Un elogio ufficiale di Ettore Messina non è mai un fatto da sottovalutare. Lo ha ricevuto Denis Marconato per le sue prestazioni nelle ultime amichevoli: magari, anzi certamente, le partite vere saranno un'altra musica, intanto però il pivottone di San Giuseppe sta marciando forte a suon di canestri e rimbalzi, fatto da rimarcare, almeno a ripensare al passato.
«Diciamo che è un po' tutta la squadra che sta trovando il suo amalgama - commenta lui - ed in queste condizioni è facile giocare bene. Poi naturalmente c'è chi viene fuori un po' più degli altri: si potrebbe dire che attualmente sto sfruttando il mio momento buono».
In verità bisogna aggiungere anche un motivo squisitamente tecnico: l'anno scorso Mike D'Antoni faceva un basket che, fondato com'era sulla rapidità d'esecuzione e sul tiro da fuori, per forza di cose non prevedeva molti appoggi sotto canestro. Quest'anno con Messina, con il quale i centri hanno sempre avuto una grande importanza, le cose sono cambiate.
«Non posso che confermare - prosegue Marconato - Oltre al gioco perimetrale e ad un basket in velocità il coach pretende anche il gioco nell'area, quindi vedo qualche pallone in più. D'altra parte capisco che le opportunità bisogna anche sapersele procurare, e Messina mi dice di stare in continuo movimento, sempre pronto ad impegnare la difesa avversaria».
Marconato questa estate sembrava sul punto di lasciare la Benetton ed approdare in Spagna, poi, dopo il matrimonio vero, ne ha fatto... un altro sportivo, convincendosi che restare a Treviso non sarebbe stato sbagliato: a 27 anni ha firmato un quadriennale che presumibilmente gli farà terminare la carriera laddove l'aveva iniziata. «Questa è una fase importante della mia carriera, so che dovrò impegnarmi per altri quattro anni durante i quali voglio vincere ancora molto con la Benetton. Diciamo pure che è stata una scelta di vita».
Siete pronti per il primo impegno ufficiale, sabato prossimo? «Mi sembra che ci stiamo preparando abbastanza bene, anche se forse non abbiamo ancora raggiunto il massimo dell'affiatamento. Credo però sia normale, amche perché finora siamo stati senza Garbajosa».
Ed infatti lo spagnolo arriva oggi da Indianapolis, dove con la sua Spagna ha avuto la soddisfazione (in verità non è stato l'unico...) di battere gli Stati Uniti. Presumibilmente avrà bisogno di lavorare, più che sul piano fisico, su quello tecnico-tattico, non avendo mai lavorato con Messina. E l'amichevole di giovedì contro il Cimberio è stata organizzata praticamente per lui, per dargli un po' di intesa prima della Supercoppa. Per uno che arriva, un altro che parte: oggi Tomas Jofresa lascia la Benetton, con cui s'è allenato dall'inizio della preparazione. Torna in Spagna, a Minorca, è starà con la locale formazione di A/2 in attesa che a 37 anni qualche club si ricordi ancora di lui.
La Benetton, intanto, sosterrà oggi un altro scrimmage a porte chiuse, contro la Snaidero Udine di Mulaomerovic, al Palaverde.
«Diciamo che è un po' tutta la squadra che sta trovando il suo amalgama - commenta lui - ed in queste condizioni è facile giocare bene. Poi naturalmente c'è chi viene fuori un po' più degli altri: si potrebbe dire che attualmente sto sfruttando il mio momento buono».
In verità bisogna aggiungere anche un motivo squisitamente tecnico: l'anno scorso Mike D'Antoni faceva un basket che, fondato com'era sulla rapidità d'esecuzione e sul tiro da fuori, per forza di cose non prevedeva molti appoggi sotto canestro. Quest'anno con Messina, con il quale i centri hanno sempre avuto una grande importanza, le cose sono cambiate.
«Non posso che confermare - prosegue Marconato - Oltre al gioco perimetrale e ad un basket in velocità il coach pretende anche il gioco nell'area, quindi vedo qualche pallone in più. D'altra parte capisco che le opportunità bisogna anche sapersele procurare, e Messina mi dice di stare in continuo movimento, sempre pronto ad impegnare la difesa avversaria».
Marconato questa estate sembrava sul punto di lasciare la Benetton ed approdare in Spagna, poi, dopo il matrimonio vero, ne ha fatto... un altro sportivo, convincendosi che restare a Treviso non sarebbe stato sbagliato: a 27 anni ha firmato un quadriennale che presumibilmente gli farà terminare la carriera laddove l'aveva iniziata. «Questa è una fase importante della mia carriera, so che dovrò impegnarmi per altri quattro anni durante i quali voglio vincere ancora molto con la Benetton. Diciamo pure che è stata una scelta di vita».
Siete pronti per il primo impegno ufficiale, sabato prossimo? «Mi sembra che ci stiamo preparando abbastanza bene, anche se forse non abbiamo ancora raggiunto il massimo dell'affiatamento. Credo però sia normale, amche perché finora siamo stati senza Garbajosa».
Ed infatti lo spagnolo arriva oggi da Indianapolis, dove con la sua Spagna ha avuto la soddisfazione (in verità non è stato l'unico...) di battere gli Stati Uniti. Presumibilmente avrà bisogno di lavorare, più che sul piano fisico, su quello tecnico-tattico, non avendo mai lavorato con Messina. E l'amichevole di giovedì contro il Cimberio è stata organizzata praticamente per lui, per dargli un po' di intesa prima della Supercoppa. Per uno che arriva, un altro che parte: oggi Tomas Jofresa lascia la Benetton, con cui s'è allenato dall'inizio della preparazione. Torna in Spagna, a Minorca, è starà con la locale formazione di A/2 in attesa che a 37 anni qualche club si ricordi ancora di lui.
La Benetton, intanto, sosterrà oggi un altro scrimmage a porte chiuse, contro la Snaidero Udine di Mulaomerovic, al Palaverde.