TRIESTE - L’applauso c’è, ed è pure fragoroso. Anche se arriva da sole tremila manine. Non più di un migliaio e mezzo, ieri al calar del sole, gli spettatori per la vernice casalinga della Pallacanestro Trieste versione 2002-2003. Forse saranno le amichevoli a non tirare, o forse le «linee nel cielo» teutoniche non rappresentano uno spettacolo appetibile. Strano, perché quando legge la parola «gratis» sulle porte d’accesso, di solito il triestino accorre subito. Senza contare l’ormai strasbandierata tradizione cestistica. Ma tant’è. Comunque l’applauso c’è. Per Cesarone nostro, per i vecchi e nuovi beniamini, e persino per i germanici tutti. Compresa Daphne Bouzikou, unica donna assistent coach di una formazione professionistica. Se in Italia Carolina Morace e la bella assistente Cini devono sgomitare per trovare un posto in panchina o vicino all’arbitro, nella comprensiva Germania, evidentemente, per l’altra metà del cielo è più facile entrare nel firmamento sportivo maschile. Così Daphne può permettersi di fornire consigli a Gordon Herbert, il Mike D’Antoni (pare la sua controfigura senza baffettini) di Francoforte senza che si scandalizzi nessuno. O che partano i «gossip» da bar di periferia.
E tanto per rimanere nell’universo femminile, è palpitante la curiosità per vedere i nuovi portacolori triestini. Il filiforme Sy, il chiacchierato Roberson, il cecchino Kelecevic e l’armadio Camata, fasciato sui tre punti (di sutura) rimediati alla fronte in quel di Cantù. Ma la curiosità non pare figlia della classe politica. In tribuna non si conta politico alcuno. Strano, quando c’è la Tv il PalaTrieste pullula di rappresentanti del popolo. C’è invece Gianfranco Gutty, malgrado il suo posto in cima al colosso Generali traballi sempre più. Ma l’ex presidente del gruppo co-sponsor è sempre vicino alle Pallacanestro e Pallamano Trieste. È pure giustamente un po’ critico nei confronti delle sue creature. Come un babbo con i propri figlioli. «È ancora troppo presto per esprimere un giudizio – Assicura Gutty –, è ancora tutto da vedere. Al momento sembra che in questa squadra ci sia solo un grande giocatore: Nate Erdmann. Gli altri sono ancora tutti da verificare. Così come la difesa triestina che ha fatto fatica a tenere i tedeschi». Nascosto in mezzo ai 1500 di Valmaura anche Roberto Prevenglioni, aiuto di Matteo Boniccioli alla Skipper Bologna. L’assistente è corso a Trieste per scrutare i primi avversari del campionato e la prova contro Francoforte sembra avergli donato un largo sorriso. Ma le amichevoli sono una cosa, il campionato tutt’altro. Lì i ritmi e l’intensità salgono e, speriamo, anche il rumoroso pubblico triestino. Compresi gli oltre 2000 abbonati alla Pallacanestro Trieste che, grazie a un accordo con la Tim, riceveranno una carta prepagata da cinque euro, con un nuovo numero telefonico da poter utilizzare e la possibilità di aprire una casella e-mail sulla rete Tim. Domenica, per Pallacanestro Trieste-Fortitudo, il PalaTrieste darà la carica ai suoi pupilli al ritmo di trilli di telefonini.
Alessandro Ravalico
E tanto per rimanere nell’universo femminile, è palpitante la curiosità per vedere i nuovi portacolori triestini. Il filiforme Sy, il chiacchierato Roberson, il cecchino Kelecevic e l’armadio Camata, fasciato sui tre punti (di sutura) rimediati alla fronte in quel di Cantù. Ma la curiosità non pare figlia della classe politica. In tribuna non si conta politico alcuno. Strano, quando c’è la Tv il PalaTrieste pullula di rappresentanti del popolo. C’è invece Gianfranco Gutty, malgrado il suo posto in cima al colosso Generali traballi sempre più. Ma l’ex presidente del gruppo co-sponsor è sempre vicino alle Pallacanestro e Pallamano Trieste. È pure giustamente un po’ critico nei confronti delle sue creature. Come un babbo con i propri figlioli. «È ancora troppo presto per esprimere un giudizio – Assicura Gutty –, è ancora tutto da vedere. Al momento sembra che in questa squadra ci sia solo un grande giocatore: Nate Erdmann. Gli altri sono ancora tutti da verificare. Così come la difesa triestina che ha fatto fatica a tenere i tedeschi». Nascosto in mezzo ai 1500 di Valmaura anche Roberto Prevenglioni, aiuto di Matteo Boniccioli alla Skipper Bologna. L’assistente è corso a Trieste per scrutare i primi avversari del campionato e la prova contro Francoforte sembra avergli donato un largo sorriso. Ma le amichevoli sono una cosa, il campionato tutt’altro. Lì i ritmi e l’intensità salgono e, speriamo, anche il rumoroso pubblico triestino. Compresi gli oltre 2000 abbonati alla Pallacanestro Trieste che, grazie a un accordo con la Tim, riceveranno una carta prepagata da cinque euro, con un nuovo numero telefonico da poter utilizzare e la possibilità di aprire una casella e-mail sulla rete Tim. Domenica, per Pallacanestro Trieste-Fortitudo, il PalaTrieste darà la carica ai suoi pupilli al ritmo di trilli di telefonini.
Alessandro Ravalico