LIVORNO. Fine della telenovela, fine del mercato. Col ritorno ufficiale di Meneghin a Varese, si chiude (per ora) la finestra della Mabo su eventuali nuovi acquisti. «Partiamo così, con questa squadra», dichiara Faraoni. Le vittorie, ma soprattutto la faccia di tigre mostrata in questo mese di amichevoli, il ventello rifilato alla Metis, la bella prestazione contro Biella, i 16 punti inflitti alla Roma di Myers e Jenkins, hanno detto che Livorno c'è e sta già bene.
Avanti tutta, dunque, col gruppo come è adesso, che mira decisamente ad entrare nei playoff e promette una partenza subito scoppiettante, ben diversa da quella dell'anno scorso. Poi, se dovessero scoprirsi dei buchi o qualche reparto dovesse scricchiolare, nessuno si tirerà indietro per fare correzioni in corsa, come accadde due anni fa con l'arrivo di Barlow e Simon. Soprattutto se a breve dovessero concretizzarsi quei contatti di sponsorizzazioni e di azioni pubblicitarie che erano stati intavolati tra giugno e luglio, legati alla Porta a Terra. Con quali aziende? Castorama, per esempio, e poi la multisala, il nuovo grand hotel a 4 stelle e gli altri pezzi del mega centro commerciale che nascerà attorno al nuovo palasport.
Faraoni conferma: «La nostra speranza è che quelle situazioni che si erano aperte a inizio estate possano trovare adesso degli esiti concreti. La squadra? Per ora va bene così. Noi crediamo fortemente in questo gruppo, che ci ha già fatto vedere di essere solido e avere l'atteggiamento giusto per affrontare il campionato. Però se durante la stagione si presenteranno determinate esigenze non ci tireremo indietro. É chiaro che in questa azione sarà determinante lo sviluppo positivo di quei discorsi intavolati tra giugno e luglio».
Il fatto di avere ancora un visto extracomunitario a disposizione (insieme ai soldi risparmiati per Meneghin e a queste sponsorizzazioni che dovrebbero arrivare a breve) permette di dormire sonni tranquilli.
A proposito di Meneghin, Faraoni chiude la vicenda con due considerazioni. La prima è il rammarico di non essere riuscito ad esporre direttamente al giocatore e al suo procuratore il progetto che era stato delineato insieme allo sponsor Mabo: «Purtroppo il ritardo della transazione tra giocatore e Fortitudo ha annullato il vantaggio che avevamo seguendo Meneghin dall'inizio di agosto - dice il giemme livornese - ci sarebbe piaciuto poter parlare direttamente con Andrea e illustrargli le strategie che avevamo pensato per lui». La seconda è sulla scelta del Menego di tornare a casa: «É una scelta che dal punto di vista umano condivido in pieno. Ha avuto la possibilità di giocare nella città in cui è cresciuto, dove vivono famiglia e amici: ha fatto bene».
Giulio Corsi
Avanti tutta, dunque, col gruppo come è adesso, che mira decisamente ad entrare nei playoff e promette una partenza subito scoppiettante, ben diversa da quella dell'anno scorso. Poi, se dovessero scoprirsi dei buchi o qualche reparto dovesse scricchiolare, nessuno si tirerà indietro per fare correzioni in corsa, come accadde due anni fa con l'arrivo di Barlow e Simon. Soprattutto se a breve dovessero concretizzarsi quei contatti di sponsorizzazioni e di azioni pubblicitarie che erano stati intavolati tra giugno e luglio, legati alla Porta a Terra. Con quali aziende? Castorama, per esempio, e poi la multisala, il nuovo grand hotel a 4 stelle e gli altri pezzi del mega centro commerciale che nascerà attorno al nuovo palasport.
Faraoni conferma: «La nostra speranza è che quelle situazioni che si erano aperte a inizio estate possano trovare adesso degli esiti concreti. La squadra? Per ora va bene così. Noi crediamo fortemente in questo gruppo, che ci ha già fatto vedere di essere solido e avere l'atteggiamento giusto per affrontare il campionato. Però se durante la stagione si presenteranno determinate esigenze non ci tireremo indietro. É chiaro che in questa azione sarà determinante lo sviluppo positivo di quei discorsi intavolati tra giugno e luglio».
Il fatto di avere ancora un visto extracomunitario a disposizione (insieme ai soldi risparmiati per Meneghin e a queste sponsorizzazioni che dovrebbero arrivare a breve) permette di dormire sonni tranquilli.
A proposito di Meneghin, Faraoni chiude la vicenda con due considerazioni. La prima è il rammarico di non essere riuscito ad esporre direttamente al giocatore e al suo procuratore il progetto che era stato delineato insieme allo sponsor Mabo: «Purtroppo il ritardo della transazione tra giocatore e Fortitudo ha annullato il vantaggio che avevamo seguendo Meneghin dall'inizio di agosto - dice il giemme livornese - ci sarebbe piaciuto poter parlare direttamente con Andrea e illustrargli le strategie che avevamo pensato per lui». La seconda è sulla scelta del Menego di tornare a casa: «É una scelta che dal punto di vista umano condivido in pieno. Ha avuto la possibilità di giocare nella città in cui è cresciuto, dove vivono famiglia e amici: ha fatto bene».
Giulio Corsi