PESARO — Prima di tutto bisogna cambiare la testa. Fare un balzo all'indietro nel tempo e considerare la singola vittoria in campionato come un successo. La Scavolini indossa ancora le stesse maglie e per alcuni aspetti gode ancora dello stesso blasone, ma non ha più gli obiettivi degli ultimi due anni e i traguardi che la società inseguì negli anni Ottanta e Novanta: ecco perché l'esordio di oggi (ore 17.10 al Bpa Palas) contro il Monte dei Paschi, regina del mercato estivo, riporta all'epoca in cui ospitare uno squadrone e batterlo equivaleva a far festa per una settimana, con la bandiera biancorossa appesa al pennone della sede, quando la sede della Vuelle era in centro storico.
La Scavolini attuale è una squadra giovane, che conta nel suo organico sette giocatori nati dopo il '77, che ha promosso play titolare un talento che l'anno scorso giocava pochi minuti, che ha dato i gradi di capitano all'uomo che da più anni veste questa casacca, appena tre. Un gruppo che la storia deve rifarla, e per questo oggi rimboccarsi le maniche e sbucciarsi le ginocchia sarà il primo comandamento.
«Nella riunione che ho tenuto ieri nello spogliatoio ho battuto soprattutto su due tasti — rivela Crespi, che oggi alle 13 sarà ospite di Radio Città —: la prima cosa è saper interpretare la sfida a Siena, un'avversaria nettamente più forte di noi che punta allo scudetto e gioca l'Eurolega. Come vogliamo affrontarla questa sfida? In questa risposta c'è molto della partita. Il secondo aspetto riguarda il nostro pubblico: Pesaro è la società che ha fatto più abbonamenti in Italia, anche più della Virtus. Perciò dobbiamo una risposta a questa gente che ha creduto in noi a occhi chiusi, o quasi. So che parole del genere per uno come Gigena sono inutili perché lui sa perfettamente dove sta giocando, ma per i ragazzi usciti adesso dal college sapere queste cose può essere importante. La società ha fatto una conquista numerica in termini di abbonamenti, noi invece dobbiamo conquistare un'affinità coi nostri tifosi».
La settimana è stata impegnativa sotto il profilo fisico e mentale per i biancorossi, tutti tesi a trovare un'intesa il più rapida possibile: «In questi giorni mi è molto piaciuta l'intensità di Beric: è stato un esempio per tutti e spero che oggi i compagni lo seguano in questa grande voglia che ha. Pecile e Richardson non sono ancora al 100% — precisa il coach — ma l'eccitazione della prima partita vera farà loro dimenticare la stanchezza».
Booker sostiene che il Montepaschi non è ancora in palla: «Ho parlato anch'io con Melvin ma sono solo discorsi. Non hanno Stefanov ma Scarone è un grande playmaker e poi a me non piace classificare le partite sui duelli individuali, le gare si vincono di squadra. E io alla mia chiedo il massimo sforzo per oggi».
Elisabetta Ferri
La Scavolini attuale è una squadra giovane, che conta nel suo organico sette giocatori nati dopo il '77, che ha promosso play titolare un talento che l'anno scorso giocava pochi minuti, che ha dato i gradi di capitano all'uomo che da più anni veste questa casacca, appena tre. Un gruppo che la storia deve rifarla, e per questo oggi rimboccarsi le maniche e sbucciarsi le ginocchia sarà il primo comandamento.
«Nella riunione che ho tenuto ieri nello spogliatoio ho battuto soprattutto su due tasti — rivela Crespi, che oggi alle 13 sarà ospite di Radio Città —: la prima cosa è saper interpretare la sfida a Siena, un'avversaria nettamente più forte di noi che punta allo scudetto e gioca l'Eurolega. Come vogliamo affrontarla questa sfida? In questa risposta c'è molto della partita. Il secondo aspetto riguarda il nostro pubblico: Pesaro è la società che ha fatto più abbonamenti in Italia, anche più della Virtus. Perciò dobbiamo una risposta a questa gente che ha creduto in noi a occhi chiusi, o quasi. So che parole del genere per uno come Gigena sono inutili perché lui sa perfettamente dove sta giocando, ma per i ragazzi usciti adesso dal college sapere queste cose può essere importante. La società ha fatto una conquista numerica in termini di abbonamenti, noi invece dobbiamo conquistare un'affinità coi nostri tifosi».
La settimana è stata impegnativa sotto il profilo fisico e mentale per i biancorossi, tutti tesi a trovare un'intesa il più rapida possibile: «In questi giorni mi è molto piaciuta l'intensità di Beric: è stato un esempio per tutti e spero che oggi i compagni lo seguano in questa grande voglia che ha. Pecile e Richardson non sono ancora al 100% — precisa il coach — ma l'eccitazione della prima partita vera farà loro dimenticare la stanchezza».
Booker sostiene che il Montepaschi non è ancora in palla: «Ho parlato anch'io con Melvin ma sono solo discorsi. Non hanno Stefanov ma Scarone è un grande playmaker e poi a me non piace classificare le partite sui duelli individuali, le gare si vincono di squadra. E io alla mia chiedo il massimo sforzo per oggi».
Elisabetta Ferri
Fonte: Il Resto del Carlino