FABRIANO - Tutto avremmo pensato, meno che il Fabriano Basket arrivasse a due giorni dall'inizio del campionato in queste condizioni. Il CdA tenutosi martedì, infatti, non ha eletto i nuovi vertici dirigenziali (presidente e vice), ciò significa che fino a martedì prossimo (giorno del prossimo Consiglio) le cariche non verranno assegnate e prima di allora non ci saranno nuovi acquisti. Ammesso poi che arrivino i soldi per farlo. Pertanto, coach Carmenati domenica nel match di esordio a Cantù potrà contare su appena sei giocatori (Gattoni, Nunez, Hulett, Porter, Clark e Turner), più quattro baby. Non ci sarà, infatti, nemmeno Chris Balliro, volato ieri a Boston per cercare di sveltire le pratiche che gli consentano di ottenere prima possibile il passaporto italiano. Ma procedure del genere non si sa mai di preciso quando possano andare a buon termine. In linea di massima, Fabriano affronterà con questo organico risicato sia il primo match a Cantù, sia quello con la Virtus Bologna in casa giovedì 26. Sperando magari in qualche buona nuova per la trasferta a Milano il 29. Inutile girarci intorno, si rischia il 'cappotto'. Il settimanale Superbasket, presentando il campionato, ha sentenziato: "Fabriano è una squadra che non merita ancora di essere giudicata, perché squadra non è". Ma non prendetevela con il coach o i giocatori, bravi ragazzi, colpevoli solo di far parte di una formazione monca, che per essere competitiva per la salvezza ha bisogno di almeno un rinforzo tra i lunghi e uno tra gli esterni: promessi, ma ancora non visti. Intanto, mentre non si riesce a far partite neanche il settore giovanile, ieri i tifosi dell'Alta Tensione con una nuova manifestazione di striscioni sono tornati a puntare l'indice contro la società, chiedendone le dimissioni. Ma ci saranno poi alcuni imprenditori fabrianesi pronti a subentrare e a mettere, per una volta, la mano al portafogli tutti insieme, senza egoismi e gelosie da 'parvenu'? Silenzio. Le possibili ancore si chiamano Carifac e Faber, appena entrate nel CdA. Altrimenti, resterà solo da sperare che siano i sei prodi di Carmenati, attraverso un mezzo miracolo sportivo, a tenere alti con le unghie e con il cuore il nome e la tradizione di Fabriano.
Ferruccio Cocco
Ferruccio Cocco