FABRIANO - Dopo due anni esatti di presidenza e una settimana (l'ultima) da consigliere, Claudio Biondi ha deciso di lasciare definitivamente il Fabriano Basket. Tanto ha potuto, l'altroieri, l'ennesima contestazione del club Alta Tensione. «Lo vogliono i tifosi e io mi faccio da parte - ci ha detto ieri l'ex presidente - anzi li ringrazio, perché così mi facilitano il compito per andarmene. Se, come dicono, le cose vanno male per colpa mia, se nuovi imprenditori non entrano perché in società ci sono io, nessun problema, esco di scena, non voglio fare il Cecchi Gori di turno. Ora però vediamo se chi ha strumentalizzato i tifosi, perché questa è stata la mia impressione, avrà anche il coraggio di prendere veramente in mano la società». Parole, secche e decise, di colui che in un biennio è diventato un personaggio del basket fabrianese, con quella scaramantica maglia arancione, le sciarpe al collo, le partite viste in curva coi ragazzi, tanto da essere chiamato presidente-tifoso. Un'immagine che ha cominciato ad offuscarsi sul finire della stagione scorsa, quando la candidatura politica e lo sport hanno cominciato ad intrecciarsi pericolosamente. «Mi dispiace solo che siano stati così macchiati due anni per me fantastici, in cui abbiamo vinto il campionato di A2 e conquistato i play-off in A1. Infangando pure il buon rapporto coi tifosi, che ho sempre aiutato contribuendo anche alle trasferte. Ora, invece, neanche mi farò più vedere al palasport, per evitare di essere insultato da loro». Biondi lascia, ma immediatamente ci sorge il dubbio: chi sottoscriverà i contratti dei giocatori da depositare in Lega entro oggi a mezzogiorno considerando che il nuovo presidente fino a martedì non sarà eletto e nel frattempo solo Biondi è deputato a porre firme? «Tranquilli, ci penserò io, come ho fatto a giugno garantendo l'iscrizione. E questo sarà il mio ultimo atto». Martedì, poi, le dimissioni ufficiali.
Ferruccio Cocco
Ferruccio Cocco