CANTU’ – Domenica si riparte ufficialmente per una nuova stagione e non poteva mancare quindi il commento del direttore sportivo canturino Bruno Arrigoni che lo scorso anno è stato riconosciuto da tutti come il migliore nel suo ruolo soprattutto per via della squadra spettacolare allestita con un budget “normale” e che ha saputo ottenere risultati di prestigio mettendo in mostra un gioco entusiasmante.
Come consuetudine, dunque, prima dell’inizio del campionato abbiamo fatto una chiacchierata con Arrigoni partendo proprio da un anno fa quando, nell’intervista fatta proprio qualche giorno prima del via, ci disse che l’obiettivo stagionale era quello di ottenere una salvezza tranquilla e magari afferrare i play-off.
Come sappiamo, è andata di gran lunga meglio la stagione biancoblù.
Ora, ad un anno di distanza, come sono cambiati gli obiettivi?
“Io penso che alla luce di tutto quello che è successo, cioè delle nuove regole, di come queste sono state interpretate e di come le società hanno potuto imparare dai risultati dello scorso anno, credo che il nostro obiettivo importante sarà quello di entrare nelle prime otto. Noi non vorremmo fallire i play-off perchè ci sembrerebbe di tradire le aspettative e pensiamo che arrivare per lo meno ai quarti di finale sia una prova significativa che si va a confrontare con un livello tecnico che secondo me è sicuramente importante. Poi sarà il campo a dirlo, ma mi sembra che tutti si siano mossi per avere delle squadre un po’ più economiche e con meno stelle, quindi fatte da giocare che si prodigano per la squadra e non il contrario.”
Lo scorso anno, in partenza, non si conosceva il livello del campionato perché le non-regole poste permisero l’arrivo nel nostro campionato di molti giocatori stranieri prima sconosciuti. Quest’anno le regole sono state messe però, comunque, in molti hanno cambiato ancora tantissimo. A che campionato potremo assistere?
“La “deregulation”, utilizzata nel modo giusto, ha permesso a noi di fare il campionato che abbiamo fatto. Utilizzata in modo sbagliato, come capitato in molte realtà della LegaDue, ha creato solo un “minestrone”. Quest’anno, con le regole nuove che onestamente sono cambiate tre volte nel giro di quindici giorni e quindi hanno messo in serie difficoltà alcune squadre, ad esempio Napoli che aveva già cinque americani sotto contratto ha dovuto rinunciare ad uno all’ultimo momento. Oggi verrà privilegiata la squadra ed il gruppo e meno privilegiato il fatto di cercare il colpo di mercato all’ultimo momento come lo scorso anno accadde a Treviso con Charlie Bell. Questo sarà più difficile e riprenderà importanza il lavoro quotidiano degli allenatori. Allo stesso tempo queste regole possono avere anche un effetto perverso quando ad un certo punto del campionato una squadra ha un incidente serio che le toglie un giocatore importante e non può sostituirlo. Il principio e la regolamentazione sono validi ma possono avere un’applicazione difficile nel momento in cui ci si trova di fronte ad incidenti”.
Con i nuovi innesti cambierà qualcosa nell’assetto di squadra della Oregon?
“Noi siamo passati da sei a quattro americani rivolgendoci al mercato europeo compatibilmente con le nostre possibilità. Siamo contenti di quello che abbiamo fatto e di ciò che abbiamo in casa. Io credo che non cambierà poi molto perché lo zoccolo duro è formato da quelli dell’anno scorso. Jones, con le sue prestazioni significative dei Mondiali, penso sia un’addizione importante e per quello che riguarda gli altri noi ci aspettiamo un contributo significativo ed importante da parte di tutti e non delle comparsate. Da Fazzi non ci aspettiamo il tiro mortifero di Ryan Hoover però sappiamo di poter contare sulla sua personalità nel ruolo specifico di playmaker che ci mette al riparo da ogni rischio. La squadra mi sembra equilibrata anche se poi non dipenderà solamente da noi ma anche dagli altri”.
Quale sarà la sorpresa del campionato oppure quella squadra che ora è sottovalutata ma potrebbe fare buone cose?
“Da quanto visto nel precampionato, io penso che Livorno abbia finora fatto molto bene. Li ho visti giocare in una bella maniera, con qualcosa di innovativo. Elliott ha preso conoscenza e sicurezza della propria posizione sul campo. Io le ho viste quasi tutte le squadre e credo che un’altra realtà ottima sia Milano. Lo spirito che Coldebella infonde al gruppo è qualcosa di molto importante. Coldebella è arrivato con lo spirito del guerriero e penso che questa sia stata per loro un’iniezione di fiducia”.
Simone Giofrè
Come consuetudine, dunque, prima dell’inizio del campionato abbiamo fatto una chiacchierata con Arrigoni partendo proprio da un anno fa quando, nell’intervista fatta proprio qualche giorno prima del via, ci disse che l’obiettivo stagionale era quello di ottenere una salvezza tranquilla e magari afferrare i play-off.
Come sappiamo, è andata di gran lunga meglio la stagione biancoblù.
Ora, ad un anno di distanza, come sono cambiati gli obiettivi?
“Io penso che alla luce di tutto quello che è successo, cioè delle nuove regole, di come queste sono state interpretate e di come le società hanno potuto imparare dai risultati dello scorso anno, credo che il nostro obiettivo importante sarà quello di entrare nelle prime otto. Noi non vorremmo fallire i play-off perchè ci sembrerebbe di tradire le aspettative e pensiamo che arrivare per lo meno ai quarti di finale sia una prova significativa che si va a confrontare con un livello tecnico che secondo me è sicuramente importante. Poi sarà il campo a dirlo, ma mi sembra che tutti si siano mossi per avere delle squadre un po’ più economiche e con meno stelle, quindi fatte da giocare che si prodigano per la squadra e non il contrario.”
Lo scorso anno, in partenza, non si conosceva il livello del campionato perché le non-regole poste permisero l’arrivo nel nostro campionato di molti giocatori stranieri prima sconosciuti. Quest’anno le regole sono state messe però, comunque, in molti hanno cambiato ancora tantissimo. A che campionato potremo assistere?
“La “deregulation”, utilizzata nel modo giusto, ha permesso a noi di fare il campionato che abbiamo fatto. Utilizzata in modo sbagliato, come capitato in molte realtà della LegaDue, ha creato solo un “minestrone”. Quest’anno, con le regole nuove che onestamente sono cambiate tre volte nel giro di quindici giorni e quindi hanno messo in serie difficoltà alcune squadre, ad esempio Napoli che aveva già cinque americani sotto contratto ha dovuto rinunciare ad uno all’ultimo momento. Oggi verrà privilegiata la squadra ed il gruppo e meno privilegiato il fatto di cercare il colpo di mercato all’ultimo momento come lo scorso anno accadde a Treviso con Charlie Bell. Questo sarà più difficile e riprenderà importanza il lavoro quotidiano degli allenatori. Allo stesso tempo queste regole possono avere anche un effetto perverso quando ad un certo punto del campionato una squadra ha un incidente serio che le toglie un giocatore importante e non può sostituirlo. Il principio e la regolamentazione sono validi ma possono avere un’applicazione difficile nel momento in cui ci si trova di fronte ad incidenti”.
Con i nuovi innesti cambierà qualcosa nell’assetto di squadra della Oregon?
“Noi siamo passati da sei a quattro americani rivolgendoci al mercato europeo compatibilmente con le nostre possibilità. Siamo contenti di quello che abbiamo fatto e di ciò che abbiamo in casa. Io credo che non cambierà poi molto perché lo zoccolo duro è formato da quelli dell’anno scorso. Jones, con le sue prestazioni significative dei Mondiali, penso sia un’addizione importante e per quello che riguarda gli altri noi ci aspettiamo un contributo significativo ed importante da parte di tutti e non delle comparsate. Da Fazzi non ci aspettiamo il tiro mortifero di Ryan Hoover però sappiamo di poter contare sulla sua personalità nel ruolo specifico di playmaker che ci mette al riparo da ogni rischio. La squadra mi sembra equilibrata anche se poi non dipenderà solamente da noi ma anche dagli altri”.
Quale sarà la sorpresa del campionato oppure quella squadra che ora è sottovalutata ma potrebbe fare buone cose?
“Da quanto visto nel precampionato, io penso che Livorno abbia finora fatto molto bene. Li ho visti giocare in una bella maniera, con qualcosa di innovativo. Elliott ha preso conoscenza e sicurezza della propria posizione sul campo. Io le ho viste quasi tutte le squadre e credo che un’altra realtà ottima sia Milano. Lo spirito che Coldebella infonde al gruppo è qualcosa di molto importante. Coldebella è arrivato con lo spirito del guerriero e penso che questa sia stata per loro un’iniezione di fiducia”.
Simone Giofrè