L'estate della Snaidero è stata la prosecuzione del campionato. Piena di colpi di scena e di contrattempi. E come il campionato alla fine si è concluso in maniera positiva, con la salvezza e il diritto a giocare la coppa Uleb, così questi mesi di trattative, illusioni e delusioni si sono conclusi con l'allestimento di una squadra che obiettivamente si presenta forte e equilibrata, in grado di poter essere protagonista positivo nel campionato.
Ma lo scorso campionato non è passato come acqua sui sassi. Ha lasciato tracce che hanno indotto la società ad alcune riflessioni, non senza qualche autocritica.
È Edi Snaidero ha raccontare quest'estate arancione. Un racconto che è quasi una telenovela per il suo svolgimento, ma dietro a cui si riconosce un programma, una logica che al momento sfuggiva un po' a tutti.
Dunque ecco per sommi capi la storia della ricostruzione, quasi una rivoluzione della Snaidero, fatta senza clamori in un'estate in cui le società telefoniche di mezzo mondo hanno guadagnato cifre folli con le comunicazioni da e per l'azienda di Majano.
LA RICOSTRUZIONE - «Ci siamo posti tre obiettivi a fine stagione - spiega Edi Snaidero - sistemare l'aspetto tecnico, rinnovare il rooster e migliorare la gestione societaria. Abbiamo compiuto una riflessione generale di fondo sul basket a Udine, sulle sue prospettive, su come conquistare nuovi spettatori». E la società ha cominciato subito a lavorare in un quadro normativo che poi si è modificato, costringendo a continui cambiamenti di rotta. La filosofia di fondo è rimasta la stessa: mantenere una gestione societaria il più snella possibile, sfruttando le sinergie con l'azienda e concentrando il budget sull'aspetto sportivo. «Non diamo numeri - precisa Snaidero - ma vi assicuro che il nostro budget è serio e reale e che le cifre finora indicate da qualcuno non sono vere. Siamo sui livelli dell'anno scorso, che ci collocano in una fascia media rispetto alle altre società del campionato, ma la cosa più importante è che il nostro investimento continua».
IL MERCATO- «Non potevamo essere trasparenti - afferma Edi Snaidero - rendere pubbliche tutte le strategie e le trattative. Questo è un mercato particolare, delicato, difficile per le trattative. Forse è parso ondivago, quasi schizofrenico, ma ci sono dei passaggi logici, dettati anche dal cambio delle regole di tesseramento».
LO STAFF TECNICO- «La nostra prima preoccupazione è stata quella di sistemare la gestione tecnica. Confermato Frates abbiamo riportato a Udine Luigi Sepulcri. L'anno scorso è stato un errore non sostituirlo. Con Blasone abbiamo potenziato il settore giovanile soprattutto nello scouting e in funzione della prima squadra. Qui abbiamo seguito l'esempio della Benetton».
LA SQUADRA- «I programmi li abbiamo fatti d'intesa con l'allenatore, con due obiettivi: ringiovanire la squadra e renderla più atletica e nello stesso tempo ricompattare il gruppo, renderlo più unito. Con Sarti speravamo di risolvere in breve tempo i contratti dei giocatori che non ci interessavano più. Ma nel primo mese e mezzo siamo stati fermi. Il mercato era bloccato per diversi motivi, comunque abbiamo deciso di costruire la squadra».Thompson.«È stato voluto dal tecnico, avevamo un'opzione già da prima che finisse il campionato».Scott - Stern.«La scelta di Stern è stata fatta su motivi tecnici, di contratto e di posizione del giocatore. E in ogni caso a fianco c'è Cantarello, un esempio di serietà).Play comunitario.«Per tenere Vujacic abbiamo cercato un play comunitario di valore poichè riteniamo un azzardo puntare subito tutto su un giovane con tanto talento ma poca esperienza. E qui sono venuti i problemi.Sciarraaveva firmato il contratto, ma poi per motivi familiari ha deciso di andare al Paris Sait Germain.Harissis aveva anche lui firmato un contratto, ma poi scelte tecniche ce lo hanno fatto scartare. Abbiamo puntato su Sanchez, ma tutto si è bloccato perchè al momento della firma ci aveva chiesto un escape Nba, cosa che non volevamo assolutamente per non rischiare di rimanere senza giocatore e nell'impossibilità di sostituirlo. Le nostre preoccupazioni si sono rivelate profetiche. Sanchez ha firmato per Alicante, ma poi è stato chiamato da Detroit. Tutto questo ci ha portato a mettere in discussione, dal punto di vista tecnico, la presenza di Alibegovic, anche perchè a fine campionato avevano un'opzione su Alexander che abbiamo fatto valere. L'unico comunitario allora disponibile era Burke, che abbiamo provato, un giocatore intelligente e bravo, ma con pochi punti nella mani. Intanto il passaggio di Harissis all'Olympiakos ha aperto la strada a un possibile ingaggio diPapalukas, il play della nazionale greca, che piace molto a Frates. È venuto anche a Udine per due giorni, per discutere del suo futuro e conoscere la città. Nel frattempo temevamo aperte alcune ipotesi Usa. Ma contemporaneamente è accaduto un altro fatto:Mulaomerovicha rifiutato il Cska di Mosca e Papalukas ne ha preso il posto. Mulaomerovic ha quindi accettato Udine perchè voleva stare vicino a casa e perchè la nostra è una società seria».
ALIBEGOVIC -«Mi dispiace moltissimo che non sia rimasto a Udine, lo stimo molto come uomo, spero di rivederlo presto con altri incarichi».
CONCLUSIONI- Alla fine la squadra è stata fatta, e anche bene, con una gemma assoluta, Mulaomerovic e un rinnovamento che va proprio nella direzione voluta di un ringiovanimento e un potenziamento atletico. Un paio di giovani del vivaio (Ferrario, Munini o un possibile rientro di Maran) entrano nella rosa di prima squadra e saranno il decimo uomo, a dare continuità al progetto di un settore giovanile che è stato ricalibrato sull'esempio di Treviso. Ma Edi Snaidero non è completamente soddisfatto «Abbiamo speso un sacco di energie e l'immagine che abbiamo trasmesso all'esterno non è stata delle migliori, ma alla fine abbiamo imparato qualcosa in più e sono contento della squadra che siamo riusciti a fare. La ricostruzione è andata nella direzione giusta e voluta dal tecnico».
Umberto Sarcinelli
Il "sesto uomo", i sostenitori sono un altro degli obiettivi della Snaidero. Dopo gli entusiasmi seguiti alla promozione in serie A e per le gesta di Smith c'è un calo nella passione e nelle presenze che preoccupa la società. «Scavolini ha dimezzato il budget, ma ha 4000 abbonati, Trieste è senza sponsor, ma fa 3000 tessere e ha il quarto pubblico del campionato- dice Edi Snaidero - Forse abbiamo sbagliato noi, abbiamo commesso degli errori in alcune scelte che hanno portato delusione, ma per continuare ad avere una squadra in serie A occorre che anche il pubblico ci aiuti. Sia con la presenza al palasport che con il calore durante le gare».
La Snaidero ha anche confermato le sponsorizzazioni della Crup e della Rex oltre alla collaborazione tecnica con Athletics.
Ma lo scorso campionato non è passato come acqua sui sassi. Ha lasciato tracce che hanno indotto la società ad alcune riflessioni, non senza qualche autocritica.
È Edi Snaidero ha raccontare quest'estate arancione. Un racconto che è quasi una telenovela per il suo svolgimento, ma dietro a cui si riconosce un programma, una logica che al momento sfuggiva un po' a tutti.
Dunque ecco per sommi capi la storia della ricostruzione, quasi una rivoluzione della Snaidero, fatta senza clamori in un'estate in cui le società telefoniche di mezzo mondo hanno guadagnato cifre folli con le comunicazioni da e per l'azienda di Majano.
LA RICOSTRUZIONE - «Ci siamo posti tre obiettivi a fine stagione - spiega Edi Snaidero - sistemare l'aspetto tecnico, rinnovare il rooster e migliorare la gestione societaria. Abbiamo compiuto una riflessione generale di fondo sul basket a Udine, sulle sue prospettive, su come conquistare nuovi spettatori». E la società ha cominciato subito a lavorare in un quadro normativo che poi si è modificato, costringendo a continui cambiamenti di rotta. La filosofia di fondo è rimasta la stessa: mantenere una gestione societaria il più snella possibile, sfruttando le sinergie con l'azienda e concentrando il budget sull'aspetto sportivo. «Non diamo numeri - precisa Snaidero - ma vi assicuro che il nostro budget è serio e reale e che le cifre finora indicate da qualcuno non sono vere. Siamo sui livelli dell'anno scorso, che ci collocano in una fascia media rispetto alle altre società del campionato, ma la cosa più importante è che il nostro investimento continua».
IL MERCATO- «Non potevamo essere trasparenti - afferma Edi Snaidero - rendere pubbliche tutte le strategie e le trattative. Questo è un mercato particolare, delicato, difficile per le trattative. Forse è parso ondivago, quasi schizofrenico, ma ci sono dei passaggi logici, dettati anche dal cambio delle regole di tesseramento».
LO STAFF TECNICO- «La nostra prima preoccupazione è stata quella di sistemare la gestione tecnica. Confermato Frates abbiamo riportato a Udine Luigi Sepulcri. L'anno scorso è stato un errore non sostituirlo. Con Blasone abbiamo potenziato il settore giovanile soprattutto nello scouting e in funzione della prima squadra. Qui abbiamo seguito l'esempio della Benetton».
LA SQUADRA- «I programmi li abbiamo fatti d'intesa con l'allenatore, con due obiettivi: ringiovanire la squadra e renderla più atletica e nello stesso tempo ricompattare il gruppo, renderlo più unito. Con Sarti speravamo di risolvere in breve tempo i contratti dei giocatori che non ci interessavano più. Ma nel primo mese e mezzo siamo stati fermi. Il mercato era bloccato per diversi motivi, comunque abbiamo deciso di costruire la squadra».Thompson.«È stato voluto dal tecnico, avevamo un'opzione già da prima che finisse il campionato».Scott - Stern.«La scelta di Stern è stata fatta su motivi tecnici, di contratto e di posizione del giocatore. E in ogni caso a fianco c'è Cantarello, un esempio di serietà).Play comunitario.«Per tenere Vujacic abbiamo cercato un play comunitario di valore poichè riteniamo un azzardo puntare subito tutto su un giovane con tanto talento ma poca esperienza. E qui sono venuti i problemi.Sciarraaveva firmato il contratto, ma poi per motivi familiari ha deciso di andare al Paris Sait Germain.Harissis aveva anche lui firmato un contratto, ma poi scelte tecniche ce lo hanno fatto scartare. Abbiamo puntato su Sanchez, ma tutto si è bloccato perchè al momento della firma ci aveva chiesto un escape Nba, cosa che non volevamo assolutamente per non rischiare di rimanere senza giocatore e nell'impossibilità di sostituirlo. Le nostre preoccupazioni si sono rivelate profetiche. Sanchez ha firmato per Alicante, ma poi è stato chiamato da Detroit. Tutto questo ci ha portato a mettere in discussione, dal punto di vista tecnico, la presenza di Alibegovic, anche perchè a fine campionato avevano un'opzione su Alexander che abbiamo fatto valere. L'unico comunitario allora disponibile era Burke, che abbiamo provato, un giocatore intelligente e bravo, ma con pochi punti nella mani. Intanto il passaggio di Harissis all'Olympiakos ha aperto la strada a un possibile ingaggio diPapalukas, il play della nazionale greca, che piace molto a Frates. È venuto anche a Udine per due giorni, per discutere del suo futuro e conoscere la città. Nel frattempo temevamo aperte alcune ipotesi Usa. Ma contemporaneamente è accaduto un altro fatto:Mulaomerovicha rifiutato il Cska di Mosca e Papalukas ne ha preso il posto. Mulaomerovic ha quindi accettato Udine perchè voleva stare vicino a casa e perchè la nostra è una società seria».
ALIBEGOVIC -«Mi dispiace moltissimo che non sia rimasto a Udine, lo stimo molto come uomo, spero di rivederlo presto con altri incarichi».
CONCLUSIONI- Alla fine la squadra è stata fatta, e anche bene, con una gemma assoluta, Mulaomerovic e un rinnovamento che va proprio nella direzione voluta di un ringiovanimento e un potenziamento atletico. Un paio di giovani del vivaio (Ferrario, Munini o un possibile rientro di Maran) entrano nella rosa di prima squadra e saranno il decimo uomo, a dare continuità al progetto di un settore giovanile che è stato ricalibrato sull'esempio di Treviso. Ma Edi Snaidero non è completamente soddisfatto «Abbiamo speso un sacco di energie e l'immagine che abbiamo trasmesso all'esterno non è stata delle migliori, ma alla fine abbiamo imparato qualcosa in più e sono contento della squadra che siamo riusciti a fare. La ricostruzione è andata nella direzione giusta e voluta dal tecnico».
Umberto Sarcinelli
Il "sesto uomo", i sostenitori sono un altro degli obiettivi della Snaidero. Dopo gli entusiasmi seguiti alla promozione in serie A e per le gesta di Smith c'è un calo nella passione e nelle presenze che preoccupa la società. «Scavolini ha dimezzato il budget, ma ha 4000 abbonati, Trieste è senza sponsor, ma fa 3000 tessere e ha il quarto pubblico del campionato- dice Edi Snaidero - Forse abbiamo sbagliato noi, abbiamo commesso degli errori in alcune scelte che hanno portato delusione, ma per continuare ad avere una squadra in serie A occorre che anche il pubblico ci aiuti. Sia con la presenza al palasport che con il calore durante le gare».
La Snaidero ha anche confermato le sponsorizzazioni della Crup e della Rex oltre alla collaborazione tecnica con Athletics.
Fonte: Il Gazzettino