VARESE — Andrea Meneghin ha deciso che il suo futuro è a Varese. Il pranzo dell'altro ieri con il patròn Castiglioni, Dodo Rusconi e l'amico-agente Tony Bulgheroni aveva di fatto concluso la trattativa, che è stata perfezionata ieri con la firma sul contratto. Un anno, poi si vedrà, ma è assodato che oltre a venirsi incontro sul lato economico le parti hanno già deciso di stare insieme per un bel pezzo, forse anche dopo il ritiro dall'attività. L'operazione aggiunge un tassello importante al quintetto della Metis, ora più forte e completa, anche se nel reparto esterni c'è una certa abbondanza. La società starebbe valutando la possibilità di cedere in prestito uno o due giocatori dell'attuale rosa, e gli indiziati sono Marco Allegretti e Cristian Di Giuliomaria. Se per il primo non ci sono problemi a trovare una squadra, per il secondo c'è lo scoglio di un contratto molto alto e delle incognite sulle condizioni di salute.
Meneghin, a 28 anni, segue l'esempio del suo fratellone Cecco Vescovi, andato prima a Pistoia e poi alla Fortitudo ma rientrato a Varese, la sua città, per chiudere la carriera. Da qui difficilmente si muoverà ancora: il cuore ha prevalso sulla ragione, perchè c'erano altre possibilità economicamente più vantaggiose, ma Andrea ha scelto di rigenerarsi dove è cresciuto, dove la gente lo ama. L'inseguimento con l'amico Pozzecco, comunque, prosegue, perchè il Menego a Varese non ritroverà la Mosca Atomica, finita alla Fortitudo. «Ci siamo scambiati le maglie, ancora non riesco a crederci - dice il Poz - se ha scelto di tornare avrà avuto i suoi motivi, gli parlerò fra qualche giorno e me lo spiegherà direttamente. Per ora spero solo che giochi come è capace, e di ritrovarlo in Nazionale, così finalmente potremo giocare insieme. Che stagione farà? Non ho dubbi, andrà bene, lo auguro a lui e alla famiglia Castiglioni, che ha fatto tanto per riportarlo a casa».
Ora la Metis, dopo aver concluso il torneo di Omegna, sarà impegnata nel fine settimana a Lonato, nel Bresciano, in un altro quadrangolare, mentre Meneghin dovrebbe debuttare giovedì prossimo a Borgomanero, in un'amichevole ufficiale contro gli Aironi Novara. Sarà l'ultimo test prima dell'inizio del campionato di A1.
Roberto Pacchetti
Meneghin, a 28 anni, segue l'esempio del suo fratellone Cecco Vescovi, andato prima a Pistoia e poi alla Fortitudo ma rientrato a Varese, la sua città, per chiudere la carriera. Da qui difficilmente si muoverà ancora: il cuore ha prevalso sulla ragione, perchè c'erano altre possibilità economicamente più vantaggiose, ma Andrea ha scelto di rigenerarsi dove è cresciuto, dove la gente lo ama. L'inseguimento con l'amico Pozzecco, comunque, prosegue, perchè il Menego a Varese non ritroverà la Mosca Atomica, finita alla Fortitudo. «Ci siamo scambiati le maglie, ancora non riesco a crederci - dice il Poz - se ha scelto di tornare avrà avuto i suoi motivi, gli parlerò fra qualche giorno e me lo spiegherà direttamente. Per ora spero solo che giochi come è capace, e di ritrovarlo in Nazionale, così finalmente potremo giocare insieme. Che stagione farà? Non ho dubbi, andrà bene, lo auguro a lui e alla famiglia Castiglioni, che ha fatto tanto per riportarlo a casa».
Ora la Metis, dopo aver concluso il torneo di Omegna, sarà impegnata nel fine settimana a Lonato, nel Bresciano, in un altro quadrangolare, mentre Meneghin dovrebbe debuttare giovedì prossimo a Borgomanero, in un'amichevole ufficiale contro gli Aironi Novara. Sarà l'ultimo test prima dell'inizio del campionato di A1.
Roberto Pacchetti