Stesso albergo del lungomare, poco più d'un anno dopo. Si presenta ufficialmente, questa mattina, la Pompea Napoli. Il presidente Mario Maione, al cui fianco sarà il presidente del Gruppo Pompea Adriano Rodella, espone oggi le ambizioni e l'organico della squadra che fra qualche giorno comincerà a misurarsi con le difficoltà proposte dal campionato di serie A. Lo faranno, gli azzurri, dopo aver vinto ieri il secondo dei tre tornei estivi ai quali hanno partecipato. A Potenza, dopo aver battuto sabato la Rida Scafati (84 - 82) al termine di un derby aperto ed avvincente, i giocatori di Andrea Mazzon si sono infatti aggiudicati il dodicesimo trofeo "Vito Lepore" superando in finale l'Air Avellino 82-78. Un test, quello affrontato dalla Pompea in Basilicata, che ha confermato limiti e potenzialità di una squadra che può legittimamente puntare a qualcosa di più di una semplice e tranquilla salvezza.
«A Potenza - spiega Mazzon - ho visto con soddisfazione la buona reazione dei giocatori in alcuni momenti di difficoltà, come ho visto, purtroppo, quegli errori che in serie A non si possono assolutamente commettere. In assoluto, però, va detto anche che mai, finora, Napoli ha potuto contare sulla squadra al completo. In quest'ultima circostanza abbiamo dovuto fare a meno di Clack e Gatto mentre Nees e Palladino sabato sono scesi sul parquet senza mai aver provato con noi lo straccio d'uno schema. Nonostante tutto ci passiamo la palla, cerchiamo sempre o quasi di ricorrere alla migliore soluzione di gioco».
A Palladino, reduce da un lungo e faticoso viaggio di ritorno, sono bastati 23 minuti di gioco per far comprendere a coach e compagni gli enormi progressi compiuti, soprattutto sotto il profilo psicologico, grazie all'ottimo mondiale disputato ad Indianapolis con l'Argentina. Dodici punti ha messo a segno "el torito" contro la Rida di Vitucci (Green e Penberthy 18, Jones 17, Andersen 15) ma quel che più ha colpito è stato il 4/7 realizzato dal sudamericano nel tiro da tre. Altre note liete, nel week-end lucano, sono arrivate anche da Greer, apparso in costante progresso, e da un Michael Andersen versione supersoldato di X-Files. Impressionante la mole del danese che oltre ai centimetri mette a disposizione della Pompea una buona precisione al tiro. L'esatto contrario del tedesco Tim Nees, marcantonio mica da ridere con il limite tecnici che nascono da due mani di pietra. Poco efficace al tiro, l'ultimo arrivato in casa Napoli può, assicurano i tecnici, fare di più anche in fase realizzativa. Come di più potrà fare in difesa l'esuberante e generoso Dontae' Jones. Sempre più leader d'una squadra che ha individuato in Mimmo Morena il capitano e nello stesso Jones il suo vice, l'americano alterna sempre ottime cose in attacco a grandi disattenzioni al momento di ripiegare. Non a caso, infatti, nel derby contro Scafati il miglior marcatore della Rida è stato Cristiano Masper, avversario diretto di Jones, autore nella circostanza di ben 21 punti. Ma Jones, si sa, del presidente Mario Maione, di Andrea Fadini e Andrea Mazzon e di tutti i tifosi, è un pò croce ma anche tanta delizia. Su di lui l'allenatore dovrà lavorare ancora tanto, in futuro. L'obiettivo, da centrare possibilmente entro fine anno, è di poter consentire all'americano di compiere quel salto di qualità in difesa che lo renderebbe un giocatore di primissimo piano anche al cospetto dei tanti fuoriclasse del campionato italiano.
Carlo Carione
«A Potenza - spiega Mazzon - ho visto con soddisfazione la buona reazione dei giocatori in alcuni momenti di difficoltà, come ho visto, purtroppo, quegli errori che in serie A non si possono assolutamente commettere. In assoluto, però, va detto anche che mai, finora, Napoli ha potuto contare sulla squadra al completo. In quest'ultima circostanza abbiamo dovuto fare a meno di Clack e Gatto mentre Nees e Palladino sabato sono scesi sul parquet senza mai aver provato con noi lo straccio d'uno schema. Nonostante tutto ci passiamo la palla, cerchiamo sempre o quasi di ricorrere alla migliore soluzione di gioco».
A Palladino, reduce da un lungo e faticoso viaggio di ritorno, sono bastati 23 minuti di gioco per far comprendere a coach e compagni gli enormi progressi compiuti, soprattutto sotto il profilo psicologico, grazie all'ottimo mondiale disputato ad Indianapolis con l'Argentina. Dodici punti ha messo a segno "el torito" contro la Rida di Vitucci (Green e Penberthy 18, Jones 17, Andersen 15) ma quel che più ha colpito è stato il 4/7 realizzato dal sudamericano nel tiro da tre. Altre note liete, nel week-end lucano, sono arrivate anche da Greer, apparso in costante progresso, e da un Michael Andersen versione supersoldato di X-Files. Impressionante la mole del danese che oltre ai centimetri mette a disposizione della Pompea una buona precisione al tiro. L'esatto contrario del tedesco Tim Nees, marcantonio mica da ridere con il limite tecnici che nascono da due mani di pietra. Poco efficace al tiro, l'ultimo arrivato in casa Napoli può, assicurano i tecnici, fare di più anche in fase realizzativa. Come di più potrà fare in difesa l'esuberante e generoso Dontae' Jones. Sempre più leader d'una squadra che ha individuato in Mimmo Morena il capitano e nello stesso Jones il suo vice, l'americano alterna sempre ottime cose in attacco a grandi disattenzioni al momento di ripiegare. Non a caso, infatti, nel derby contro Scafati il miglior marcatore della Rida è stato Cristiano Masper, avversario diretto di Jones, autore nella circostanza di ben 21 punti. Ma Jones, si sa, del presidente Mario Maione, di Andrea Fadini e Andrea Mazzon e di tutti i tifosi, è un pò croce ma anche tanta delizia. Su di lui l'allenatore dovrà lavorare ancora tanto, in futuro. L'obiettivo, da centrare possibilmente entro fine anno, è di poter consentire all'americano di compiere quel salto di qualità in difesa che lo renderebbe un giocatore di primissimo piano anche al cospetto dei tanti fuoriclasse del campionato italiano.
Carlo Carione