FABRIANO - Derby marchigiano con una cornice di pubblico eccezionale, circa 3.500 spettatori paganti, per un incasso di quasi 45.000 euro (circa 90 milioni di lire). E’ cominciato con un tifo indescrivibile da parte dei padroni di casa biancazzurri, gli atleti sono stati sostenuti alla grande dai supporter. Ad inizio della partita i tifosi biancazzurri hanno esposto lo striscione più grande d’Italia realizzato su progetto di Alessandro Ferretti. Uno striscione dell’altezza di 41 metri di lunghezza per 23 di altezza che ha coperto tutta la tribuna nord. Non c’è Thompson tra i biancazzurri che così come Mclinton e Semprini può essere l’oggetto del turn over della formazione di Lasi che ora si ritrova con undici uomini titolari. Tra i tifosi che incitano dalle tribune s’intravedono da una parte gli striscioni "Disco Mania Meeks" oppure "Show time Thompson". I fans pesaresi cercano di imitare il tifo locale. Non c'è confronto tuttavia con i tifosi di casa che riescono sicuramente ad imporsi sugli spalti. La tribuna nord è infatti coperta da magliettine blu con la scritta "Fb" di Fabriano Basket. Alla presentazione sono tutti in piedi con musica, stelle filanti e coriandoli. Poi si comincia con i cori di Thompson che realizza tutti i primi quattro canestri da parte fabrianese ed è sempre Thompson a scatenare l’entusiasmo dei tifosi della curva quando servito magistralmente da Gattoni realizza un alley-hoop.
Anche se un pezzo d’inferno si è trasferito al "Pala Indesit" la curva pesarese non regge il confronto con quella di casa; e dire che di motivi per festeggiare ce ne sono considerando il compleanno di Andrea Pecile che oggi festeggia 22 anni o le 100 presenze di Demarco Johnson in serie A. Tra la gremitissima curva fabrianese e la controparte pesarese non possono certo mancare gli sfottò alla vicina Jesi; così come sono condivisi anche i cori: «Chi non salta bolognese è». Il tifo biancazzurro si scatena quando Monroe e Mclinton colpiscono dalla lunga distanza. «Tusek, Tusek» rispondono i pesaresi quando lo sloveno aziona anche lui l’artiglieria dall’arco dei 6.25 metri. I tifosi pesaresi continuano comunque, a festeggiare al ritmo dei tamburi per quella che rimane una sfida tra due tifoserie che si rispettano. Ma è partita vera sul campo, con entrambe le parti a lamentarsi della eccessiva fiscalità del metro arbitrale.
F.C.
Anche se un pezzo d’inferno si è trasferito al "Pala Indesit" la curva pesarese non regge il confronto con quella di casa; e dire che di motivi per festeggiare ce ne sono considerando il compleanno di Andrea Pecile che oggi festeggia 22 anni o le 100 presenze di Demarco Johnson in serie A. Tra la gremitissima curva fabrianese e la controparte pesarese non possono certo mancare gli sfottò alla vicina Jesi; così come sono condivisi anche i cori: «Chi non salta bolognese è». Il tifo biancazzurro si scatena quando Monroe e Mclinton colpiscono dalla lunga distanza. «Tusek, Tusek» rispondono i pesaresi quando lo sloveno aziona anche lui l’artiglieria dall’arco dei 6.25 metri. I tifosi pesaresi continuano comunque, a festeggiare al ritmo dei tamburi per quella che rimane una sfida tra due tifoserie che si rispettano. Ma è partita vera sul campo, con entrambe le parti a lamentarsi della eccessiva fiscalità del metro arbitrale.
F.C.