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La Pompea abbraccia l'argentino

Da oggi ogni tassello è al suo posto, nella Pompea. In giornata, infatti, rientrerà alla base anche Leandro Palladino, l'ultimo giocatore che mancava ad Andrea Mazzon per poter finalmente lavorare con la squadra al completo. Ritorna, Palladino, con un titolo di vicecampione del mondo conquistato con l'Argentina ai recenti mondiali d'Indianapolis. Ma quel che più importa è che quello che Napoli riavrà è un "torito" ritrovato nel corpo e, soprattutto, nella mente. Già, perché quello che aveva lasciato l'Italia subito dopo aver centrato (suo malgrado da comprimario) la promozione in serie A, era un Palladino con la testa affollata da dubbi e pensieri. Quel pesante fardello d'incertezze e angosce che da sempre accompagnano un giocatore reduce da un incidente grave come quello che a novembre aveva subìto il sudamericano. Rottura del legamento crociato destro, fu la diagnosi impietosa che privò l'allora Di Nola dell'elemento sul quale, più d'ogni altro, s'era puntato in fase dall'allestimento del gruppo. Quattro mesi d'inattività e dolorosa rieducazione, com'era del resto prevedibile, riconsegnarono a Piero Bucchi (il coach dell'epoca) solo la brutta copia del Palladino che s'era messo in luce ad inizio stagione. Un atleta che l'Argentina ed il mondiale hanno invece saputo ritrasformare nella maniera che Napoli più s'augurava.
Nove partite, 146 minuti sul parquet (media 16.2), 41.7% nel tiro da due, 51.5% da tre (17/33), 87.5% nei liberi per un totale di 68 punti (media 7.6 a partita), secondo giocatore dei mondiali, dopo l'americano Pearce, con più tentativi e più canestri realizzati da tre.
«Quella d'Indianapolis - racconta Palladino - è stata un'esperienza bellissima. L'unico rammarico è quello di non aver vinto un titolo che più d'ogni altro avremmo meritato di vincere. La finale, in realtà, gli jugoslavi ce l'hanno letteralmente rubata».
Parla del passato ma pensa già al futuro, Palladino. Pensa alla serie A italiana, un campionato con il quale s'era già misurato prima di trasferirsi a Napoli.
«Ritrovo una squadra forte, una squadra che a mio avviso può comodamente arrivare ai play off. Un traguardo che conto di tagliare quanto prima con la Pompea, come conto di tornare al più presto il miglior Palladino. I mondiali, in tal senso, mi hanno dato una spinta forse decisiva. Partita dopo partita sentivo che le cose andavano meglio. Nelle ultime due, se non proprio al cento per cento, ero in una condizione di forma decisamente buona».
Completato il roster, lunedì prossimo, presso l'albergo Vesuvio, la Pompea Napoli sarà presentata ufficialmente alla stampa. Nella circostanza, con il presidente Maione, il giemme Fadini, il coach Mazzon e la squadra al completo, saranno presenti alcune autorità cittadine ed il presidente del Gruppo Pompea Spa, Adriano Rodella. Una novità, inoltre, c'è da registare nella campagna abbonamenti del club. Per iniziativa della società, tutti i tifosi che acquisteranno la tessera per ogni ordine di posto riceveranno in omaggio una copia del libro celebrativo: "Napoli, obiettivo centrAto!".
Intanto domani (alle 17.30 contro la Rida senza gli infortunati Clack e Gatto) e domenica, la Pompea parteciperà con Rida Scafati, Air Avellino e Ragusa al torneo di Potenza, sicuramente un utile collaudo in vista della partenza del campionato, come è noto, domenica 22.
Carlo Carione
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