Giocare, sulla carta, è più facile e più bello. E allora proviamo a mettere in fila le diciotto di Serie A che da sabato (anticipo succoso in tv Scavolini-Siena su Rai3) si batteranno per 12 posti nei playoff e per evitare l'incubo, l'unica retrocessione in Legadue. Campionato peraltro poco leggibile visto che alla vigilia o quasi mancano parecchi tasselli. Per chiarire, nel gioco si divide il gruppone in 4 “zone”. Cominciando da chi sogna in tricolore.
LOTTA SCUDETTO – La Benetton è in pole position e non solo per lo scudetto sulle canotte. Garantisce Ettore Messina, il vincente. E poi Trajan Langdon c'è sin dall'inizio, mentre nel 2002 Bell arrivò soltanto nella fase cruciale. Stojic come numero 3 ha caratteristiche diverse e meno talento di Nachbar. Però ricordatevi la prima stagione dello sloveno a Treviso. Non andò meglio del croato in attesa di passaporto austriaco. Unico problema, Treviso non può prescindere da Marconato, unico centro di ruolo a meno di crescita esponenziale di Loncar. La presunta finalista per tutti è Siena. Ataman ha in mano una F. 1, il problema è gestirla. Il quintetto è super: Stefanov, Ford, Vukcevic, Turckan e Chiacig. Qualche dubbio sulla panca, se Scarone non sarà assistito dalla salute e se alla fine non arriverà un giocatore alla Gurovic. Intanto parte senza Stefanov e non ha potuto effettuare preparazione al completo. Le altre due pretendenti sono Virtus e Fortitudo, al solito. I bianconeri hanno speso da numeri 1, ma la sfiga si è abbattuta su di loro. Più che un play di ruolo (Tanjevic ne ha fatto spesso a meno), manca il talento equilibratore di Becirovic. E sono pochi i giocatori in grado di battere dal palleggio il difensore. Sostituire Jaric e Ginobili è impossibile. Però c'è Tanjevic e allora le cassandre sospendano giudizio sino a primavera. Ricordando che a Milano e Villeurbanne lo avevano liquidato prima. Appello ai tifosi: Boscia non merita ambiente ostile. La Fortitudo è una bella scommessa, a costo ridotto (non solo tra i giocatori, ma anche nei numeri societari). Affascina perché può combinare qualsiasi scherzo. Ma ha il rebus Pozzecco. Ha compiuto 30 anni, può mettere la testa a posto. Quasi impossibile immaginare una Fortitudo difensiva. Più facile vederla divertire divertendosi.
ZONA ULEB CUP – A Roma mancano un giocatore e una certezza da verificare per entrare al piano di sopra. Se succedesse, però sarebbe da finale sicura. Il mancante è un tiratore pronto in panca. L'ideale sarebbe Niccolai. Mancherebbe anche un lungo di rincalzo, ma a questo si può ovviare. Piuttosto è da verificare la convivenza tra Jenkins e Myers. Se la coppia funziona, è praticamente inarrestabile, anzi di più col talento Righetti, atteso con fiducia all'anno decisivo. Poi c'è Cantù che è possibilmente più forte della semifinalista 2002, arrivata a un passo dalla finale. Certo, mancano i blocchi di Lindeman. Ma c'è più pericolosità e più panchina. Se Damiao porta 20' di contributo è una mina vagante. Pesaro è la squadra più affascinante del campionato. Giovane e ricca di grinta, non manca di talento. Se tutti i ragazzi stranieri più Pecile azzeccano la stagione, diventano temibili al massimo livello. Altrimenti lottano per i playoff. La garanzia? Crespi: ha la squadra ideale per le sue corde. Milano e Varese sono di rincalzo e a rischio in questo gruppo. Ma meritano credito per la coesione apparente del gruppo e per l'irriducibilità dei loro allenatori. Varese ha parecchia quantità, più il talento dei tre esterni: LaRue-Gorenc-Meneghin. L'Olimpia ha il chiodo di Garnett. Ma ha attributi ed esperienza. L'età non pesa se non si giocano Coppe. La Viola ha mura amiche inespugnabili.
ZONA PLAYOFF - In teoria tutti possono ambire ai 3 posti mancanti. Ma alcune squadre hanno vantaggi. Udine ha la solidità e la sicurezza Mulaomerovic. Napoli ha parecchio talento americano. La sicurezza è Lamarr Greer, rigeneratosi a Messina e pronto a stupire al piano superiore. Trieste ha cambiato poco e bene, riducendo il budget.
ZONA SALVEZZA . In 5, un gradino sotto le altre. Ma solo in partenza. Biella ad esempio potrebbe emergere se Jamel Thomas (ora infortunato) saprà reintegrarsi nel basket di gruppo, emisfero opposto alla Cba dove vige la regola dell'individualità. Livorno può salire se Santarossa produrrà 14 punti di media. O se arriverà un altro esterno comunitario, o un lungo extra. Avellino ha fisico e tecnica bastante. Attenti alla classe di Jelic. Roseto e Fabriano sono cantieri . Soprattutto i marchigiani sono troppo incompleti per essere giudicati.
Piero Guerrini
LOTTA SCUDETTO – La Benetton è in pole position e non solo per lo scudetto sulle canotte. Garantisce Ettore Messina, il vincente. E poi Trajan Langdon c'è sin dall'inizio, mentre nel 2002 Bell arrivò soltanto nella fase cruciale. Stojic come numero 3 ha caratteristiche diverse e meno talento di Nachbar. Però ricordatevi la prima stagione dello sloveno a Treviso. Non andò meglio del croato in attesa di passaporto austriaco. Unico problema, Treviso non può prescindere da Marconato, unico centro di ruolo a meno di crescita esponenziale di Loncar. La presunta finalista per tutti è Siena. Ataman ha in mano una F. 1, il problema è gestirla. Il quintetto è super: Stefanov, Ford, Vukcevic, Turckan e Chiacig. Qualche dubbio sulla panca, se Scarone non sarà assistito dalla salute e se alla fine non arriverà un giocatore alla Gurovic. Intanto parte senza Stefanov e non ha potuto effettuare preparazione al completo. Le altre due pretendenti sono Virtus e Fortitudo, al solito. I bianconeri hanno speso da numeri 1, ma la sfiga si è abbattuta su di loro. Più che un play di ruolo (Tanjevic ne ha fatto spesso a meno), manca il talento equilibratore di Becirovic. E sono pochi i giocatori in grado di battere dal palleggio il difensore. Sostituire Jaric e Ginobili è impossibile. Però c'è Tanjevic e allora le cassandre sospendano giudizio sino a primavera. Ricordando che a Milano e Villeurbanne lo avevano liquidato prima. Appello ai tifosi: Boscia non merita ambiente ostile. La Fortitudo è una bella scommessa, a costo ridotto (non solo tra i giocatori, ma anche nei numeri societari). Affascina perché può combinare qualsiasi scherzo. Ma ha il rebus Pozzecco. Ha compiuto 30 anni, può mettere la testa a posto. Quasi impossibile immaginare una Fortitudo difensiva. Più facile vederla divertire divertendosi.
ZONA ULEB CUP – A Roma mancano un giocatore e una certezza da verificare per entrare al piano di sopra. Se succedesse, però sarebbe da finale sicura. Il mancante è un tiratore pronto in panca. L'ideale sarebbe Niccolai. Mancherebbe anche un lungo di rincalzo, ma a questo si può ovviare. Piuttosto è da verificare la convivenza tra Jenkins e Myers. Se la coppia funziona, è praticamente inarrestabile, anzi di più col talento Righetti, atteso con fiducia all'anno decisivo. Poi c'è Cantù che è possibilmente più forte della semifinalista 2002, arrivata a un passo dalla finale. Certo, mancano i blocchi di Lindeman. Ma c'è più pericolosità e più panchina. Se Damiao porta 20' di contributo è una mina vagante. Pesaro è la squadra più affascinante del campionato. Giovane e ricca di grinta, non manca di talento. Se tutti i ragazzi stranieri più Pecile azzeccano la stagione, diventano temibili al massimo livello. Altrimenti lottano per i playoff. La garanzia? Crespi: ha la squadra ideale per le sue corde. Milano e Varese sono di rincalzo e a rischio in questo gruppo. Ma meritano credito per la coesione apparente del gruppo e per l'irriducibilità dei loro allenatori. Varese ha parecchia quantità, più il talento dei tre esterni: LaRue-Gorenc-Meneghin. L'Olimpia ha il chiodo di Garnett. Ma ha attributi ed esperienza. L'età non pesa se non si giocano Coppe. La Viola ha mura amiche inespugnabili.
ZONA PLAYOFF - In teoria tutti possono ambire ai 3 posti mancanti. Ma alcune squadre hanno vantaggi. Udine ha la solidità e la sicurezza Mulaomerovic. Napoli ha parecchio talento americano. La sicurezza è Lamarr Greer, rigeneratosi a Messina e pronto a stupire al piano superiore. Trieste ha cambiato poco e bene, riducendo il budget.
ZONA SALVEZZA . In 5, un gradino sotto le altre. Ma solo in partenza. Biella ad esempio potrebbe emergere se Jamel Thomas (ora infortunato) saprà reintegrarsi nel basket di gruppo, emisfero opposto alla Cba dove vige la regola dell'individualità. Livorno può salire se Santarossa produrrà 14 punti di media. O se arriverà un altro esterno comunitario, o un lungo extra. Avellino ha fisico e tecnica bastante. Attenti alla classe di Jelic. Roseto e Fabriano sono cantieri . Soprattutto i marchigiani sono troppo incompleti per essere giudicati.
Piero Guerrini