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Chris, un gigante di simpatia

PESARO — Un gigante così, Pesaro non l'ha mai avuto. I due metri e diciotto di Christoffersen fanno impressione anche a chi è abituato da anni a vedere simili «omoni». E così la gente ha preso in simpatia il danese, sottolineando con scroscianti applausi ogni suo canestro. Magari il pubblico si aspettava di vederlo svettare a rimbalzo, invece l'altra sera nel calduccio del vecchio palasport Chris ha regalato soprattutto buoni numeri offensivi, tra cui un devastante schiaccione a due mani su imbeccata di Beric e un contropiede concluso col passo di un'ala. Ha enormi margini di miglioramento Christoffersen, perché ha cominciato a giocare a 16 anni e ogni giorno di allenamento per lui è una conquista. Se lo sente addosso questo affetto dei tifosi?
«Oh sicuro che l'ho sentito l'altra sera. Mi fa molto piacere e credo sia lo stesso per i miei compagni: l'incitamento della gente regala ulteriore energia alla squadra».
Qualche difficoltà per ricevere la palla?
«Per i lunghi è sempre così, il pallone viaggia veloce per il campo e bisogna farsi trovare pronti. Comunque noto che i miei compagni si impegnano per servirmi e anche quando ciò non è possibile sono felice di aprire gli spazi per loro con la mia stazza».
Soddisfatto di come ha giocato l'ultimo quarto con la Vip Rimini?
«Mai essere soddisfatti, c'è sempre qualcosa da fare, qualche miglioramento da compiere».
Che ne pensi della squadra a un mese dal raduno?
«Un grande gruppo, giovane ed entusiasta. L'esperienza ce la mette Beric, lui può aiutarci veramente, prenderci per mano. Poi ci sono alcuni ragazzi più giovani che hanno talento e ci vuole solo un po' di tempo per mettere tutto questo assieme».
Se l'aspettava così il basket italiano il danesone?
«Nessuna sorpresa, la pallacanestro è la stessa ovunque, forse qui si gioca un po' piùlentamente rispetto al college ma io amo questo sport dovunque si possa giocarlo e non vedo l'ora che ci sia la prossima partita».
Un carattere positivo quello di Chris, sempre in piedi ad incitare gli altri quando è in panchina, sempre il primo a incoraggiare i compagni durante il time-out. Un ragazzone che comunica umiltà e forse per questo piace, come spiega il suo coach.
«Ho capito una cosa del pubblico di Pesaro: ama e sostiene chi gioca con il massimo sforzo — dice Crespi —, magari qualche volta sbagliando, qualche volta facendo molto bene. Christoffersen incarna proprio questa figura, per questo la gente gli vuol bene».
Renzo Vecchiato di lunghi se ne intende, a lui il gigante della Scavolini piace molto: «Si vede che è ancora da sgrezzare ma c'è una cosa che mi ha colpito subito: è molto rapido per la sua altezza. Non ci sono mica molti lunghi di quella stazza capaci di correre in contropiede insieme alla squadra — sottolinea il gm di Rimini che ha visto Christoffersen giocare tre volte — e vedo che anche in difesa rientra con sufficiente tempismo. Io credo che durante questa stagione la sua presenza potrà fare molto comodo alla Scavolini e il suo passaporto comunitario si rivelerà prezioso».
Elisabetta Ferri
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