BENETTON TREVISO: Nicola 9 , Edney 31, Langdon 16, Pittis 2, Marconato 9, Bulleri 17, Loncar 2, Stojic 10, Garbajosa 3, Sereni 1. All. Messina.
VIRTUS BOLOGNA: Attruia 4, Sekuralac 3, Bell 21, Frosini 6, Andersen 11, Rigaudeau 4, Bowdler 10, Belinelli, Brkic 9, Miralles 4. All. Tanjevic.
Arbitri: Grossi, Tola, D'Este.
Note: primo quarto 23-15 secondo quarto 39-35, terzo quarto 67-54
GENOVA — Evidentemente questa supercoppa non era maledetta per Ettore Messina ma proprio indigesta alla Virtus che tiene due quarti generosamente, anche se con molta confusione, e poi crolla senza più ossigeno dopo la spallata di Treviso in avvio di ripresa. Troppa differenza tra le due squadre sul piano fisico perchè possa esserci partita e il tabellone luminoso stampa alla fine un punteggio che non ammette discussioni.
Messina se ne va da signore dal palasport di Genova. Si vede che si è tolto un bel peso dallo stomaco (e anche una bella soddisfazione), ma lo ha fatto senza odio, con rispetto verso quel gruppo che tanto ha contribuito a renderlo un allenatore vincente.
Cambiano i coach, cambiano le maglie, ma alla fine la differenza nelle sfide tra Bologna e Treviso la fa sempre Edney, premiato anche quest'anno come Mvp della partita. Tyus si è avventato come una pantera sui palloni che la Virtus ha cominciato a perdere nel terzo quarto. O ha fatto canestro lui (alla fine 11 su 17) o ha innescato Bulleri che ha ricominciato da dove aveva finito nella scorsa stagione (6/7 dal campo con 3/3 nelle bombe).
Davanti alle braccia di Edney che creavano trappole hanno perso la testa un po' tutti, anche quelli che nei primi due quarti avevano tenuto a galla la barca. Con Sekulalac rimasto con la testa chissà dove e presto spuntato anche dai falli, ha cominciato Bell (8 perse alla fine anche per la stanchezza accumulata in 40 minuti filati), poi ha alzato bandiera bianca Andersen (che ha vinto le sue battaglie sotto i tabelloni con 12 rimbalzi) e infine anche Rigaudeau è uscito definitivamente dal match per un infortunio al ginocchio destro che è la cosa, dirà Tanjevic alla fine, «che più preoccupa nel naufragio della Virtus».
Una Virtus che andrà rivista e giudicata quando avrà tutti gli uomini rimasti al palo in questo jellatissimo inizio di stagione: Scordiamoci Becirovic e Beard, che vedremo chissà quando, ma già con Avleev potrebbe già esserci un piccolo salto di qualità visto che il russo, a differenza di quasi tutti i suoi compagni, dovrebbe giocare parecchio anche spalle a canestro. Nel speranza che la dea bendata dia una mano a Rigaudeau rendendolo disponibile in pochi giorni. Altrimenti nel giro dei registi potrebbe finire anche quel Charlie Bell che a Treviso è stato grande facendo ben altre cose.
Gianni Cristofori
VIRTUS BOLOGNA: Attruia 4, Sekuralac 3, Bell 21, Frosini 6, Andersen 11, Rigaudeau 4, Bowdler 10, Belinelli, Brkic 9, Miralles 4. All. Tanjevic.
Arbitri: Grossi, Tola, D'Este.
Note: primo quarto 23-15 secondo quarto 39-35, terzo quarto 67-54
GENOVA — Evidentemente questa supercoppa non era maledetta per Ettore Messina ma proprio indigesta alla Virtus che tiene due quarti generosamente, anche se con molta confusione, e poi crolla senza più ossigeno dopo la spallata di Treviso in avvio di ripresa. Troppa differenza tra le due squadre sul piano fisico perchè possa esserci partita e il tabellone luminoso stampa alla fine un punteggio che non ammette discussioni.
Messina se ne va da signore dal palasport di Genova. Si vede che si è tolto un bel peso dallo stomaco (e anche una bella soddisfazione), ma lo ha fatto senza odio, con rispetto verso quel gruppo che tanto ha contribuito a renderlo un allenatore vincente.
Cambiano i coach, cambiano le maglie, ma alla fine la differenza nelle sfide tra Bologna e Treviso la fa sempre Edney, premiato anche quest'anno come Mvp della partita. Tyus si è avventato come una pantera sui palloni che la Virtus ha cominciato a perdere nel terzo quarto. O ha fatto canestro lui (alla fine 11 su 17) o ha innescato Bulleri che ha ricominciato da dove aveva finito nella scorsa stagione (6/7 dal campo con 3/3 nelle bombe).
Davanti alle braccia di Edney che creavano trappole hanno perso la testa un po' tutti, anche quelli che nei primi due quarti avevano tenuto a galla la barca. Con Sekulalac rimasto con la testa chissà dove e presto spuntato anche dai falli, ha cominciato Bell (8 perse alla fine anche per la stanchezza accumulata in 40 minuti filati), poi ha alzato bandiera bianca Andersen (che ha vinto le sue battaglie sotto i tabelloni con 12 rimbalzi) e infine anche Rigaudeau è uscito definitivamente dal match per un infortunio al ginocchio destro che è la cosa, dirà Tanjevic alla fine, «che più preoccupa nel naufragio della Virtus».
Una Virtus che andrà rivista e giudicata quando avrà tutti gli uomini rimasti al palo in questo jellatissimo inizio di stagione: Scordiamoci Becirovic e Beard, che vedremo chissà quando, ma già con Avleev potrebbe già esserci un piccolo salto di qualità visto che il russo, a differenza di quasi tutti i suoi compagni, dovrebbe giocare parecchio anche spalle a canestro. Nel speranza che la dea bendata dia una mano a Rigaudeau rendendolo disponibile in pochi giorni. Altrimenti nel giro dei registi potrebbe finire anche quel Charlie Bell che a Treviso è stato grande facendo ben altre cose.
Gianni Cristofori
Fonte: Il Resto del Carlino