —. Questo è un gruppo che, come è già accaduto in passato, dovrà lottare su tre fronti, Coppa Italia, campionato ed Eurolega. Durante l'anno, poi, si potranno fare delle scelte. Ma ora partiamo per essere competitivi su tutti i fronti».
Anche se Basile è il primo a riconoscere che l'Eurolega, che in questa stagione prevede tre gironi da otto squadre, è ancora più dura della passata stagione. Ma questa Skipper – che resta con le orecchie tese per il ruolo di ala – appare più equilibrata di quella che, qualche mese fa, ha raggiunto la finale scudetto. «Con questo gruppo di esterni – incalza Baso – abbiamo una maggiore propensione al penetra e scarica. Ma non mancano nemmeno i tiratori da tre punti. Che la mettono, tra l'altro.
Finalmente non si potrà dire che la Skipper cerca disperatamente un cecchino». O meglio che la Fortitudo – Gianluca non lo dice per pudore – è per forza di cose Basile-dipendente.
Ma lui, il capitano, giocherà come play o come guardia? «Ancora questo quesito? Farò un po' la guardia – se la ride Basile – e un po' meno il play. O forse farò quello di cui ha bisogno la squadra”. Per questo Boniciolli ripete che, senza di lui, non riuscirebbe nemmeno a bere un bicchier d'acqua. “Cosa devo rispondere? Che mi fa piacere. Ma che forse esagera un po». Una stagione da capitano, ma anche un tabù da sfatare. Negli ultimi tre anni l'Aquila ha cambiato due capitani. E anche il vice della passata stagione (Fucka), ha preso altre strade. Baso, per di più, è in scadenza di contratto… «Mi sto cautelando – sorride – stiamo già parlando per il futuro».
Alessandro Gallo
Fonte: Il Resto del Carlino