Damir Mulaomerovic è tornato a Udine e si è allenato ieri agli ordini di Fabrizio Frates, in vista dell’esordio in campionato, domani a Livorno. Mula non è al top della condizione, ma promette impegno e dedizione totale alla causa arancione. Con solo due gare e una manciata di allenamenti con i nuovi compagni, intervallati da una lunga settimana in quel di Zagabria per assistere la moglie Melissa, sottoposta a intervento chirurgico, il playmaker di Tuzla non nasconde qualche perplessità, ma rilancia comunque con ottimismo.
«Ho passato poco tempo con la Snaidero nell’ultimo periodo ed è un problema. Però non per questo dobbiamo rinunciare a lottare: il nostro spirito deve essere quello di una squadra che lotta sempre e punta a vincere su ogni campo».
Quanto tempo dovremo aspettare, prima di vedere il miglior Mulaomerovic, quel giocatore che è stato chiamato a Udine per essere guida in campo degli arancione?
«Per quanto mi riguarda, credo che prima di un mese non potrò essere al 100 per cento: di buono, comunque, c’è che conosco già molti dei miei nuovi compagni e penso che potranno aiutarmi».
Com’è tornare a giocare nel campionato italiano dopo tre anni, da quando ha lasciato la Fortitudo Bologna per l’Efes Pilsen Istambul?
«Dopo la stagione felsinea, ho giocato in squadre importanti, del primo livello europeo, come Istambul e Panathinaikos Atene: esperienze importanti, assieme a grandi campioni. Sono arrivato a Udine perché la Snaidero ha un’ottima organizzazione, la squadra è buona, la città è carina e non troppo distante da Zagabria».
Quindi ha scelto Udine anche per necessità familiari. A proposito, come sta sua moglie ora?
«Molto meglio e conseguentemente sto molto meglio pure io. Non è semplice restare concentrato sul basket, ma ora che le condizioni di Melissa stanno migliorando, sono più sereno».
Si è allenato a Zagabria, nel frattempo?
«Si, ho svolto qualche allenamento col Cibona del mio ex coach Jasmin Repesa, ma non è ovviamente la stessa cosa che lavorare con i miei veri compagni di squadra».
Proprio il Cibona l’aveva cercata, durante l’estate.
«Si, come altre quattro squadre, ma non c’erano i presupposti giusti e ho preferito la Snaidero: col presidente Edi abbiamo trovato l’accordo in due giorni».
Guardiamo all’esordio di campionato a Livorno.
«Sarà una partita importante: proveremo a vincere, anche perché partire subito col piede giusto può aiutarci ad affrontare meglio gli impegni successivi. Sono ottimista e, se lavoriamo tutti insieme, squadra, staff e anche pubblico di Udine, sono convinto che sapremo toglierci delle belle soddisfazioni. Io il leader di questa squadra? Mi piace giocare col cuore e sempre al massimo delle mie possibilità: poi è il campo che assegna i ruoli».
Le condizioni attuali: quanti minuti di autonomia ha nelle gambe?
«Quello che farò in campo a Livorno lo decide il coach. Sicuramente non sono al massimo, ma il mio compito è aiutare sempre la squadra e non mi tirerò indietro».
Fabrizio Frates deciderà solo dopo l’ultimo allenamento prima della partita a Livorno, domani mattina, quale formazione schierare: alla volta della città labronica, oggi pomeriggio, partiranno in undici, compreso Sasha Vujacic e gli juniores Confente e Munini.
Francesco Tonizzo
«Ho passato poco tempo con la Snaidero nell’ultimo periodo ed è un problema. Però non per questo dobbiamo rinunciare a lottare: il nostro spirito deve essere quello di una squadra che lotta sempre e punta a vincere su ogni campo».
Quanto tempo dovremo aspettare, prima di vedere il miglior Mulaomerovic, quel giocatore che è stato chiamato a Udine per essere guida in campo degli arancione?
«Per quanto mi riguarda, credo che prima di un mese non potrò essere al 100 per cento: di buono, comunque, c’è che conosco già molti dei miei nuovi compagni e penso che potranno aiutarmi».
Com’è tornare a giocare nel campionato italiano dopo tre anni, da quando ha lasciato la Fortitudo Bologna per l’Efes Pilsen Istambul?
«Dopo la stagione felsinea, ho giocato in squadre importanti, del primo livello europeo, come Istambul e Panathinaikos Atene: esperienze importanti, assieme a grandi campioni. Sono arrivato a Udine perché la Snaidero ha un’ottima organizzazione, la squadra è buona, la città è carina e non troppo distante da Zagabria».
Quindi ha scelto Udine anche per necessità familiari. A proposito, come sta sua moglie ora?
«Molto meglio e conseguentemente sto molto meglio pure io. Non è semplice restare concentrato sul basket, ma ora che le condizioni di Melissa stanno migliorando, sono più sereno».
Si è allenato a Zagabria, nel frattempo?
«Si, ho svolto qualche allenamento col Cibona del mio ex coach Jasmin Repesa, ma non è ovviamente la stessa cosa che lavorare con i miei veri compagni di squadra».
Proprio il Cibona l’aveva cercata, durante l’estate.
«Si, come altre quattro squadre, ma non c’erano i presupposti giusti e ho preferito la Snaidero: col presidente Edi abbiamo trovato l’accordo in due giorni».
Guardiamo all’esordio di campionato a Livorno.
«Sarà una partita importante: proveremo a vincere, anche perché partire subito col piede giusto può aiutarci ad affrontare meglio gli impegni successivi. Sono ottimista e, se lavoriamo tutti insieme, squadra, staff e anche pubblico di Udine, sono convinto che sapremo toglierci delle belle soddisfazioni. Io il leader di questa squadra? Mi piace giocare col cuore e sempre al massimo delle mie possibilità: poi è il campo che assegna i ruoli».
Le condizioni attuali: quanti minuti di autonomia ha nelle gambe?
«Quello che farò in campo a Livorno lo decide il coach. Sicuramente non sono al massimo, ma il mio compito è aiutare sempre la squadra e non mi tirerò indietro».
Fabrizio Frates deciderà solo dopo l’ultimo allenamento prima della partita a Livorno, domani mattina, quale formazione schierare: alla volta della città labronica, oggi pomeriggio, partiranno in undici, compreso Sasha Vujacic e gli juniores Confente e Munini.
Francesco Tonizzo