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Crespi, la voglia e le linee-guida

PESARO — Scatta domani l'ultimo appuntamento amichevole per la Scavolini. Dopo il quadrangolare di Senigallia (apre Fabriano-Osimo alle 20,30, poi Scavolini-Jesi alle 22,15), solo partite vere che a questo punto sono attese con curiosità un po' da tutti: da Marco Crespi che vuole verificare la bontà del lavoro svolto finora, dalla società che ha cambiato rotta e vuole capire se la scelta della linea verde può essere vincente, dal pubblico che ha creduto in questo nuovo progetto (se le previsioni si riveleranno esatte, si va verso i 5.000 abbonati di un anno fa), per finire ai giocatori, molti dei quali desiderosi di misurarsi con una nuova realtà.
Il coach non la smette mai di punzecchiare la truppa e anche l'altra sera, mentre nei corridoi del vecchio palas si sprecavano sorrisi, ha tenuto alta la tensione con una dichiarazione non del tutto decifrabile: «Mi aspettavo più voglia di fronte a una serata del genere: un lunedì sera, contro una formazione di Legadue il pubblico accorre a vederci e noi non giochiamo con la necessaria concentrazione — ha puntualizzato il tecnico lombardo —. Non vedo ancora la continuità nell'atteggiamento. Serve determinazione sempre e soprattutto i giovani dovrebbero ricordare che senza la giusta fame non si va da nessuna parte».
A quali dei suoi giocatori facesse riferimento, non è dato sapere. Ma visto che parlava di giovani, si può ipotizzare che qualcuno di loro non lo abbia soddisfatto fino in fondo. Ad occhi esterni, però, quello che ancora difetta della voglia di combattere è uno dei più esperti, il 27enne Corey Albano.
«E' quello che sta facendo più fatica di tutti, è indietro fisicamente» lo giustificano in via Paterni. Ma visto che del pacchetto lunghi è il più vecchio, ci s'aspetterebbe un ruolo-guida che invece finora non ha saputo affatto interpretare.
Coach Crespi, invece, le sue guide le ha già individuate nei reduci della passata stagione: «A mio parere, in un momento di costruzione come questo, con sette facce nuove, chi deve tirare il gruppo è il trio Beric-Gigena-Pecile perché erano qui anche l'anno scorso. Non è un segreto che ho chiesto loro un impegno proprio in questo senso».
Sui primi due non c'è dubbio che lo stiano già facendo: Misha prendendosi molte più responsabilità in campo, Gigena interpretando alla perfezione il suo nuovo ruolo di capitano anche nello spogliatoio e nei rapporti con la tifoseria. Manca all'appello Pecile, fermato in un momento decisivo da una gastroenterite che l'aveva debilitato: «Mi secca molto aver dovuto saltare così tante partite e sono anche stufo di mangiare in bianco. Ora tutto è passato e ricomincio ad allenarmi, sperando di mettermi presto in pari» dice Andrea. Non è stato facile, dunque, per il coach biancorosso preparare la squadra senza play e guardia titolari (Richardson ha ripreso martedì) anche perchè è proprio in questo periodo che si mettono a punto i delicati meccanismi che devono durare un'intera stagione. Anche per questo, la sensazione è che ci vorrà ancora del tempo per giudicare le reali potenzialità di questa Scavolini. Inutile agitarsi per i risultati dei tornei, la verità su questa squadra e sulla sua tenuta mentale la dirà solo il campionato.
Elisabetta Ferri
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