LA VIRTUS in casa, contro la Viola, senza Smodis, Rigaudeau, Morlende e Beard, infortunati, e con Bell malconcio. La Fortitudo a Trieste, senza Barton, che non ha ancora il visto, e Van den Spiegel, che non ha sottoscritto il nuovo contratto. Così, domani, parte Basket City. E riparte Boscia Tanjevic: sembra ieri, e son passati invece 7 anni, dall´ultima volta in cui avviò la stagione su una panchina italiana. Era Milano '95-96: e fu scudetto, con Bodiroga, Fucka e De Pol. Di lì venne il Limoges, il quadriennio azzurro, il Buducnost, il Villeurbanne. Una vita cestistica, ma anche Boscia pare non essersene accorto.
Emozionato o teso, all´esordio bianconero?
«Pure io non pensavo che fossero passate tante stagioni. Ma non sono preoccupato per questo esordio. M´assilla invece la condizione della squadra, che è palesemente insufficiente. Non abbiamo ancora la marcia buona: ci aspetta un esordio non facile, ma soprattutto una fase iniziale dura. Abbiamo pochi allenamenti per provare a cementarci il più possibile. Dieci, con la Viola, li avrò comunque, ma non so ancora quali: vedremo solo domenica mattina».
Com´è la situazione generale?
«Sekularac non ha avuto un acciacco grave, conto su di lui. Nelle ultime ore s´è invece fermato Bell, per un´infiammazione al plantare che già l´aveva fatto patire al torneo di Messina. Ma dovrebbe sistemarsi e sarebbe una buona notizia, perchè un problema simile l´ha avuto anche Bowdler. Solo poco prima della palla a due saprò se potrò buttarli dentro, ma ci spero».
E quando si vedrà la vera Virtus, quella che ad organico funzionale dovrebbe competere per la prima fascia?
«Completi davvero lo saremo quando tornerà Smodis. Di preciso non lo so neanch´io, ci vorrà pazienza. A Natale? Io so solo che da quando Matjaz riavrà la palla in mano ci vorrà circa un mese per rivederlo in forma».
Smodis sarà un pezzo importante, ma ora incalza l´emergenza play.
«Per fortuna Rigaudeau non è così grave come sembrava, così possiamo aspettarlo. Non era nei programmi iniziali, ma 15-20´ in regia ce li potrà dare. Morlende? Ormai sono tre settimane che è in bilico: deve prendere una decisione. Dalla Francia dicono che bastano le terapie, i nostri medici, dei quali ci fidiamo ciecamente, sono per l´operazione. E´ ora di trovare un accordo. Comunque ci vorranno 3-4 mesi. Ma con Antoine disponibile tra poco, al momento restiamo così».
Virtus quindi non ancora giudicabile?
«Serve tempo, non so esattamente quanto. Proveremo a migliorare costantemente: una settimana intera di lavoro in palestra, come dopo la terza di campionato, ci potrà aiutare».
La gente al palazzo però potrebbe mugugnare.
«Non erano abituati a prendere un -28 all´esordio stagionale e ad altre sconfitte. Io non ho mai litigato col pubblico e ho sempre sostenuto che chi paga ha il diritto di fare ciò che vuole, nei limiti della decenza. Io sono pronto a tutto. Se giocheremo male non avremo scuse».
In attesa della Virtus da corsa, come vede la griglia di partenza?
«Innanzitutto, quelli da battere sono i campioni in carica della Benetton. Siena ha fatto un mercato roboante e viene da una crescita. La Skipper ambisce al massimo e la squadra che hanno fatto a me piace molto: è fresca, frizzante. In questo giro da tempo prova a inserirsi Roma e credo che anche Milano potrebbe arrivare di rincorsa. Poi tutti i pronostici andranno a farsi benedire: potrebbe saltar fuori un´altra Cantù. Le squadre cambiano sempre».
Francesco Forni
Emozionato o teso, all´esordio bianconero?
«Pure io non pensavo che fossero passate tante stagioni. Ma non sono preoccupato per questo esordio. M´assilla invece la condizione della squadra, che è palesemente insufficiente. Non abbiamo ancora la marcia buona: ci aspetta un esordio non facile, ma soprattutto una fase iniziale dura. Abbiamo pochi allenamenti per provare a cementarci il più possibile. Dieci, con la Viola, li avrò comunque, ma non so ancora quali: vedremo solo domenica mattina».
Com´è la situazione generale?
«Sekularac non ha avuto un acciacco grave, conto su di lui. Nelle ultime ore s´è invece fermato Bell, per un´infiammazione al plantare che già l´aveva fatto patire al torneo di Messina. Ma dovrebbe sistemarsi e sarebbe una buona notizia, perchè un problema simile l´ha avuto anche Bowdler. Solo poco prima della palla a due saprò se potrò buttarli dentro, ma ci spero».
E quando si vedrà la vera Virtus, quella che ad organico funzionale dovrebbe competere per la prima fascia?
«Completi davvero lo saremo quando tornerà Smodis. Di preciso non lo so neanch´io, ci vorrà pazienza. A Natale? Io so solo che da quando Matjaz riavrà la palla in mano ci vorrà circa un mese per rivederlo in forma».
Smodis sarà un pezzo importante, ma ora incalza l´emergenza play.
«Per fortuna Rigaudeau non è così grave come sembrava, così possiamo aspettarlo. Non era nei programmi iniziali, ma 15-20´ in regia ce li potrà dare. Morlende? Ormai sono tre settimane che è in bilico: deve prendere una decisione. Dalla Francia dicono che bastano le terapie, i nostri medici, dei quali ci fidiamo ciecamente, sono per l´operazione. E´ ora di trovare un accordo. Comunque ci vorranno 3-4 mesi. Ma con Antoine disponibile tra poco, al momento restiamo così».
Virtus quindi non ancora giudicabile?
«Serve tempo, non so esattamente quanto. Proveremo a migliorare costantemente: una settimana intera di lavoro in palestra, come dopo la terza di campionato, ci potrà aiutare».
La gente al palazzo però potrebbe mugugnare.
«Non erano abituati a prendere un -28 all´esordio stagionale e ad altre sconfitte. Io non ho mai litigato col pubblico e ho sempre sostenuto che chi paga ha il diritto di fare ciò che vuole, nei limiti della decenza. Io sono pronto a tutto. Se giocheremo male non avremo scuse».
In attesa della Virtus da corsa, come vede la griglia di partenza?
«Innanzitutto, quelli da battere sono i campioni in carica della Benetton. Siena ha fatto un mercato roboante e viene da una crescita. La Skipper ambisce al massimo e la squadra che hanno fatto a me piace molto: è fresca, frizzante. In questo giro da tempo prova a inserirsi Roma e credo che anche Milano potrebbe arrivare di rincorsa. Poi tutti i pronostici andranno a farsi benedire: potrebbe saltar fuori un´altra Cantù. Le squadre cambiano sempre».
Francesco Forni
Fonte: La Repubblica