FABRIANO — Claudio Biondi sarà ancora presidente? Entreranno forze nuove nel Consiglio di amministrazione? La famiglia Merloni, il professor Galassi o una cordata di altri imprenditori davvero si proporranno in maniera decisa per rimpolpare le anemiche casse societarie? Questi e tanti altri quesiti aleggiano in casa Carifac, dove sembra essere tornati indietro di un paio di mesi, quando la dirigenza aveva sofferto l'inverosimile pur di appianare i bilanci e garantire l'iscrizione al campionato. Ora che la scadenza dell'assemblea di soci di mercoledì è vicinissima, gli interrogativi sul futuro prossimo si ripropongono, ancora e sempre in maniera inquietante perché le disponibilità finanziarie attuali non paiono in grado di assicurare quella stabilità più volte auspicata.
Club in azione. La società che non può garantire a Carmenati i due-tre rinforzi richiesti e che solo in seconda battuta sabato mattina ha evitato il clamoroso sciopero dello staff tecnico per il ritardo nei pagamenti è il segnale più evidente delle difficoltà di portafogli. «Ce ne rendiamo conto anche noi», rileva Davide Bergamo, confermato presidente del club di tifosi «Alta tensione», da quest'anno autogestito. «Sappiamo che si corre perfino il rischio di scomparire a fine stagione, se non prima. Per questo tra di noi ci siamo già incontrati e non escludiamo di… entrare in azione». Due mesi or sono o poco più, il club si fece sentire, eccome, con il sit in davanti all'uscio municipale, stavolta cosa organizzerà? «Ancora non sappiamo in quali termini, ma se la situazione dovesse precipitare, faremo capire a tutti che i tremila del palas non si meritano questa agonia».
«Volevamo Jesi». Coach Carmenati, intanto, prova ad andare avanti per la sua strada e dalla due giorni di Napoli sembra aver tratto buone indicazioni. «Nunez sta crescendo e recuperando giorno dopo giorno e questa per noi è un'ottima notizia», rileva il tecnico. «Venerdì a Senigallia giocheremo contro Osimo e non con Jesi? Non è assolutamente una scelta del sottoscritto. A me andava benissimo tutto, anche la sfida con la Sicc che ci era stata prospettata qualche giorno fa. In ogni caso, sono convinto che dimostreremo di essere migliorati parecchio rispetto al meno 31 rimediato proprio con la Porte Garofoli nella prima uscita stagionale».
Alessandro Di Marco
Club in azione. La società che non può garantire a Carmenati i due-tre rinforzi richiesti e che solo in seconda battuta sabato mattina ha evitato il clamoroso sciopero dello staff tecnico per il ritardo nei pagamenti è il segnale più evidente delle difficoltà di portafogli. «Ce ne rendiamo conto anche noi», rileva Davide Bergamo, confermato presidente del club di tifosi «Alta tensione», da quest'anno autogestito. «Sappiamo che si corre perfino il rischio di scomparire a fine stagione, se non prima. Per questo tra di noi ci siamo già incontrati e non escludiamo di… entrare in azione». Due mesi or sono o poco più, il club si fece sentire, eccome, con il sit in davanti all'uscio municipale, stavolta cosa organizzerà? «Ancora non sappiamo in quali termini, ma se la situazione dovesse precipitare, faremo capire a tutti che i tremila del palas non si meritano questa agonia».
«Volevamo Jesi». Coach Carmenati, intanto, prova ad andare avanti per la sua strada e dalla due giorni di Napoli sembra aver tratto buone indicazioni. «Nunez sta crescendo e recuperando giorno dopo giorno e questa per noi è un'ottima notizia», rileva il tecnico. «Venerdì a Senigallia giocheremo contro Osimo e non con Jesi? Non è assolutamente una scelta del sottoscritto. A me andava benissimo tutto, anche la sfida con la Sicc che ci era stata prospettata qualche giorno fa. In ogni caso, sono convinto che dimostreremo di essere migliorati parecchio rispetto al meno 31 rimediato proprio con la Porte Garofoli nella prima uscita stagionale».
Alessandro Di Marco
Fonte: Il Resto del Carlino