MESSINA – È alla sesta stagione con la maglia della Virtus Bologna. Antoine Rigaudeau è il capitano di una formazione che con lui ha praticamente vinto tutto in Italia e in Europa. Il suo palmares con le “V” nere è da brividi: due Euroleghe (1998-2001), due scudetti (1998-2001), 3 Coppe Italia (1999-2001-2003). E per lui, poi, come se non bastasse, anche un successo nel campionato francese con il Pau Orthez nel 1996 e una medaglia d'argento con la Nazionale francese alle Olimpiadi di Sidney. A 30 anni il play-guardia di Cholet ha ancora appetito e la sua partita contro l'Orlandina nella semifinale della Cesare Lo Forte lo dimostra. I suoi 17 punti, quasi tutti realizzati all'inizio del secondo tempo nel momento in cui la Virtus ha messo a segno il break decisivo, sono un timbro indiscutibile che Rigaudeau è ancora “le roi”, ovvero il giocatore capace di deliziare con i suoi movimenti eleganti le platee. Così come avvenuto nella kermesse messinese, dove Rigaudeau è stata la stella principale. “Le roi”, quindi, ha ancora fame e il prossimo appuntamento con una meta che conta è fissato a sabato quando la Virtus affronterà a Genova nella finale della Supercoppa italiana Treviso. «Non sarà facile – afferma Rigaudeau – perché tra infortuni e assenze siamo molto indietro. Ma qui alla Virtus si parte sempre per vincere e anche in queste condizioni dobbiamo pensare solo al successo. Treviso è fortissima, ma possiamo darle fastidio». Il fuoriclasse francese pensa al futuro e ha parole di elogio anche per la Pallacanestro Messina. «Sarà un campionato difficile, ma come ho già detto con Tanjevic si parte per vincere. Complimenti anche a Messina che in questa finale ci ha reso la vita difficile. È una squadra molto organizzata, fisica con giocatori che non ti lasciano mai respirare. In Legadue sarà sicuramente una delle protagoniste». Questo il tabellino personale di “le roi” nella finale: 20 punti, 4/7, 1/2, 4 recuperi e 2 assist.
Mauro Cucè
Mauro Cucè