Si dice che la speranza è sempre l'ultima a morire. Sarà vero ma, per sperare ancora, questa Fillattice dovrà fare di più. Molto di più.
Alla fine della regular season mancano sette giornate, sei per Imola che riposerà il 21 aprile (terzultimo turno). Nel mirino dei biancorossi, ormai, c'è rimasta soltanto Milano, che però ha già riposato, può gestire quattro punti di vantaggio e, soprattutto, può contare su 66 anni di storia senza lo straccio di una retrocessione... Arrivare pari, o sotto di due punti, prima dell'ultima giornata è la massima ambizione dell'Andrea Costa, che si potrebbe giocare la salvezza nello scontro diretto proprio in casa dell'Adecco. Per adesso, però, è meglio concentrarsi sulla sfida di questa sera, la prima di un trittico settimanale da brivido. Al Pala Indesit di Fabriano (palla a due ore 20.30), i biancorossi troveranno una formazione galvanizzata dagli ultimi successi casalinghi ottenuti contro la Scavolini, nel derby marchigiano, e ancora prima contro la Kinder. La formazione di Lasi è in ottima salute, non ha pressioni di sorta e, sulle ali dell'entusiasmo (contro Pesaro c'erano 3500 spettatori), ha la possibilità di entrare nei play off con una posizione di tutto rispetto. Superare con autorità la Scavo è sinomino di consistenza tecnica, esattamente l'opposto della Fillattice. L'occasione sprecata domenica contro la Skipper brucia tantissimo, perché raramente succede di affrontare una capolista così in difficoltà. Contro una Fortitudo tanto brutta e sprecona, a tratti quasi inconsistente, a dispetto del potenziale di cui dispone Boniciolli, Imola doveva fare di più. Purtroppo le ultime sconfitte (siamo a quota sei di fila) hanno resettato gli equilibri che, con fatica, Mazzon era riuscito a creare. I problemi sotto le plance, poi, stanno diventando esagerati, mentre nel reparto degli esterni c'è troppa confusione. Il ritorno in campo di Shawn Respert ha «obbligato» il coach biancorosso a cambiare leggermente l'assetto, utilizzando per lunghi tratti un quintetto basso, per meglio dire di bassotti, con un solo lungo e Bailey numero quattro. Del resto senza Kurtz — che siamo ancora convinti che avrebbe fatto comodo — quali alternative ci sono?
Sperando che le bocche da fuoco tornino a sparare, non resta che aggrapparsi alle prossime tre sfide, che potrebbe ancora cambiare le sorti della Fillattice.
Muovere la classifica questa sera significherebbe arrivare a -2 da Milano (Kinder permettendo) sapendo di poter contare su un doppio turno casalingo decisamente agibile: il momento della verità è arrivato.
Federico Boschi
Alla fine della regular season mancano sette giornate, sei per Imola che riposerà il 21 aprile (terzultimo turno). Nel mirino dei biancorossi, ormai, c'è rimasta soltanto Milano, che però ha già riposato, può gestire quattro punti di vantaggio e, soprattutto, può contare su 66 anni di storia senza lo straccio di una retrocessione... Arrivare pari, o sotto di due punti, prima dell'ultima giornata è la massima ambizione dell'Andrea Costa, che si potrebbe giocare la salvezza nello scontro diretto proprio in casa dell'Adecco. Per adesso, però, è meglio concentrarsi sulla sfida di questa sera, la prima di un trittico settimanale da brivido. Al Pala Indesit di Fabriano (palla a due ore 20.30), i biancorossi troveranno una formazione galvanizzata dagli ultimi successi casalinghi ottenuti contro la Scavolini, nel derby marchigiano, e ancora prima contro la Kinder. La formazione di Lasi è in ottima salute, non ha pressioni di sorta e, sulle ali dell'entusiasmo (contro Pesaro c'erano 3500 spettatori), ha la possibilità di entrare nei play off con una posizione di tutto rispetto. Superare con autorità la Scavo è sinomino di consistenza tecnica, esattamente l'opposto della Fillattice. L'occasione sprecata domenica contro la Skipper brucia tantissimo, perché raramente succede di affrontare una capolista così in difficoltà. Contro una Fortitudo tanto brutta e sprecona, a tratti quasi inconsistente, a dispetto del potenziale di cui dispone Boniciolli, Imola doveva fare di più. Purtroppo le ultime sconfitte (siamo a quota sei di fila) hanno resettato gli equilibri che, con fatica, Mazzon era riuscito a creare. I problemi sotto le plance, poi, stanno diventando esagerati, mentre nel reparto degli esterni c'è troppa confusione. Il ritorno in campo di Shawn Respert ha «obbligato» il coach biancorosso a cambiare leggermente l'assetto, utilizzando per lunghi tratti un quintetto basso, per meglio dire di bassotti, con un solo lungo e Bailey numero quattro. Del resto senza Kurtz — che siamo ancora convinti che avrebbe fatto comodo — quali alternative ci sono?
Sperando che le bocche da fuoco tornino a sparare, non resta che aggrapparsi alle prossime tre sfide, che potrebbe ancora cambiare le sorti della Fillattice.
Muovere la classifica questa sera significherebbe arrivare a -2 da Milano (Kinder permettendo) sapendo di poter contare su un doppio turno casalingo decisamente agibile: il momento della verità è arrivato.
Federico Boschi
Fonte: Il Resto del Carlino