Forse il tempo è maturo per l'ultimo annuncio della Skipper. Che non riguarda l'amichevole benefica di domani sera, al PalaDozza, con il Bignami quanto, piuttosto, l'ultimo acquisto. Quello che Zoran Savic, non più tardi di una settimana fa, aveva di fatto annunciato, dichiarando che la Fortitudo avrebbe raggiunto l'accordo con un “tre” (Lubos Barton, appunto) e con un “quattro”. E che l'Aquila sia vicina al “quattro” comunitario che debba fare il cambio di Gek Galanda lo fa supporre il fatto che ieri, il giemme biancoblù, abbia ricevuto nel suo ufficio la visita di Raskovic. Che è il suo agente, certo, ma anche uno dei più noti e stimati procuratori d'Europa (nonché manager di Scepenovic). Proprio da Raskovic, insomma, potrebbe arrivare la “dritta” giusta, anche se la Fortitudo, per quest'ultimo tassello, e per non bruciarsi tutti e quattro i permessi di soggiorno a disposizione (dopo quelli concessi a Skelin, Scepanovic e Barton), intende setacciare il mercato dei comunitari.
La Skipper, intanto, continua a sgobbare in palestra. In modo armonioso come sostiene Gianmarco Pozzecco che usa l'arma del paradosso per caricare i compagni.
“Al torneo delle Rose o non ricordo di quale altro fiore – dice Gianmarco – ci siamo fermati in finale. Ma c'è anche una spiegazione per la sconfitta pesante con Roma. Ci siamo allenati in mattinata, le gambe non giravano come avremmo voluto. Sapevamo che contro quella squadra avremmo fatto fatica”.
Poi il Poz, pronto per debuttare nella sua Trieste, tratteggia così il suo primo mese all'ombra delle Due Torri. “C'è un clima idilliaco – racconta il Poz – perché in fondo siamo un gruppo di bravi ragazzi. Mi ricorda proprio l'atmosfera della mia stagione vincente. Lo ricordo bene perché ho vinto una volta sola: il clima è lo stesso. In quella Varese, però, ogni tanto ci si mandava a quel paese, perché in fondo, anche se si è bravi ragazzi, fa bene comportarsi in un certo modo.
Toccherà a me, forse, fare la prima mossa”.
E proprio per rinverdire i fasti di quella Varese, quasi per magia, oggi al PalaDozza si rivedrà anche il ct della nazionale, Charlie Recalcati. Che ha vinto il titolo della stella con i Roosters, ma anche lo scudetto con la Fortitudo. E forse Recalcati parlerà di nazionale e di programmi futuri, in vista delle qualificazioni agli Europei, proprio con il “terribile” Poz.
Alessandro Gallo
La Skipper, intanto, continua a sgobbare in palestra. In modo armonioso come sostiene Gianmarco Pozzecco che usa l'arma del paradosso per caricare i compagni.
“Al torneo delle Rose o non ricordo di quale altro fiore – dice Gianmarco – ci siamo fermati in finale. Ma c'è anche una spiegazione per la sconfitta pesante con Roma. Ci siamo allenati in mattinata, le gambe non giravano come avremmo voluto. Sapevamo che contro quella squadra avremmo fatto fatica”.
Poi il Poz, pronto per debuttare nella sua Trieste, tratteggia così il suo primo mese all'ombra delle Due Torri. “C'è un clima idilliaco – racconta il Poz – perché in fondo siamo un gruppo di bravi ragazzi. Mi ricorda proprio l'atmosfera della mia stagione vincente. Lo ricordo bene perché ho vinto una volta sola: il clima è lo stesso. In quella Varese, però, ogni tanto ci si mandava a quel paese, perché in fondo, anche se si è bravi ragazzi, fa bene comportarsi in un certo modo.
Toccherà a me, forse, fare la prima mossa”.
E proprio per rinverdire i fasti di quella Varese, quasi per magia, oggi al PalaDozza si rivedrà anche il ct della nazionale, Charlie Recalcati. Che ha vinto il titolo della stella con i Roosters, ma anche lo scudetto con la Fortitudo. E forse Recalcati parlerà di nazionale e di programmi futuri, in vista delle qualificazioni agli Europei, proprio con il “terribile” Poz.
Alessandro Gallo
Fonte: Il Resto del Carlino