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Argentina in finale cinquant'anni dopo

Il sogno mondiale dell'Argentina è a un passo dalla realtà. Ginobili e compagni hanno superato anche la Germania (86-80), hanno infilato l'ottava vittoria consecutiva e sono arrivati all'ultimo atto di questi mondiali. Proprio l'Argentina vinse 52 anni fa la prima edizione del campionato del mondo e da allora non era più riuscita a salire sul podio. Ora almeno l'argento è assicurato. Il successo con i tedeschi è stato sofferto e non poteva essere diversamente. A 69” dalla sirena le due squadre erano ancora in parità (78-78), poi due tiri liberi di Sconochini, un canestro di Wolkowsky e altri due tiri dalla lunetta di Montecchia hanno dato via libera agli argentini. Sconochini (18) e Oberto (16) sono stati i migliori fra i sudamericani, mentre un po' in ombra è rimasto Ginobili (9). Il solito Nowitzski (24 punti e 11 rimbalzi) non è bastato a dare alla Germania la prima finale.
Il giorno dopo Per il basket a stelle e strisce il day after di Indianapolis è peggiore di quello di Seul 1988 quando gli Stati Uniti furono sconfitti dall'Unione Sovietica nella semifinale olimpica e furono costretti ad accontentarsi di una medaglia di bronzo. A quei tempi la nazionale era composta dai migliori giocatori di college, ma quella medaglietta fu considerata un disonore. Federazione e Nba si misero a un tavolo e decisero che era arrivato il momento di fare sul serio: basta con i ragazzi, in campo alle Olimpiadi di Barcellona sarebbero andati i professionisti. Era il 1989 quando fu preso questo impegno e tre anni dopo nasceva il Dream Team, un fantastico, ineguagliabile gruppo di stelle, che ristabilì subito la differenza di valori fra l'America e il resto del mondo. Fra un mese Federazione e Nba torneranno a sedersi allo stesso tavolo per esaminare le cause e le conseguenze del disastro di Indianapolis.
«Non so se questa vada considerata come la fine di un'era – ha spiegato George Karl, tecnico della selezione Usa -, ma so che questo è un momento importante per il basket. Molti paesi ora amano questo sport e lo giocano con grande passione. In un certo modo l'America deve esserne fiera. Certo, se le nostre stelle accetteranno di giocare sarà bello, ma sono convinto che arriverà un giorno in cui anche le stelle non basteranno ad assicurarci la superiorità perché il resto del mondo sarà in grado di competere anche con loro».
Ieri intanto gli Stati Uniti hanno battuto Portorico (84-74) e contenderanno alla Spagna il quinto posto. «Vincere con Portorico non è una consolazione», hanno commentato i giornali. Neppure il quinto posto lo sarà.
Andrea Galli
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