News

Ramagli sul raduno arbitrale di Imola

Il coach della Lauretana: "Disponibilità al dialogo con arbitri"

Triplo arbitraggio. Nella scorsa Eurolega l'esperimento ha dato scarsi risultati, nel senso che la situazione non è migliorata, pur non essendo peggiorata.
Dal prossimo campionato di serie A sarà una realtà anche in Italia e proprio per preparare al meglio i trentatre fischietti designati, si è svolto ad Imola un raduno collegiale al quale hanno partecipato anche gli allenatori, Alessandro Ramagli compreso.
Dopo anni di parole, contrapposizioni forti, muro contro muro, pare proprio che finalmente ci sia un'apertura al dialogo tra arbitri ed allenatori.
Confronto che dovrebbe poi portare non ad una stretta di mano, o al solito 'si vedrà', ma a vere e proprie decisioni ufficiali in merito alle varie interpretazioni del regolamento.
Dal raduno di Imola, infatti, si è ritornati con la volontà di raccogliere e valutare le segnalazioni che gli allenatori porteranno all'attenzione della dirigenza arbitrale. Il lavoro dei coach, infatti, li porta a vedere e rivedere, a mente fredda, tonnellate di partite in videotape, non solo della propria squadra.
Quale modo migliore per raccogliere una serie di interpretazioni controverse per poi sottoporle all'attenzione di tutti?
"Il basket è di per sè uno sport complesso - spiega Ramagli - ed arbitrarlo non è certo semplice, specialmente quando una regola dà adito a diverse possibili interpretazioni. Quindi se si riuscisse a dialogare serenamente ed addirittura arrivare ad adottare delle decisioni ponderate di comune accordo, sarebbe un risultato davvero di rilievo".
- Ma è una cosa possibile?
"A Imola, per la prima volta in raduni di questo genere, mi sembra di aver colto soprattutto la grande disponibilità degli arbitri a collaborare con noi allenatori e viceversa. Penso che finalmente si possa arrivare a prendere delle decisioni, magari in breve tempo quando il campionato darà delle indicazioni contrastanti e non solo nei raduni precampionato. Credo che ci sia la volontà di arrivare a costituire un tavolo permanente di discussione che possa di volta in volta valutare i problemi". Detto di questo nuovo orientamento che non potrebbe che giovare al movimento se messo in atto concretamente, ecco l'elenco degli argomenti tecnici di cui si è già discusso ad Imola.
E' lo stesso Ramagli a passare in rassegna i punti all'ordine del giorno: "Erano sostanzialmente quattro i punti su cui si è focalizzata l'attenzione. L'interpretazione della regola dei tre secondi tornerà ad essere più restrittiva, anche se è giusto dire che negli ultimi tempi il metro arbitrale era stato abbastanza uniforme. Cambierà, anche qui in senso più restrittivo, l'interpretazione del fallo tattico negli ultimi secondi di gara. Fino alla scorsa stagione si sorvolava su un contatto che non procurava un danno immediato al portatore di palla: ora qualsiasi contatto sarà fallo e qualsiasi fallo duro sarà antisportivo. Abbiamo anche chiesto che l'infrazione di passi di partenza all'americana sia sanzionata con severità, sia ai giocatori stranieri sia a quegli italiani che godono di un certo prestigio, ma che comunque commettono fallo. Credo che la novità più importante, anche dovuta ad un arbitro in più in campo, è la severità che verrà adottata nei confronti dei contatti difensivi con la palla lontana. Specialmente le grandi squadre fanno della difesa aggressiva ed asfissiante, ma irregolare, senza palla una loro arma importante. Ora tre arbitri potranno tenere d'occhio molto meglio anche quest'aspetto del gioco e credo che proprio in quest'ottica ad inizio campionato ci saranno molti fischi in più".
Gabriele Pinna

LAURETANA, OBIETTIVO GIOVANI
"Inutile continuare a coltivare il proprio orto, è ora che il movimento cresca e per farlo bisogna collaborare seriamente tutti insieme". E' diretto e senza mezzi termini il pensiero di Stefano Robutti, dirigente del settore giovanile di Pallacanestro Biella che spiega la nuova strategia rossoblu per la crescita del vivaio, nata dalla nuova alleanza con la Cestistica/Aspb di serie C2 e il Vigliano Basket Team di serie D. La linea guida principale è che tutti debbano avere la possibilità di giocare, sia durante il periodo giovanile, sia dopo, anche se le serie professionistiche non saranno alla portata di chi ha passato l'età juniores.
"Da quest'anno - spiega l'ex capitano dell'Ing Biella -, Pallacanestro Biella disputerà a livello giovanile solo campionati a livello nazionale, mentre quelli regionali verranno disputati da Cestistica e Vigliano. Ovvio che continueremo a reclutare a livello di minibasket. Questa scelta consentirà a tutti di giocare con continuità e di trovare la propria dimensione. ma ci terrei a precisare molto chiaramente che chi giocherà con le altre società non verrà certo dimenticato o ignorato. Il programma di collaborazione recentemente sottoscritto prevede un piano di lavoro preciso. Si garantirà a ciascun atleta la massima attenzione da parte di tutti. Chi non gioca un campionato nazionale quest'anno, non è detto che non possa disputarlo l'anno prossimo, se avrà dimostrato di meritarlo, sia in campo, sia sui banchi di scuola. L'attenzione allo studio da parte dei nostri giocatori è per noi elemento fondamentale".
- E chi esce dalle giovanili rossoblu che prospettive può valutare pur non essendo un campione?
"La nostra speranza è che l'approdo naturale sia la serie A, ma ovviamente ciò non è possibile per tutti. Il nuovo piano con Cestistica e Vigliano trova un importante accordo dal punto di vista del reclutamento dei nostri giovani in serie C2 e in serie D. Ma anche qui, terrei a sottolineare che non si tratta di dire addio ad un nostro atleta che esce dal settore giovanile. Un esempio lampante è Ludovico Zegna che l'anno scorso ha giocato nella Cestistica in C2 e quest'anno andrà a giocare in C1 a Cogoleto. Chi ha voglia di fare e dimostra qualità avrà la propria occasione sia a livello giovanile, sia a livello dilettantistico".
- Ci parli della sua missione di reclutamento in Argentina appena conclusa.
"E' stata un'esperienza molto positiva, ed alla luce dei risultati dell'Argentina ai mondiali in corso, direi che ci siamo portati avanti col lavoro. Ho visionato ad un camp ragazzi nati tra gli anni 86 ed 88 e devo dire che alcuni elementi mi hanno impressionato. Ho relazionato Ramagli ed Atripaldi e chissà...".
- Qual è la differenza sostanziale tra i giovani talenti sudamericani ed italiani?
"Una, davvero grossa. In questo momento gli argentini sanno che il basket può essere una grande occasione per trovare un lavoro che in Argentina oggi non c'è. Mi ha davvero impressionato la loro dedizione al lavoro in palestra. Difficile, ma non impossibile, trovarla in un ragazzo italiano".
- Quindi anche Pallacanestro Biella potrebbe portare in rossoblu il suo Ginobili?
"Non è così semplice. Parliamo di ragazzi giovani che verrebbero catapultati in una realtà a migliaia di chilometri da casa. Prima di operare una scelta del genere bisogna essere sicuri che i ragazzi possano essere seguiti nel migliore dei modi. Da un paio di stagioni stiamo reclutando ragazzi da tutto il Piemonte e stiamo pensando di trovare delle famiglie disposte a seguirli ed ospitarli. Nel caso di un giocatore argentino questa sarebbe la soluzione ideale, avere un punto di riferimento ad ogni ora del giorno è importante e fondamentale durante l'adolescenza. Parliamo soprattutto di ragazzi, perché i giocatori dobbiamo poi formarli noi".
ga.p.
TAGS
Le ultime gallery
Le ultime notizie
Title Sponsor
Platinum Sponsor
Official Marketplace
Official Sponsor
Official Sponsor
Official Sponsor
Official Sponsor
Technology Partner
Medical Supplier
Treno ufficiale
Official Ball
Official Luxury Rental Car Supplier
Technical Sponsor
Official Ticketing
Official Water
Official Nutrition Partner
Official Supplier
Official Court Supplier
Media Partner
Media Partner
Media Partner
Official Radio
Official Advisor