SIENA — Sullo schermo gigante passano le immagini della splendida avventura in Coppa Saporta. Prima le gare di avvicinamento alla finale, poi i tifosi che invadono Lione, infine i momenti clou della gara con il Pamesa Valencia. E l'applauso, quello più fragoroso, parte nel momento in cui le telecamere riprendono Brian Tolbert che saltella in panchina, festeggiando con i compagni di squadra per la prima vittoria assoluta della storia della Mens Sana. Dopo il fermo immagine con Chiacig che solleva la Coppa lo schermo si alza e rivela tutto l'entourage biancoverde, sistemato sul palcoscenico del teatro dei Rozzi.
In prima fila Franco Lauro, ormai un abitué per le presentazioni ufficiali della squadra, seduto accanto al gm Ferdinando Minucci, al presidente della Banca Monte dei Paschi Pierluigi Fabrizzi ed al presidente della Mens Sana Basket Roberto Morrocchi.
Dietro a loro l'organigramma al completo della società e, ovviamente, tutta la squadra che nella prossima stagione dovrà regalare molte soddisfazioni ai tifosi biancoverdi.
Prima della festa, però, arriva il momento del ricordo e della commozione per due figure dello sport senese che sono venute a mancare. E l'applauso, commosso, di tutto il teatro va ad Alberto Ceccherini, indimenticato campione della Mens Sana di cui detiene ancora il record delle presenze, e a Renzo Corsi, giornalista di Mese Sport e della Gazzetta dello Sport che con tanta dedizione ha seguito le sorti della Mens Sana per più di un decennio.
Commozione e gioia: sono questi gli ingredienti della serata biancoverde. Perché dopo il ricordo toccante verso figure importanti del passato è il momento di festeggiare coloro che potranno essere protagonisti nel futuro. Sul palcoscenico sfilano tutte le giovanili della Mens Sana, accompagnate dall'applauso del pubblico. Ma la standing ovation è per la formazione cadetti che nella passata stagione si è aggiudicata il titolo di campione d'Italia e che ha già prodotto quattro elementi (Berti, Lechthaller, Dragovic e Sokolowsi) da inserire nella prima squadra in un'ottica di crescita tecnica e tattica. Durante la serata, però, non si è parlato solo di basket. Anzi, uno dei momenti più coinvolgenti è coinciso con il «referendum» indetto dalla società per la scelta dell'inno. Scelta delicata quanto difficoltosa che ha avuto delle parentesi esilaranti nel momento in cui si è arrivati, dopo aver ascoltato un frammento di ognuna delle tre opzioni, alla votazione. Silenzio assoluto sul primo brano, timidi applausi per la seconda scelta, ancora silenzio sulla terza opzione. Alla fine non si è ben capito se la Mens Sana adotterà l'inno «vincente». Nel dubbio un tifosi ha urlato «Restiamo meglio che è senza» ed ha ricosso l'applauso, questa volta totale, del teatro. La parentesi «canora» ha fatto da prologo al gran finale con i giocatori, sfilati uno ad uno sul proscenio per ricevere l'abbraccio del pubblico. Maggioli uno tra i più gettonati: «Non pensiamo al futuro - ha risposto alla domanda di Lauro - inziamo a vincere a Pesaro». Detto da lui...
Federico Cappelli
In prima fila Franco Lauro, ormai un abitué per le presentazioni ufficiali della squadra, seduto accanto al gm Ferdinando Minucci, al presidente della Banca Monte dei Paschi Pierluigi Fabrizzi ed al presidente della Mens Sana Basket Roberto Morrocchi.
Dietro a loro l'organigramma al completo della società e, ovviamente, tutta la squadra che nella prossima stagione dovrà regalare molte soddisfazioni ai tifosi biancoverdi.
Prima della festa, però, arriva il momento del ricordo e della commozione per due figure dello sport senese che sono venute a mancare. E l'applauso, commosso, di tutto il teatro va ad Alberto Ceccherini, indimenticato campione della Mens Sana di cui detiene ancora il record delle presenze, e a Renzo Corsi, giornalista di Mese Sport e della Gazzetta dello Sport che con tanta dedizione ha seguito le sorti della Mens Sana per più di un decennio.
Commozione e gioia: sono questi gli ingredienti della serata biancoverde. Perché dopo il ricordo toccante verso figure importanti del passato è il momento di festeggiare coloro che potranno essere protagonisti nel futuro. Sul palcoscenico sfilano tutte le giovanili della Mens Sana, accompagnate dall'applauso del pubblico. Ma la standing ovation è per la formazione cadetti che nella passata stagione si è aggiudicata il titolo di campione d'Italia e che ha già prodotto quattro elementi (Berti, Lechthaller, Dragovic e Sokolowsi) da inserire nella prima squadra in un'ottica di crescita tecnica e tattica. Durante la serata, però, non si è parlato solo di basket. Anzi, uno dei momenti più coinvolgenti è coinciso con il «referendum» indetto dalla società per la scelta dell'inno. Scelta delicata quanto difficoltosa che ha avuto delle parentesi esilaranti nel momento in cui si è arrivati, dopo aver ascoltato un frammento di ognuna delle tre opzioni, alla votazione. Silenzio assoluto sul primo brano, timidi applausi per la seconda scelta, ancora silenzio sulla terza opzione. Alla fine non si è ben capito se la Mens Sana adotterà l'inno «vincente». Nel dubbio un tifosi ha urlato «Restiamo meglio che è senza» ed ha ricosso l'applauso, questa volta totale, del teatro. La parentesi «canora» ha fatto da prologo al gran finale con i giocatori, sfilati uno ad uno sul proscenio per ricevere l'abbraccio del pubblico. Maggioli uno tra i più gettonati: «Non pensiamo al futuro - ha risposto alla domanda di Lauro - inziamo a vincere a Pesaro». Detto da lui...
Federico Cappelli