GENOVA - La Benetton ha bissato il successo dello scorso anno e ha conquistato la sua terza Supercoppa (dodicesimo trofeo della storia) battendo nettamente (100-72) la Virtus Bologna. Il successo della formazione veneta non è stato praticamente mai in dubbio: troppo rodati gli ingranaggi della squadra, troppo calde le mani dei tiratori, troppo ispirata la difesa dei biancoverdi, troppo veloci in contropiede Bulleri ed Edney per aver paura di una Virtus ancora in cantiere che cerca nei giovani la sua rinascita.
La vittoria della Benetton, oltre che ineccepibile sul piano tecnico ed atletico (la Virtus è parsa in difficoltà di fiato, di gambe e di idee nel terzo e nell'ultimo quarto), rappresenta anche la vendetta personale di Ettore Messina, per la prima volta contro la sua ex squadra. Il dominio assoluto che via via i trevigiani hanno costruito nei confronti degli avversari porta pure la sua firma: grande aggressività, personalità, difesa ermetica, contropiedi fulminanti.
A condire efficacemente lo spettacolo la buona riuscita del triplo arbitraggio, che ha permesso una maggiore fluidità alla gara ed una correttezza esemplare da parte dei giocatori. La Virtus è rimasta in gara nei primi due tempi solo grazie alla grinta ed al cuore che sta cercando di trasmettere ai suoi ragazzi l'ex cittì della nazionale Bogdan Tanjevic: in vantaggio al primo tiro, con Bell, le V nere sono state subito raggiunte, superate e distanziate dalla corazzata biancoverde già dopo 7' (17-10).
Il vantaggio della Benetton è rimasto ancorato attorno ai 10 punti per tutta la prima frazione. Nel secondo quarto la Virtus ha mostrato una discreta reazione, soprattutto grazie alle invenzioni di Bell, riuscendo a rosicchiare 10 punti, fino al distacco minimo di 4 lunghezze.
Gli ultimi due quarti non hanno invece avuto storia: i trevigiani si sono scatenati con difesa e contropiede ed alla fine è stata solo accademia.
La partita ha segnato l’inizio ufficiale non solo della stagione ma anche il triplice arbitraggio che quest’anno verrà attuato. Il campionato, che comincerà domenica, sarà ricco di novità con un ritrovato feeling con la televisione e aspetta risposte attente dal pubblico.
La vittoria della Benetton, oltre che ineccepibile sul piano tecnico ed atletico (la Virtus è parsa in difficoltà di fiato, di gambe e di idee nel terzo e nell'ultimo quarto), rappresenta anche la vendetta personale di Ettore Messina, per la prima volta contro la sua ex squadra. Il dominio assoluto che via via i trevigiani hanno costruito nei confronti degli avversari porta pure la sua firma: grande aggressività, personalità, difesa ermetica, contropiedi fulminanti.
A condire efficacemente lo spettacolo la buona riuscita del triplo arbitraggio, che ha permesso una maggiore fluidità alla gara ed una correttezza esemplare da parte dei giocatori. La Virtus è rimasta in gara nei primi due tempi solo grazie alla grinta ed al cuore che sta cercando di trasmettere ai suoi ragazzi l'ex cittì della nazionale Bogdan Tanjevic: in vantaggio al primo tiro, con Bell, le V nere sono state subito raggiunte, superate e distanziate dalla corazzata biancoverde già dopo 7' (17-10).
Il vantaggio della Benetton è rimasto ancorato attorno ai 10 punti per tutta la prima frazione. Nel secondo quarto la Virtus ha mostrato una discreta reazione, soprattutto grazie alle invenzioni di Bell, riuscendo a rosicchiare 10 punti, fino al distacco minimo di 4 lunghezze.
Gli ultimi due quarti non hanno invece avuto storia: i trevigiani si sono scatenati con difesa e contropiede ed alla fine è stata solo accademia.
La partita ha segnato l’inizio ufficiale non solo della stagione ma anche il triplice arbitraggio che quest’anno verrà attuato. Il campionato, che comincerà domenica, sarà ricco di novità con un ritrovato feeling con la televisione e aspetta risposte attente dal pubblico.