CANTU’ – E’ sbarcato ieri di prima mattina alla Malpensa in arrivo direttamente dai Campionati Mondiali appena conclusisi ad Indianapolis (USA). Phil Jones, il neozelandese con passaporto inglese scelto da Bruno Arrigoni quest’estate per un ruolo di rilievo nella Oregon anche se partendo dalla panchina, è arrivato ieri ed è stato catapultato subito in campo per la seduta dall’allenamento mattutina.
Come se non bastasse, il ragazzo ha chiesto di poter giocare già la sera stessa nell’amichevole in programma a Reggio Emilia dove sarebbe dovuto andare solamente per vedere la sua nuova squadra.
Il giocatore si presenta a Cantù con un pedigree sicuramente arricchito grazie agli ultimi dieci giorni nei quali, con la sua nazionale, ha conquistato un importantissimo quarto posto nella rassegna iridata. E pensare che la Nuova Zelanda si era qualificata alla fase finale battendo a sorpresa nelle qualificazioni i cugini dell’Australia. Bene, i “Kiwi”, così vengono soprannominati in tutto il mondo i neozelandesi, non si sono accontentati di partecipare ma sono stati anche fra i maggiori protagonisti.
“Per noi, per la nostra gente, è stata un grandissima soddisfazione riuscire a competere ad alti livelli con nazionali che invece erano già abituate da tempo a quei palcoscenici – così commenta Jones il quarto posto al Mondiale - Abbiamo ottenuto un risultato che forse all’inizio nessuno poteva immaginare ma che è stato frutto di una bellissima coesione del gruppo. Abbiamo giocato insieme, per la nostra maglia e non ognuno per il suo tabellino. Questo è stato sicuramente il nostro merito maggiore”.
Phil, sempre per parlare del mondiale, come consideri le tue prestazioni personali che ti hanno portato a risultare il miglior marcatore della tua squadra?
“Sono felice di come ho giocato personalmente ma la mia gioia più grande è stata quella di far parte di una squadra unita che ha saputo ottenere un grande risultato. Tutti noi avevamo grossi stimoli e questo ci ha spinto fin dove siamo arrivati”.
A Cantù in molti hanno seguito le vicende di Phil Jones al mondiale soprattutto per cercare di scoprire che tipo di giocatore la Oregon avesse ingaggiato. Risultato? Sicuramente tutti impressionati positivamente.
Ma come mai questo giocatore che tanto ha impressionato ai Mondiali era sconosciuto ai più? Mah, chi può dirlo. Quel che è certo è che il “segugio” Bruno Arrigoni non se l’è fatto scappare “firmandolo” prima che questo si mettesse in luce ad Indianapolis e che il suo ingaggio si alzasse.
Phil, cosa ti ha portato a scegliere Cantù ed il campionato italiano?
“Ho giocato in Finlandia ed in Nuova Zelanda ma il campionato italiano, come altri in Europa, è uno fra i migliori. Ho scelto di venire appena me lo hanno proposto perché per me questa penso sia un’ottima opportunità.”
Prova a fare una presentazione di Phil Jones giocatore?
“Sono una persona determinata e questo si riflette anche sul campo. Mi piace tirare e segnare ma soprattutto mi piace aiutare la squadra e i compagni.”
Cosa pensi di poter dare alla tua nuova squadra?
“Spero di fare tutti contenti facendo quello che l’allenatore mi chiederà.”
Un’ultima curiosità. Soprannominato il “bancario” perché in Nuova Zelanda eri impiegato in banca: è tutto vero?
“Si, è così. Adesso però voglio solo pensare a giocare per la mia nuova squadra.”
Simone Giofrè
Come se non bastasse, il ragazzo ha chiesto di poter giocare già la sera stessa nell’amichevole in programma a Reggio Emilia dove sarebbe dovuto andare solamente per vedere la sua nuova squadra.
Il giocatore si presenta a Cantù con un pedigree sicuramente arricchito grazie agli ultimi dieci giorni nei quali, con la sua nazionale, ha conquistato un importantissimo quarto posto nella rassegna iridata. E pensare che la Nuova Zelanda si era qualificata alla fase finale battendo a sorpresa nelle qualificazioni i cugini dell’Australia. Bene, i “Kiwi”, così vengono soprannominati in tutto il mondo i neozelandesi, non si sono accontentati di partecipare ma sono stati anche fra i maggiori protagonisti.
“Per noi, per la nostra gente, è stata un grandissima soddisfazione riuscire a competere ad alti livelli con nazionali che invece erano già abituate da tempo a quei palcoscenici – così commenta Jones il quarto posto al Mondiale - Abbiamo ottenuto un risultato che forse all’inizio nessuno poteva immaginare ma che è stato frutto di una bellissima coesione del gruppo. Abbiamo giocato insieme, per la nostra maglia e non ognuno per il suo tabellino. Questo è stato sicuramente il nostro merito maggiore”.
Phil, sempre per parlare del mondiale, come consideri le tue prestazioni personali che ti hanno portato a risultare il miglior marcatore della tua squadra?
“Sono felice di come ho giocato personalmente ma la mia gioia più grande è stata quella di far parte di una squadra unita che ha saputo ottenere un grande risultato. Tutti noi avevamo grossi stimoli e questo ci ha spinto fin dove siamo arrivati”.
A Cantù in molti hanno seguito le vicende di Phil Jones al mondiale soprattutto per cercare di scoprire che tipo di giocatore la Oregon avesse ingaggiato. Risultato? Sicuramente tutti impressionati positivamente.
Ma come mai questo giocatore che tanto ha impressionato ai Mondiali era sconosciuto ai più? Mah, chi può dirlo. Quel che è certo è che il “segugio” Bruno Arrigoni non se l’è fatto scappare “firmandolo” prima che questo si mettesse in luce ad Indianapolis e che il suo ingaggio si alzasse.
Phil, cosa ti ha portato a scegliere Cantù ed il campionato italiano?
“Ho giocato in Finlandia ed in Nuova Zelanda ma il campionato italiano, come altri in Europa, è uno fra i migliori. Ho scelto di venire appena me lo hanno proposto perché per me questa penso sia un’ottima opportunità.”
Prova a fare una presentazione di Phil Jones giocatore?
“Sono una persona determinata e questo si riflette anche sul campo. Mi piace tirare e segnare ma soprattutto mi piace aiutare la squadra e i compagni.”
Cosa pensi di poter dare alla tua nuova squadra?
“Spero di fare tutti contenti facendo quello che l’allenatore mi chiederà.”
Un’ultima curiosità. Soprannominato il “bancario” perché in Nuova Zelanda eri impiegato in banca: è tutto vero?
“Si, è così. Adesso però voglio solo pensare a giocare per la mia nuova squadra.”
Simone Giofrè