Per trattenere Ginobili, a fine stagione (i San Antonio Spurs detengono i diritti del 'Fenomeno' e ogni tanto ci provano…), la Kinder trova un alleato insperato. Si chiama Jorge Ginobili, ieri era in palestra, all'Arcoveggio, in compagnia del figlio Manuel, e probabilmente vedrebbe di buon occhio una permanenza del pargolo, almeno per un'altra stagione, all'ombra delle Due Torri.
Ma ci sarà tempo per parlare di futuro anche perché incombe il campionato e la Virtus, questa sera (palla a due alle 20,30, diretta su Rai Sport Sat), renderà visita all'Adecco Milano. Trasferta con un dubbio: le condizioni di Jaric che, contro la Benetton, ha subito una ginocchiata alla coscia sinistra. Con o senza Jaric (ma dovrebbe essere in campo) la Kinder deve vincere per non perdere, dopo il treno che portava al primo posto (e forse anche al secondo), altre occasioni importanti. Milano è in piena crisi – in fondo la Cenerentola Imola è lì, a quattro punti – ma anche Chikalkin doveva essere sull'orlo del taglio e poi si è visto, sul campo, quanti danni (per i bianconeri) abbia fatto il russo, che non saprà parlare una parola di inglese, farà fatica a dialogare con D'Antoni, ma con il canestro ci sa proprio fare. Ginobili, intanto, sono due giorni che pensa a quell'infrazione finale. «Sì – ammette l'argentino – ho continuato a pensarci. Si poteva fischiare e non fischiare. Io resto del parere che sia stata una decisione dubbia. Ma gli errori ci stanno, come in tutte le partite. Non ho visto secondi fini né tantomeno malafede». Assolti i fischietti Ginobili prova a concentrarsi su questo nuovo tour de force imposto dal campionato italiano: 3 gare in cinque giorni. «E sono tutte dure – commenta -. Anche perché in questa stagione, in trasferta, non siamo stati insuperabili. Anzi, abbiamo perso spesso, commettendo tanti errori. Una situazione che vogliamo risolvere al più presto». Stasera ci sarà Bullock, un altro bell'attaccante dopo Chikalkin. «Sul russo – insiste – abbiamo avuto anche un po' di sfortuna. Perché qualche tripla l'ha tirata libero, su palloni vaganti. Noi, comunque, abbiamo concesso troppi canestri. Fermo restando che la Benetton ha giocato molto bene e alla fine ha meritato». Una considerazione, questa, che non significa una resa annunciata. «Non credo che Treviso sia imbattibile. Massimo rispetto per loro, ma sono convinto che la Virtus possa farcela. Intanto cominciamo da Milano, che non sarà una trasferta semplice».
Alessandro Gallo
Ma ci sarà tempo per parlare di futuro anche perché incombe il campionato e la Virtus, questa sera (palla a due alle 20,30, diretta su Rai Sport Sat), renderà visita all'Adecco Milano. Trasferta con un dubbio: le condizioni di Jaric che, contro la Benetton, ha subito una ginocchiata alla coscia sinistra. Con o senza Jaric (ma dovrebbe essere in campo) la Kinder deve vincere per non perdere, dopo il treno che portava al primo posto (e forse anche al secondo), altre occasioni importanti. Milano è in piena crisi – in fondo la Cenerentola Imola è lì, a quattro punti – ma anche Chikalkin doveva essere sull'orlo del taglio e poi si è visto, sul campo, quanti danni (per i bianconeri) abbia fatto il russo, che non saprà parlare una parola di inglese, farà fatica a dialogare con D'Antoni, ma con il canestro ci sa proprio fare. Ginobili, intanto, sono due giorni che pensa a quell'infrazione finale. «Sì – ammette l'argentino – ho continuato a pensarci. Si poteva fischiare e non fischiare. Io resto del parere che sia stata una decisione dubbia. Ma gli errori ci stanno, come in tutte le partite. Non ho visto secondi fini né tantomeno malafede». Assolti i fischietti Ginobili prova a concentrarsi su questo nuovo tour de force imposto dal campionato italiano: 3 gare in cinque giorni. «E sono tutte dure – commenta -. Anche perché in questa stagione, in trasferta, non siamo stati insuperabili. Anzi, abbiamo perso spesso, commettendo tanti errori. Una situazione che vogliamo risolvere al più presto». Stasera ci sarà Bullock, un altro bell'attaccante dopo Chikalkin. «Sul russo – insiste – abbiamo avuto anche un po' di sfortuna. Perché qualche tripla l'ha tirata libero, su palloni vaganti. Noi, comunque, abbiamo concesso troppi canestri. Fermo restando che la Benetton ha giocato molto bene e alla fine ha meritato». Una considerazione, questa, che non significa una resa annunciata. «Non credo che Treviso sia imbattibile. Massimo rispetto per loro, ma sono convinto che la Virtus possa farcela. Intanto cominciamo da Milano, che non sarà una trasferta semplice».
Alessandro Gallo
Fonte: Il Resto del Carlino