Sarà l'Argentina a poter dire di essere passata alla storia per aver battuto per la prima volta il Dream Team Usa, e per di più nella sua tana. E' accaduto ieri ai Mondiali di Indianapolis: 87-80. Della nazionale dei gauchos da quattro anni non fa più parte Marcelo Nicola. «Sono contento anche perché i giocatori li conosco tutti, ma c'è anche un po' di rimpianto, non tanto per non esserci stato, in quella vittoria, quanto per non vestire più la maglia biancoceleste. L'Argentina è una bellissima squadra con bravi giocatori e ragazzi, e prima o dopo doveva capitare che gli americani perdessero, visto che avevano già rischiato con Germania e Cina». Te ne andasti di tua iniziativa. «Sì, avevo dei problemi personali, non risposi alla convocazione e così non mi chiamarono più. Io credo che in questa squadra potrei giocare anche oggi, i lunghi sono tutti buoni elementi, ma non ne vedo uno con le mie caratteristiche». Credi si possa parlare di rivincita morale, vista la drammatica situazione del Paese? «No. I ragazzi giocano per loro stessi, il basket non c'entra». La Benetton ha guardato con interesse all'incontro Spagna-Brasile ed al derby casual tra Garbajosa e Giovannoni. Ha vinto la Spagna 84-67.
si.fo.
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