I recenti Mondiali di Indianapolis hanno chiuso l'estate planetaria dei canestri con l'ennesimo trionfo della Jugoslavia, l'exploit dell'Argentina, la conferma della Germania, la rivelazione della Nuova Zelanda, la malinconica assenza dell'Italia e la débâcle degli Stati Uniti che se non fanno sul serio e non giocano con i migliori rimediano qualche figuraccia.
La sana e positiva globalizzazione del basket, intesa come diffusione di conoscenza tecnica, sistemi di allenamento atletico e preparazione, fa fiorire stupendi talenti ormai un po' in tutto il mondo e la Nba se n'è accorta da un po'.
Archiviata anche l'estate dei camp estivi per ragazzi e del 3x3 all'aperto che riscuotono sempre grande successo (oltre 5.000 ragazzi a Napoli la scorsa settimana), sta per ricominciare il campionato. Il preludio ci è stato offerto dalla Supercoppa riproposta a Genova visto l'entusiasmo e il pubblico che in Liguria, regione poco abituata al basket di vertice, aveva suscitato anche l'anno scorso.
Il campionato presenterà alcune novità importanti. Vedremo, causa il contingentamento imposto, qualche straniero in meno.
Scelta ineccepibile, ma colpevolmente presa o subìta solo a luglio: molto tardi per chi aveva già pianificato la squadra. Inoltre, per la prima volta dopo anni, non saranno le due bolognesi le favorite: ridimensionamento dei budget ed emorragia di campioni difficili da rimpiazzare (Ginobili, Jaric, Griffith e Fucka) fanno fare un passo indietro a Virtus e Fortitudo, fermi restando tradizione, pubblico e immagine.
Adesso Benetton e Siena hanno la struttura superiore: Treviso, per non rimpiangere Mike D'Antoni, si è assicurata con Ettore Messina il miglior direttore d'orchestra possibile in Europa allestendo una squadra dalle grandi potenzialità, mentre a Siena il Monte dei Paschi ha investito molto puntando su grandi nomi a rendimento minimo elevato e garantito - Turckan e Alphonso Ford su tutti - per completare una squadra già forte (vincitrice della Saporta Cup) e cercare di vincere qualcosa di ancora più prestigioso fra campionato ed Europa.
Altra interessante novità, l'introduzione del triplo arbitraggio, come in Eurolega, dovrebbe garantire una maggiore omogeneità di giudizio e una serenità derivante dalla ottimale copertura dell'intera azione di gioco.
La sana e positiva globalizzazione del basket, intesa come diffusione di conoscenza tecnica, sistemi di allenamento atletico e preparazione, fa fiorire stupendi talenti ormai un po' in tutto il mondo e la Nba se n'è accorta da un po'.
Archiviata anche l'estate dei camp estivi per ragazzi e del 3x3 all'aperto che riscuotono sempre grande successo (oltre 5.000 ragazzi a Napoli la scorsa settimana), sta per ricominciare il campionato. Il preludio ci è stato offerto dalla Supercoppa riproposta a Genova visto l'entusiasmo e il pubblico che in Liguria, regione poco abituata al basket di vertice, aveva suscitato anche l'anno scorso.
Il campionato presenterà alcune novità importanti. Vedremo, causa il contingentamento imposto, qualche straniero in meno.
Scelta ineccepibile, ma colpevolmente presa o subìta solo a luglio: molto tardi per chi aveva già pianificato la squadra. Inoltre, per la prima volta dopo anni, non saranno le due bolognesi le favorite: ridimensionamento dei budget ed emorragia di campioni difficili da rimpiazzare (Ginobili, Jaric, Griffith e Fucka) fanno fare un passo indietro a Virtus e Fortitudo, fermi restando tradizione, pubblico e immagine.
Adesso Benetton e Siena hanno la struttura superiore: Treviso, per non rimpiangere Mike D'Antoni, si è assicurata con Ettore Messina il miglior direttore d'orchestra possibile in Europa allestendo una squadra dalle grandi potenzialità, mentre a Siena il Monte dei Paschi ha investito molto puntando su grandi nomi a rendimento minimo elevato e garantito - Turckan e Alphonso Ford su tutti - per completare una squadra già forte (vincitrice della Saporta Cup) e cercare di vincere qualcosa di ancora più prestigioso fra campionato ed Europa.
Altra interessante novità, l'introduzione del triplo arbitraggio, come in Eurolega, dovrebbe garantire una maggiore omogeneità di giudizio e una serenità derivante dalla ottimale copertura dell'intera azione di gioco.