Jorge è tornato: solita barba, soliti capelli lunghi. Ieri: prima una seduta anticipata di schemi con Messina, poi un abbraccio fraterno di capitan Pittis a simboleggiare il «ben trovato» di tutta la squadra, infine il primo allenamento dopo lo scudetto. Garbajosa è riapparso a Treviso con in tasca un 5º posto ai Mondiali, risultato che forse gli va un po' stretto, essendo stata la Spagna l'unica a battere la Jugoslavia.
Divac e compagni, come ben si sa, si sono poi laureati campioni iridati, ma la sua Spagna hanno superato anche il Dream Team (ma alla terza volta non faceva nemmeno più notizia...). «Diciamo che l'ultima gara, quella con gli americani, l'abbiamo vinta, e quindi abbiamo finito il torneo con un sorriso - dice Garba - ma quella sconfitta ai quarti di finale ci ha fatto davvero male. Il quinto posto non è un piazzamento da buttar via, certo, anche se sinceramente speravo di arrivare almeno in semifinale. Comunque, quando si perde ai quarti, poi bisogna fare un grande sforzo mentale per giocare le ultime due gare, e noi ci siamo riusciti. Però battere Usa e Jugoslavia e poi finire fuori dal podio non è proprio il massimo della vita».
Avresti voluto mostrare ai tuoi compagni una medaglia...
«Ai quarti di finale ci siamo arrivati forse un po' troppo stanchi, però è normale, tante gare in pochi giorni, e noi abbiamo perso la più importante».
Adesso ti dedicherai totalmente alla Benetton. Prime impressioni su Ettore Messina?
«Lo conoscevo già, è un coach, come ha fatto con la Kinder, a cui piace lavorare molto sulla difesa, vuole che tutti i giocatori tocchino la palla e che si sentano importanti».
Fisicamente come stai?
«Beh, sono appena arrivato e mi sento ancora un po' strano, ma, tra qualche ora, penso che sarà tutto a posto».
Speri di dare il tuo contributo per la Supercoppa di sabato?
«Sì, conto di fare il massimo per vincere il primo trofeo».
Senza di te la Benetton in precampionato è imbattuta. E con te che cosa succederà?
«Spero solamente che continui a vincere...».
Per saperlo non bisognerà attendere molto: questa sera alle 20.30 i tricolori sono impegnati a Novara in una amichevole contro il Cimberio Borgomanero (Legadue), ultimo test prima dell'atteso match di dopodomani: avversario allenato da coach Federico Danna, veloce e poco potente, caratteristiche che si adattano a quelle della Virtus, che naturalmente è dotata di giocatori con maggiore classe. Ovviamente occhi puntati proprio su Garbajosa, al quale bisognerà quantomeno concere qualche giorno per ambientarsi appieno. Hanno recuperato abbastanza bene Loncar e Bulleri, i due che avevano saltato lo scrimmage con la Snaidero di martedì sera, quindi stasera la Benetton dovrebbe essere al completo. Nel pomeriggio, sempre a Novara, convegno con un tema importante e d'attualità: «il valore della sponsorizzazione: sport patrimonio di tutti. A spiegare il caso Treviso, con il marchio Benetton presente nel basket, rugby e volley, sarà, nella sua dettagliata relazione, anche uno dei maggiori esperti del ramo, il procuratore generale biancoverde, Maurizio Gherardini.
Divac e compagni, come ben si sa, si sono poi laureati campioni iridati, ma la sua Spagna hanno superato anche il Dream Team (ma alla terza volta non faceva nemmeno più notizia...). «Diciamo che l'ultima gara, quella con gli americani, l'abbiamo vinta, e quindi abbiamo finito il torneo con un sorriso - dice Garba - ma quella sconfitta ai quarti di finale ci ha fatto davvero male. Il quinto posto non è un piazzamento da buttar via, certo, anche se sinceramente speravo di arrivare almeno in semifinale. Comunque, quando si perde ai quarti, poi bisogna fare un grande sforzo mentale per giocare le ultime due gare, e noi ci siamo riusciti. Però battere Usa e Jugoslavia e poi finire fuori dal podio non è proprio il massimo della vita».
Avresti voluto mostrare ai tuoi compagni una medaglia...
«Ai quarti di finale ci siamo arrivati forse un po' troppo stanchi, però è normale, tante gare in pochi giorni, e noi abbiamo perso la più importante».
Adesso ti dedicherai totalmente alla Benetton. Prime impressioni su Ettore Messina?
«Lo conoscevo già, è un coach, come ha fatto con la Kinder, a cui piace lavorare molto sulla difesa, vuole che tutti i giocatori tocchino la palla e che si sentano importanti».
Fisicamente come stai?
«Beh, sono appena arrivato e mi sento ancora un po' strano, ma, tra qualche ora, penso che sarà tutto a posto».
Speri di dare il tuo contributo per la Supercoppa di sabato?
«Sì, conto di fare il massimo per vincere il primo trofeo».
Senza di te la Benetton in precampionato è imbattuta. E con te che cosa succederà?
«Spero solamente che continui a vincere...».
Per saperlo non bisognerà attendere molto: questa sera alle 20.30 i tricolori sono impegnati a Novara in una amichevole contro il Cimberio Borgomanero (Legadue), ultimo test prima dell'atteso match di dopodomani: avversario allenato da coach Federico Danna, veloce e poco potente, caratteristiche che si adattano a quelle della Virtus, che naturalmente è dotata di giocatori con maggiore classe. Ovviamente occhi puntati proprio su Garbajosa, al quale bisognerà quantomeno concere qualche giorno per ambientarsi appieno. Hanno recuperato abbastanza bene Loncar e Bulleri, i due che avevano saltato lo scrimmage con la Snaidero di martedì sera, quindi stasera la Benetton dovrebbe essere al completo. Nel pomeriggio, sempre a Novara, convegno con un tema importante e d'attualità: «il valore della sponsorizzazione: sport patrimonio di tutti. A spiegare il caso Treviso, con il marchio Benetton presente nel basket, rugby e volley, sarà, nella sua dettagliata relazione, anche uno dei maggiori esperti del ramo, il procuratore generale biancoverde, Maurizio Gherardini.