SENIGALLIA — Partita ruvida. Lo è fin dall'inizio questa contro la Sicc Jesi. Forse un buon test, tra i tanti visti nella lunga rincorsa al campionato. Perché dopo la partita di chiusura di questo torneo tutto marchigiano, non resterà altro che attendere l'inizio di campionato. Che per Pesaro _ ma la notizia non è ancora ufficiale _ dovrebbe iniziare sabato prossimo. Scavolini - Siena dovrebbe battezzare, con inizio alle 17,10, il torneo con la trasmissione del terzo e quarto tempo sulla terza rete Rai. La conferma ufficiale dovrebbe comunque arrivare oggi a Genova dove si presenta il campionato. Il torneo rappresenta l'ultimo test. Una delle poche occasioni per vedere all'opera prima delle partite ufficiali Norm Richardson. Filiforme, buon tiro, ottimo passaggio, l'americano sembra il giusto integratore per questa squadra che nessuno sa, ad acceleratore spinto, quanta tenuta di strada abbia. Marco Crespi lo spedisce subito in campo perché Richardson ha sicuramente bisogno di giocare e di stare nel gruppo con gli altri.
«Da quando è arrivato — dice Lucio Zanca — ha poco più di una settimana di allenamenti nelle gambe, per un problema o per un altro». Ma a schiantare la partenza ruvida della Sicc ci pensa Pecile. Il biondino, con Rossini davanti, piazza otto punti in un amen che danno subito il primo strappo alla formazione di Crespi. Mentre Beric, con l'altro Gigena davanti, trova un po' da fare. Ma sarà lui, l'uomo-ombra del passato campionato, a dettare assieme a Richardson i ritmi, i tempi e la saggezza di questa formazione, perché il reparto lunghi ribadisce ancora le impressioni iniziali: abbastanza acerbo e ancora privo della forza di un giocatore con Mc Ghe. E Lacey, alle prese con il mobile Rocca, lascia subito sul campo tre falli dopo quattro minuti di gioco.
Sarà questo il primo grosso problema che avrà davanti Crespi. Andare soprattutto a cercare il cuore di Aaron Mc Ghee perché lo schieramento delle torri di Siena appare subito un tentativo di scalata dell'Everest senza bombole d'ossigeno. Impresa per pochi. E lo scorrere dei minuti dice sempre più che il test è valido. Jesi nonostante non possa schierare un americano rimane lì, incollata, fino alla fine dei primi due tempi (40-35) e così pure alla fine del terzo tempo (52-52). Jesi non dà mai l'impressione di voler mollare anche perché sugli spalti sono diversi i sostenitori giunti da Jesi. Una occasione per scattare l'ultima fotografia ed anche per dare un'occhiata a Flamini che pur vestendo la maglia della Sicc è pur sempre un giocatore biancorosso. Di quanto tempo ha bisogno Pesaro per crescere e far vedere le sue reali possibilità? Il saggio Ario Costa sposta le lancette sul mese di novembre. Una previsione che appare abbastanza equilibrata. Fino a quei giorni occorre contare fino a dieci prima di sparare dei giudizi.
Maurizio Gennari
«Da quando è arrivato — dice Lucio Zanca — ha poco più di una settimana di allenamenti nelle gambe, per un problema o per un altro». Ma a schiantare la partenza ruvida della Sicc ci pensa Pecile. Il biondino, con Rossini davanti, piazza otto punti in un amen che danno subito il primo strappo alla formazione di Crespi. Mentre Beric, con l'altro Gigena davanti, trova un po' da fare. Ma sarà lui, l'uomo-ombra del passato campionato, a dettare assieme a Richardson i ritmi, i tempi e la saggezza di questa formazione, perché il reparto lunghi ribadisce ancora le impressioni iniziali: abbastanza acerbo e ancora privo della forza di un giocatore con Mc Ghe. E Lacey, alle prese con il mobile Rocca, lascia subito sul campo tre falli dopo quattro minuti di gioco.
Sarà questo il primo grosso problema che avrà davanti Crespi. Andare soprattutto a cercare il cuore di Aaron Mc Ghee perché lo schieramento delle torri di Siena appare subito un tentativo di scalata dell'Everest senza bombole d'ossigeno. Impresa per pochi. E lo scorrere dei minuti dice sempre più che il test è valido. Jesi nonostante non possa schierare un americano rimane lì, incollata, fino alla fine dei primi due tempi (40-35) e così pure alla fine del terzo tempo (52-52). Jesi non dà mai l'impressione di voler mollare anche perché sugli spalti sono diversi i sostenitori giunti da Jesi. Una occasione per scattare l'ultima fotografia ed anche per dare un'occhiata a Flamini che pur vestendo la maglia della Sicc è pur sempre un giocatore biancorosso. Di quanto tempo ha bisogno Pesaro per crescere e far vedere le sue reali possibilità? Il saggio Ario Costa sposta le lancette sul mese di novembre. Una previsione che appare abbastanza equilibrata. Fino a quei giorni occorre contare fino a dieci prima di sparare dei giudizi.
Maurizio Gennari
Fonte: Il Resto del Carlino