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L’Air perde il derby con Napoli

La squadra irpina si arrende dopo un buon inizio

La finale del XII° Trofeo Vito Lepore di Potenza manda in scena il primo derby della stagione fra l'Air Scandone Avellino e la Pompea Napoli, che solo nel finale riesce ad imporsi per 78 a 82. Markovski deve rinunciare ancora a Vanterpool, che rientrerà solo oggi dagli Stati Uniti, ed ha Middleton in precarie condizioni fisiche, circostanza che limita le rotazioni dei piccoli, e la manovra dei biancoverdi non può che risentirne negativamente. Dall'altra parte, invece, Mazzon ha a disposizione anche Leandro Palladino, ma non può schierare Ivan Gatto e Kris Clack. Markovski vuole subito vedere all'opera Kuehl, e lo manda in campo nello starting-five. L Air entra presto in partita, costringendo Napoli a soli 2 punti nei primi 6 minuti (18/2). Mazzon corre ai ripari con Nees (9 punti consecutivi) al posto di Jones, ma la situazione non cambia, perchè i biancoverdi puniscono la difesa napoletana sia quando è schierata, sia infilandola con rapidi contropiede, che con i tiri dalla distanza. E proprio una bomba di Giovacchini (17 punti nel primo tempo) a fissare il punteggio del primo periodo sul 32 a 11 per l'Air. Nella seconda parte la situazione non cambia, con gli irpini che continuano a macinare gioco, nonostante Markovski sia costretto a schierare Gecevski da ala (compito svolto egregiamente n.d.r.) per dare respiro agli esterni, mentre dall'altra parte la Pompea non riesce ad esprimere il proprio potenziale. Il risultato logico è che all'intervallo l'Avellino ”operaia” ha più che doppiato (57/28) la Napoli «milionaria». Alla ripresa delle ostilità, l'Air vola sul + 31 (63/32 al 22'), ma ben presto deve rinunciare anche a Gecevski (distorsione ginocchio destro), e Napoli ne approfitta per rosicchiare punti, esaltandosi soprattutto nei minuti finali ed andando all'ultimo riposo sul 71 a 62. Il quarto periodo è tutto di marca napoletana, con gli avellinesi che accusano la stanchezza. La Pompea sfrutta gli errori degli irpini e qualche fischio benevolo degli ineffabili Pallonetto e Letizia (speriamo di non incontrarli in campionato n.d.r.), e grazie alla vena di Palladino, giudicato MVP del torneo, si aggiudica la gara per 82 a 78.
Franco Marra
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