GENOVA — «Ettore Messina oh oh oh oh, Ettore Messina...» Cantano i Forever Boys quando la Benetton è già andata avanti di 30 e ha virtualmente la SuperCoppa in bacheca. Che quella di ieri sia stata per Ettore una grande vittoria è fuori di dubbio, anche se in sala stampa l'ex coach bianconeero si siede davanti ai microfoni senza voler per forza togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Parte con giudizi esclusivamente tecnici, il neo tecnico della Benetton: « Partita combattuta per i primi due quarti — dice —, poi la squadra si è sciolta cominciando a giocar bene sia in attacco che in difesa. Dobbiamo abituarci ad entrare nel ruolo di favoriti perchè, inevitabilmente, chi gioca con lo scudetto sulla maglia viene indicato da tutti come la squadra da battere. Noi ci abbiamo messo 20 minuti, poi i meccanismi si sono oliati e si è vista la vera Benetton. Chiaro che per me non era una partita come le altre e devo ringraziare tutta la squadra, ma soprattutto i giocatori più esperti, per come hanno gestito con me la settimana di allenamenti che mi ha portato qui a Genova a sfidare la Virtus. Mi hanno messo a mio agio, mi hanno reso tutto più facile.
Adesso posso dire che sono davvero molto contento. D'altra parte ero convinto che questo fosse l'ambiente giusto: società che sdrammatizza, gente che non ha l'ossessione della vittoria e che quindi dà tranquillità alla squadra e a chi la dirige. Ringrazio i tifosi bolognesi per l'accoglienza, mentre con i giocatori abbiamo avuto solo uno scambio di saluti molto professionale visti i ruoli e l'occasione di incontro. Spero di rivederli in un'altra situazione meno istituzionale. Quanto alle frasi che ha pronunciato Madrigali nel suo incontro di venerdì con i tifosi non posso che avere una conferma: anche quest'anno non parteciperà al premio fair play».
Tanjevic ha invece la faccia delle situazioni spiacevoli. «Abbiamo retto mezza partita, giocando con confusione ma anche con molta generosità, poi siamo crollati. Non posso certo sparare su questa squadra che ha avuto pochissimo tempo per lavorare insieme ma non posso nemmeno nascondere le preoccupazioni.
La prima è che siamo ancora senza parecchi giocatori e la stagione bussa alle porte. La seconda è che non so cosa abbia realmente il ginocchio di Rigaudeau e dovrò aspettare domani (oggi per chi legge) per conoscere la diagnosi e i tempi di recupero. Spero, se non ci saranno ulteriori problemi, di vedere la vera squadra entro un mese».
Gianni Cristofori
Adesso posso dire che sono davvero molto contento. D'altra parte ero convinto che questo fosse l'ambiente giusto: società che sdrammatizza, gente che non ha l'ossessione della vittoria e che quindi dà tranquillità alla squadra e a chi la dirige. Ringrazio i tifosi bolognesi per l'accoglienza, mentre con i giocatori abbiamo avuto solo uno scambio di saluti molto professionale visti i ruoli e l'occasione di incontro. Spero di rivederli in un'altra situazione meno istituzionale. Quanto alle frasi che ha pronunciato Madrigali nel suo incontro di venerdì con i tifosi non posso che avere una conferma: anche quest'anno non parteciperà al premio fair play».
Tanjevic ha invece la faccia delle situazioni spiacevoli. «Abbiamo retto mezza partita, giocando con confusione ma anche con molta generosità, poi siamo crollati. Non posso certo sparare su questa squadra che ha avuto pochissimo tempo per lavorare insieme ma non posso nemmeno nascondere le preoccupazioni.
La prima è che siamo ancora senza parecchi giocatori e la stagione bussa alle porte. La seconda è che non so cosa abbia realmente il ginocchio di Rigaudeau e dovrò aspettare domani (oggi per chi legge) per conoscere la diagnosi e i tempi di recupero. Spero, se non ci saranno ulteriori problemi, di vedere la vera squadra entro un mese».
Gianni Cristofori
Fonte: Il Resto del Carlino