News

Sconochini, ho la sensazione di aver fatto qualcosa di grande

Hugo Sconochini, che cosa si prova a battere il Dream Team a casa sua? «La sensazione di aver scritto una pagina storica. Seguita da una crudele condanna: la partita più importante era quella che ci avrebbe atteso subito dopo l’impresa. Battere il Brasile per entrare in zona medaglie: ecco il senso del nostro Mondiale».
Però, suvvia, qualcosa di importante rimane, in ogni caso.
«Sì, bastava vedere i festeggiamenti che ci hanno fatto le altre squadre: noi non capivamo nulla, era come se avessimo vinto alla lotteria e fossimo diventati straricchi».
Come li avete sconfitti, i «maestri»?
«Puntando sulla difesa, nostra arma storica. Abbiamo imposto il nostro ritmo, li abbiamo ingabbiati».
A proposito di maestri: ora tanti eccepiscono sul fatto che questi Usa ne avessero.
«Non lo dicevano prima, però... Guardate, noi sappiamo che ci possono essere vari livelli di Dream Team e che la qualità di questo non è la più alta. Ma abbiamo pur sempre sconfitto una selezione formata da tanti buoni giocatori della Nba. Non era mai accaduto che i professionisti perdessero: il posto nella storia ci spetta e ce lo prendiamo».
L’impresa rincuorerà una nazione, l’Argentina, in crisi sociale e finanziaria?
«Magari bastasse, magari fosse così facile... No, tocca ai politici dare allegria al nostro popolo; sono loro che devono mettersi la mano sul cuore e capire come fare a risolvere i problemi».
Sconochini si aspetta di essere trattato, insieme ai compagni, come un Maradona?
«No. Vogliamo rimanere i ragazzi semplici e generosi che hanno segnato una svolta nel basket e nello sport».
È un biglietto da visita per il suo ritorno a Milano, che anni fa già applaudiva Sconochini?
«Non voglio sembrare presuntuoso, ma io non ho bisogno di biglietti da visita. E quella di Milano è una nuova avventura: nemmeno un’eventuale medaglia sarebbe da confondere con il mio futuro nel club: questo è un successo di noi argentini e di un lavoro di anni».
Sorpasserete i calciatori?
«No, ma ora che Ginobili va nella Nba con grandi ambizioni, saranno sempre più numerosi i ragazzi che sogneranno di imitarlo e che, dunque, giocheranno a basket».
La sospensione per doping, la Virtus che rinuncia a lei: adesso è tutto cancellato?
«No, il passato non si cancella. Men che meno come mi ha trattato la Virtus: là c’erano persone in cui credevo. Ma ora c’è Milano e guardo al futuro».
f.van.
TAGS
Le ultime gallery
Le ultime notizie
Title Sponsor
Platinum Sponsor
Official Marketplace
Official Sponsor
Official Sponsor
Official Sponsor
Official Sponsor
Technology Partner
Medical Supplier
Treno ufficiale
Official Ball
Official Luxury Rental Car Supplier
Technical Sponsor
Official Ticketing
Official Water
Official Nutrition Partner
Official Supplier
Official Court Supplier
Media Partner
Media Partner
Media Partner
Official Radio
Official Advisor