REGGIO CALABRIA – La Viola, quest'anno, farà divertire i suoi tifosi. E lo farà in due modi: vincendo e correndo. Coach Lino Lardo è molto contento di quello che finora è riuscito a fare la sua squadra, però cerca di mettere qualche freno all'entusiasmo dilagante («andiamo piano è ancora solo basket d'estate», dice) ma i risultati sono piuttosto scarsi. L'impronta di squadra che sta venendo fuori gli piace – sarebbe difficile il contrario! – ed è difficile contenere l'entusiasmo dopo una convincente vittoria di quaranta punti contro una buona squadra come Messina che la sera prima aveva battuto una squadra di serie A come Avellino. «Abbiamo raggiunto il picco della preparazione – commenta il coach della Viola – e lo si è visto anche al torneo Sant'Ambrogio. Sul piano fisico abbiamo sofferto un po' nei primi due quarti di entrambe le partite, poi ci siamo sciolti, siamo saliti di livello in difesa e siamo andati via...».
– Davvero un buon esordio davanti al pubblico amico. «Ci tenevamo parecchio. I nostri tifosi sono davvero grandi e volevamo presentarci bene».
– Giocando con questo stile non farete fatica a conquistare il cuore dei tifosi. «Ci proveremo e non nascondo che la nostra ambizione è riuscire a farlo anche in campionato. È la nostra filosofia: difesa aggressiva e poi contropiede veloci. Abbiamo le caratteristiche per poter giocare in questo modo e vogliamo farlo».
– Con l'arrivo di Cittadini la squadra è finalmente completa. «Sì. Credo che Alessandro ci potrà dare quell'atletismo che serviva per completare il mosaico».
– Ma non è un rischio puntare su un giovane per un ruolo così delicato? «Io credo molto nelle qualità di Cittadini. Sono certo che ha tutti i numeri per poter sfondare anche in serie A».
– Il suo arrivo significa la rinuncia a Karagounis? «Questo mi spiace molto, perchè il greco è davvero un buon giocatore ma Cittadini riassume in sè anche un significato simbolico».
– Cioè? «Puntare su un giovane lungo italiano di talento può essere importante in un momento in cui si parla tanto di crisi di giocatori italiani. È questo il messaggio che vogliamo dare a tutto il movimento».
– Fermandoci al discorso strettamente tecnico? «Il pacchetto di lunghi mi offre piene garanzie. Tomidy, Cittadini, Eze e Williams mi garantiscono forza fisica, presenza in area, intimidazione, ma anche classe e buone mani in attacco. E poi questo quartetto mi consentirà anche di provare per pochi minuti la soluzione di Tony Williams come ala piccola per avere un quintetto grande e atletico. Ma, sia chiaro, è una soluzione che dovremo studiare bene e che ancora non sappiamo se sia praticabile».
– Rombaldoni e Ivory sono i suoi uomini-garanzia? «Sono due giovani di grande talento, grande cuore e che mi offrono piena garanzia per il settore degli estrerni. Non si risparmiano mai e con il loro modo di giocare conquisteranno tutti i tifosi. Ho avuto la fortuna di allenarli lo scorso anno a Verona e adesso li ho voluti qui».
– Già in precampionato ha avuto modo di sentire il calore del pubblico reggino. «Confesso che quando ho firmato per la Viola mi sognavo il Pentimele gremito. Il sogno è sempre da realizzare, però ho già incontrato dei ragazzi straordinari che ci seguono dappertutto e che sanno trasmettere un calore straordinario. Noi ci sentiamo una cosa sola con loro. Ed è per loro che cercheremo di vincere ed anche di farli divertire».
– Ai tifosi basta vincere. «Anche a noi. Ma se riusciamo a far qualcosa in più perchè non provarci?».
Piero Gaeta
– Davvero un buon esordio davanti al pubblico amico. «Ci tenevamo parecchio. I nostri tifosi sono davvero grandi e volevamo presentarci bene».
– Giocando con questo stile non farete fatica a conquistare il cuore dei tifosi. «Ci proveremo e non nascondo che la nostra ambizione è riuscire a farlo anche in campionato. È la nostra filosofia: difesa aggressiva e poi contropiede veloci. Abbiamo le caratteristiche per poter giocare in questo modo e vogliamo farlo».
– Con l'arrivo di Cittadini la squadra è finalmente completa. «Sì. Credo che Alessandro ci potrà dare quell'atletismo che serviva per completare il mosaico».
– Ma non è un rischio puntare su un giovane per un ruolo così delicato? «Io credo molto nelle qualità di Cittadini. Sono certo che ha tutti i numeri per poter sfondare anche in serie A».
– Il suo arrivo significa la rinuncia a Karagounis? «Questo mi spiace molto, perchè il greco è davvero un buon giocatore ma Cittadini riassume in sè anche un significato simbolico».
– Cioè? «Puntare su un giovane lungo italiano di talento può essere importante in un momento in cui si parla tanto di crisi di giocatori italiani. È questo il messaggio che vogliamo dare a tutto il movimento».
– Fermandoci al discorso strettamente tecnico? «Il pacchetto di lunghi mi offre piene garanzie. Tomidy, Cittadini, Eze e Williams mi garantiscono forza fisica, presenza in area, intimidazione, ma anche classe e buone mani in attacco. E poi questo quartetto mi consentirà anche di provare per pochi minuti la soluzione di Tony Williams come ala piccola per avere un quintetto grande e atletico. Ma, sia chiaro, è una soluzione che dovremo studiare bene e che ancora non sappiamo se sia praticabile».
– Rombaldoni e Ivory sono i suoi uomini-garanzia? «Sono due giovani di grande talento, grande cuore e che mi offrono piena garanzia per il settore degli estrerni. Non si risparmiano mai e con il loro modo di giocare conquisteranno tutti i tifosi. Ho avuto la fortuna di allenarli lo scorso anno a Verona e adesso li ho voluti qui».
– Già in precampionato ha avuto modo di sentire il calore del pubblico reggino. «Confesso che quando ho firmato per la Viola mi sognavo il Pentimele gremito. Il sogno è sempre da realizzare, però ho già incontrato dei ragazzi straordinari che ci seguono dappertutto e che sanno trasmettere un calore straordinario. Noi ci sentiamo una cosa sola con loro. Ed è per loro che cercheremo di vincere ed anche di farli divertire».
– Ai tifosi basta vincere. «Anche a noi. Ma se riusciamo a far qualcosa in più perchè non provarci?».
Piero Gaeta