Fare il capitano non gli cambia la vita, ma le abitudini sì. Davide Cantarello, primo contratto della Snaidero targata ingegner Edi, prende la parola all’antivigilia della prima di serie A, domenica a Livorno. «Attendiamo fiduciosi di giocarcela – attacca –. In spogliatoio non ho bisogno di mettere sotto alcuno, c’è già chi strilla in allenamento».
Quattro vittorie su dieci partite di precampionato.
«In questa fase chi perde, dice: tanto non contava. Chi vince pensa positivo. Molte squadre sono ancora un po’ indietro, anche per la storia dei visti degli extracomunitari. Fabriano, forse, lo è più di tutti. Sarà un inizio di campionato strano. Tutti, in media, sono in ritardo di una o due settimane».
Un successo su 6 gare con squadre di A in prestagione.
«Non conta molto. Sono partite perse, ma che non erano state preparate per vincerle. Magari ci si era allenati il mattino. Con i 2 punti in palio saranno preparate per prenderseli. La forma sarà diversa rispetto a un mese fa. Sono precedenti utili, alternativi all’allenamento. Sono test importanti, ma non indicativi per il torneo».
I nuovi arancione?
«L’impressione è buona, hanno voglia. Mulaomerovic è andato subito via, ma si vede che ha classe. Lo stesso Alexander, che però ha fatto un salto di qualità passando da Gerusalemme all’Italia e comincia a capire che dev’essere sempre concentrato. Thompson è un po’ in ritardo di forma, ma è un talento; non potrà darci molto subito, ma vuole fare bene già a Livorno».
Lo zoccolo duro?
«Cercheremo di fare un buon campionato, senza proclami. La A è equilibrata, è cambiata molto con stranieri sconosciuti, ma vogliosi di fare bene. Treviso, le due Bologna e Siena sono favorite, le altre se la giocano e sarà importante vincere in trasferta».
I giovani arancione?
«Vujacic e Zacchetti hanno raccolto premi. Sasha ha avuto minuti, perché è stato spesso l’unico play, e li ha sfruttati bene. Joel sa che è un anno importante per lui e s’impegna».
Livorno, avversaria domenica, vi ha battuti a Lonato.
«È molto aggressiva, Elliott ha numeri e ha fatto un exploit. Preferisco giocare la prima fuori casa, la pressione sarà sulla Mabo. Per noi sarà un buon test per vedere a che punto siamo».
Meglio giocare fuori anche perché al Carnera ci sarà lo sciopero del tifo?
«Non so bene che cosa sia successo a Treviso, ma non mi piace il tifo violento: meglio sostenere una squadra che tifare contro. Comunque, ognuno fa quel che pensa sia giusto, ma noi abbiamo bisogno del pubblico specie a inizio campionato».
Valerio Morelli
Quattro vittorie su dieci partite di precampionato.
«In questa fase chi perde, dice: tanto non contava. Chi vince pensa positivo. Molte squadre sono ancora un po’ indietro, anche per la storia dei visti degli extracomunitari. Fabriano, forse, lo è più di tutti. Sarà un inizio di campionato strano. Tutti, in media, sono in ritardo di una o due settimane».
Un successo su 6 gare con squadre di A in prestagione.
«Non conta molto. Sono partite perse, ma che non erano state preparate per vincerle. Magari ci si era allenati il mattino. Con i 2 punti in palio saranno preparate per prenderseli. La forma sarà diversa rispetto a un mese fa. Sono precedenti utili, alternativi all’allenamento. Sono test importanti, ma non indicativi per il torneo».
I nuovi arancione?
«L’impressione è buona, hanno voglia. Mulaomerovic è andato subito via, ma si vede che ha classe. Lo stesso Alexander, che però ha fatto un salto di qualità passando da Gerusalemme all’Italia e comincia a capire che dev’essere sempre concentrato. Thompson è un po’ in ritardo di forma, ma è un talento; non potrà darci molto subito, ma vuole fare bene già a Livorno».
Lo zoccolo duro?
«Cercheremo di fare un buon campionato, senza proclami. La A è equilibrata, è cambiata molto con stranieri sconosciuti, ma vogliosi di fare bene. Treviso, le due Bologna e Siena sono favorite, le altre se la giocano e sarà importante vincere in trasferta».
I giovani arancione?
«Vujacic e Zacchetti hanno raccolto premi. Sasha ha avuto minuti, perché è stato spesso l’unico play, e li ha sfruttati bene. Joel sa che è un anno importante per lui e s’impegna».
Livorno, avversaria domenica, vi ha battuti a Lonato.
«È molto aggressiva, Elliott ha numeri e ha fatto un exploit. Preferisco giocare la prima fuori casa, la pressione sarà sulla Mabo. Per noi sarà un buon test per vedere a che punto siamo».
Meglio giocare fuori anche perché al Carnera ci sarà lo sciopero del tifo?
«Non so bene che cosa sia successo a Treviso, ma non mi piace il tifo violento: meglio sostenere una squadra che tifare contro. Comunque, ognuno fa quel che pensa sia giusto, ma noi abbiamo bisogno del pubblico specie a inizio campionato».
Valerio Morelli