BOSCIA Tanjevic, nella settimana dell´esordio ufficiale, la Supercoppa di sabato a Genova, e con l´organico fatto, anche se non utilizzabile, a che punto è la sua Virtus?
«Arriva un pezzo alla volta, e i tempi cominciano a stringersi. La squadra è in via di completamento, gli ultimi giocatori sono molto attesi. Ma, anche se esordiranno quasi subito, non aspettatevi miracoli. Con i nuovi innesti la Virtus avrà certamente più forza in campo, ma per i progressi di gioco ci sarà da aspettare: sarà necessario un periodo abbastanza lungo per un buon collaudo».
Quanto, almeno per vedere un abbozzo indicativo?
«Direi almeno un paio di settimane, da quando tutti, a parte Smodis naturalmente, saranno a disposizione. Grosso modo dopo la terza di campionato, quando avremo sulle spalle un discreto numero di allenamenti. Ma a breve termine non sarà possibile vedere un enorme salto di qualità: i giocatori devono passare tempo insieme, non solo per gli schemi, ma per capire il rispettivo gioco. Conto in tempi d´apprendimento veloci, ma senza esagerare, perché Sekularac, Bowdler e Avleev cadranno letteralmente dal cielo e non sarà facile per loro e nemmeno per noi che li accoglieremo».
Visto qui solo per una sgambata, che impressione le ha fatto Sekularac, che lei conosce meglio?
«Ha le potenzialità, ma lo aspetta un grande lavoro. Dovrà imparare a essere meno irruento, visto che allo Zeleznik era abituato a essere il punto di riferimento principale. Poi dovrà riprendere un buon passo. Dopo il periodo trascorso negli Stati Uniti non credo che abbia fatto niente di particolare. Adesso la sua condizione fisica mi sembra abbastanza scarsa e quindi anche in difesa potrebbe fare fatica».
Cal Bowdler, dalle referenze, pare un giocatore classico d´area. Dove potrebbe essere più incisivo?
«Nella sostanza non credo sia un pivot molto diverso da Andersen o Frosini. Ho visto alcuni suoi filmati: si trattava di spezzoni che duravano pochi minuti, ma in base anche alle altre informazioni che ho ricevuto mi sono fatto un´idea. Bowdler, pur non essendo un grande nel gioco spalle a canestro, mi pare un buon lungo, per tecnica e applicazione. Adatto all´Europa, poiché è un pivot di taglia normale, non extra-large come avrebbe dovuto, se avesse voluto proseguire ad alti livelli in Nba. Quando ci ho parlato mi è sembrato molto motivato della sua nuova destinazione. Ci ha chiesto di avere pazienza per i ritardi del passaporto: era chiara la sua aspirazione di venire».
E Becirovic dopo l´operazione?
«Sono andato a visitarlo. Sani ha mostrato il carattere che mi aveva colpito già nelle prime settimane che ha lavorato con me. Era di buon umore, ha sorriso confermando una grande forza interiore. Ha voluto operare tutte e due le gambe in una volta e un intervento del genere lo costringerà a rimanere fermo per un mese intero. La sua scelta è stata quella più dura, perché intervenendo su un arto per volta, a tre mesi di distanza, la faccenda sarebbe stata più semplice per lui, ma con tempi più lunghi di recupero».
A parte Beard, che ne avrà per molto, come vanno gli altri acciaccati?
«Rigaudeau sarà in campo a Messina: l´abbiamo tenuto precauzionalmente fermo a Rimini per un problema all´adduttore destro. Per Gagneur il professor Lelli ha previsto altri sei giorni di stop, dopo quelli si vedrà. Smodis va avanti nel recupero: fa quello che può».
Matjaz è stata l´arma tattica per eccellenza nelle passate stagioni. Un´ipotetica sua assenza per altri due mesi come verrà tamponata?
«Avleev ha già giocato da ala grande nella sua carriera. Ha il fisico, la tecnica e la forza per farlo. Avremo bisogno di lui in quella posizione, non per tutta la partita, ma per dei buoni minuti sì. Ruslan dovrebbe arrivare fra otto giorni, mercoledì prossimo, e ci servirà molto, da subito. E non solo vicino e dentro l´area. Dovrà darci tutte e due le dimensioni del suo gioco, anche da esterno. Nei due ruoli il suo apporto dovrà essere notevole per aprirci il campo quanto più sarà possibile».
Francesco Forni
«Arriva un pezzo alla volta, e i tempi cominciano a stringersi. La squadra è in via di completamento, gli ultimi giocatori sono molto attesi. Ma, anche se esordiranno quasi subito, non aspettatevi miracoli. Con i nuovi innesti la Virtus avrà certamente più forza in campo, ma per i progressi di gioco ci sarà da aspettare: sarà necessario un periodo abbastanza lungo per un buon collaudo».
Quanto, almeno per vedere un abbozzo indicativo?
«Direi almeno un paio di settimane, da quando tutti, a parte Smodis naturalmente, saranno a disposizione. Grosso modo dopo la terza di campionato, quando avremo sulle spalle un discreto numero di allenamenti. Ma a breve termine non sarà possibile vedere un enorme salto di qualità: i giocatori devono passare tempo insieme, non solo per gli schemi, ma per capire il rispettivo gioco. Conto in tempi d´apprendimento veloci, ma senza esagerare, perché Sekularac, Bowdler e Avleev cadranno letteralmente dal cielo e non sarà facile per loro e nemmeno per noi che li accoglieremo».
Visto qui solo per una sgambata, che impressione le ha fatto Sekularac, che lei conosce meglio?
«Ha le potenzialità, ma lo aspetta un grande lavoro. Dovrà imparare a essere meno irruento, visto che allo Zeleznik era abituato a essere il punto di riferimento principale. Poi dovrà riprendere un buon passo. Dopo il periodo trascorso negli Stati Uniti non credo che abbia fatto niente di particolare. Adesso la sua condizione fisica mi sembra abbastanza scarsa e quindi anche in difesa potrebbe fare fatica».
Cal Bowdler, dalle referenze, pare un giocatore classico d´area. Dove potrebbe essere più incisivo?
«Nella sostanza non credo sia un pivot molto diverso da Andersen o Frosini. Ho visto alcuni suoi filmati: si trattava di spezzoni che duravano pochi minuti, ma in base anche alle altre informazioni che ho ricevuto mi sono fatto un´idea. Bowdler, pur non essendo un grande nel gioco spalle a canestro, mi pare un buon lungo, per tecnica e applicazione. Adatto all´Europa, poiché è un pivot di taglia normale, non extra-large come avrebbe dovuto, se avesse voluto proseguire ad alti livelli in Nba. Quando ci ho parlato mi è sembrato molto motivato della sua nuova destinazione. Ci ha chiesto di avere pazienza per i ritardi del passaporto: era chiara la sua aspirazione di venire».
E Becirovic dopo l´operazione?
«Sono andato a visitarlo. Sani ha mostrato il carattere che mi aveva colpito già nelle prime settimane che ha lavorato con me. Era di buon umore, ha sorriso confermando una grande forza interiore. Ha voluto operare tutte e due le gambe in una volta e un intervento del genere lo costringerà a rimanere fermo per un mese intero. La sua scelta è stata quella più dura, perché intervenendo su un arto per volta, a tre mesi di distanza, la faccenda sarebbe stata più semplice per lui, ma con tempi più lunghi di recupero».
A parte Beard, che ne avrà per molto, come vanno gli altri acciaccati?
«Rigaudeau sarà in campo a Messina: l´abbiamo tenuto precauzionalmente fermo a Rimini per un problema all´adduttore destro. Per Gagneur il professor Lelli ha previsto altri sei giorni di stop, dopo quelli si vedrà. Smodis va avanti nel recupero: fa quello che può».
Matjaz è stata l´arma tattica per eccellenza nelle passate stagioni. Un´ipotetica sua assenza per altri due mesi come verrà tamponata?
«Avleev ha già giocato da ala grande nella sua carriera. Ha il fisico, la tecnica e la forza per farlo. Avremo bisogno di lui in quella posizione, non per tutta la partita, ma per dei buoni minuti sì. Ruslan dovrebbe arrivare fra otto giorni, mercoledì prossimo, e ci servirà molto, da subito. E non solo vicino e dentro l´area. Dovrà darci tutte e due le dimensioni del suo gioco, anche da esterno. Nei due ruoli il suo apporto dovrà essere notevole per aprirci il campo quanto più sarà possibile».
Francesco Forni
Fonte: La Repubblica
