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Benetton, adesso le feste sono finite

Pittis: «Per ripetere certe serate, torniamo in trincea»

L'altra sera al Palaverde, a fianco di «paròn» Gilberto Benetton ed al cospetto delle prodezze dei «casual», se la rideva beato anche il sindaco Gentilini: segno che questa Benetton sta conquistando pure coloro che proprio addentro alle cose cestistiche non sono. Una squadra che promette un'altra stagione di avanguardia e che sta attirando interesse: gli abbonati sono già di più di un anno fa (1800), e c'è tempo sino al 28. Chi si diverte come un matto è chiaramente Ricky Pittis, il cui problema ormai è... dove sistemare trofei e riconoscimenti.
«Ma come fai a stufarti di essere premiato?», fa il capitano. «Anzi, questa è la mia spinta per andare ancora avanti. Gran bella serata, mercoledì, però mettiamoci in testa che ora i festeggiamenti sono finiti, da domenica bisogna ricominciare a fare sul serio, se vorremo cantare ancora in futuro quei bellissimi cori».
Il rodaggio dunque è terminato. «E' stata un'ottima prestazione, si vede che abbiamo lavorato bene integrando in fretta i nuovi. Tuttavia, a parte vincere la Supercoppa ed il memorial Bortoletto, non abbiamo fatto ancora nulla: il bello deve ancora venire».
Ogni giorno cresce la considerazione generale nei vostri confronti. «Sappiamo bene che non è così: Siena ad esempio magari non gode di tantissima considerazione, ma sulla carta in quanto a giocatori non ha rivali. L'avessero avuto le bolognesi un roster così sarebbero state automaticamente le favorite».
Però non ce l'hanno... «Partiranno pure in seconda fila, ma Tanjevic a Villeurbanne era partito piano e poi ha vinto lo scudetto, ed anche la Fortitudo è una bella squadra». Dopodomani esordirete con l'Avellino, che non è alla vostra altezza. «Esperienza insegna che non possiamo sottovalutare nessuno, soprattutto quest'anno in cui siamo campioni in carica: contro di noi tutti daranno qualcosa in più».
La mano di Messina già si vede? «Eccome. E' uno molto pignolo, metodico: la Virtus vinceva così tanto evidentemente non solo perché aveva giocatori forti». Differenze con D'Antoni? «Ce ne sono: caratteriali e tecniche. Ma quando un coach è grande è grande, e cito anche Obradovic».
Dunque le premesse per un'altra grande stagione ci sono. «Chiaro, ma alla fine siamo noi giocatori a doverci rimboccare le maniche per meritarci i pronostici».
Corsi. La Benetton sta organizzando corsi per ragazzi dagli 11 ai 13 anni (basket, 2/3 allenamenti la settimana), per bambini dai 7 ai 10 anni (minibasket, gruppi omogenei per età con attività motoria di base, minipartite e feste) e per quelli di 5-6 anni (attività motoria di base, psicomotricità, feste). Per iscriversi presentarsi oggi (ultimo giorno) dalle 17 alle 18 alla Ghirada in maglietta, pantaloncini e scarpe da ginnastica. Ulteriori informazioni allo 0422-324233.
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